Si chiude ancora nel segno di Johannes Høsflot Klæbo il Nordic Opening di Ruka. Il norvegese, già vincitore delle prime due tappe, ha conquistato anche la classifica finale del mini-tour. Un successo frutto anche di una gestione impeccabile delle forze, non certo scontata in un atleta che ha compiuto 21 anni il mese scorso.
Partito con 38’’ di vantaggio su Alexander Bolshunov, secondo dopo due frazioni, Klæbo ha mantenuto più o meno costante il proprio margine per i primi 5 km di gara. A cominciare dal terzo dei sei giri da 2.5 km previsti, però, le distanze hanno iniziato a ridursi: Bolshunov si è portato sotto il mezzo minuto, ma soprattutto si avvicinava un gruppo composto da Didrik Tønseth, Alexey Poltoranin, Martin Johnsrud Sundby, Iivo Niskanen, Evgeniy Belov, Alex Harvey, Emil Iversen, Pål Golberg, Calle Halfvarsson, Alexey Chervotkin, Hans Christer Holund e Maurice Manificat.
È stato allora che Klæbo ha compiuto la scelta tattica che lo ha tenuto in corsa per la vittoria: anziché intestardirsi nella difesa del vantaggio, si è lasciato riassorbire dagli inseguitori, che non hanno avuto la forza di approfittare del momento di affanno del leader di Coppa e di attaccarlo subito.
Per assistere alla prima vera offensiva si è così dovuto attendere la tornata conclusiva, quando a rompere la quiete del gruppo di testa è stato Sundby. Per qualche istante, il dominatore delle ultime stagioni è parso riuscire a fare il vuoto, ma dopo qualche centinaio di metri ha dovuto subire la rimonta di Harvey. Il canadese ha trascinato con sé proprio Klæbo e Bolshunov, che hanno poi neutralizzato in prima persona il secondo e ultimo affondo di Sundby.
Malgrado la stanchezza, il dominatore delle prime due giornate di gara non ha avuto difficoltà a prevalere allo sprint. Sundby e Bolshunov hanno completato il podio, mentre a Harvey sono mancate le forze per lanciare la volata. Poco più indietro Chervotkin, che nella lotta per la quinta piazza ha preceduto Niskanen, Tønseth, Manificat, Holund e Halfvarsson.
A differenza della gara femminile, i migliori tempi di giornata sono stati firmati da atleti partiti nelle retrovie. Il successo di tappa è andato a Manificat, scattato per diciottesimo, davanti a Matti Heikkinen, partito con il pettorale 22, 14° al traguardo. Gradino più basso del podio per Holund, che ha preceduto per poco più di un secondo Dario Cologna.
Proprio dall’analisi delle migliori prestazioni di tappa arriva il dato più positivo per la nazionale italiana: Federico Pellegrino ha confermato il 21° posto del via e ha fatto registrate il decimo tempo. Punti anche per Giandomenico Salvadori, autore del 21° crono odierno. Lontani dalla zona punti Francesco De Fabiani, Dietmar Nöckler e Maicol Rastelli.
Klæbo comanda naturalmente anche la graduatoria di Coppa del Mondo, con 300 punti. Il più immediato inseguitore è Sundby, con 230. Seguono Bolshunov (192), Harvey (167) e Niskanen (156).
RUKA TRIPLE MASCHILE – CLASSIFICA FINALE
1. Johannes Høsflot KLAEBO (NOR) 1:12:18.5
2. Martin Johnsrud SUNDBY (NOR) +0.4
3. Alexander BOLSHUNOV (RUS) +1.0
4. Alex HARVEY (CAN) +1.6
5. Alexey CHERVOTKIN (RUS) +6.2
6. Iivo NISKANEN (FIN) +7.2
7. Didrik TØNSETH (NOR) +8.1
8. Maurice MANIFICAT (FRA) +8.2
9. Hans Christer HOLUND (NOR) +8.2
10. Calle HALFVARSSON (SWE) +10.7
15 KM TL MASCHILE INSEGUIMENTO RUKA – CLASSIFICA FINALE
1. Maurice MANIFICAT (FRA) 34:50.9
2. Matti HEIKKINEN (FIN) +5.4
3. Hans Christer HOLUND (NOR) +7.5
4. Dario COLOGNA (SUI) +8.7
5. Alex HARVEY (CAN) +11.1
6. Finn Hågen KROGH (NOR) +11.7
7. Simen Hegstad KRÜGER (NOR) +12.9
8. Alexey CHERVOTKIN (RUS) +24.7
9. Martin Johnsrud SUNDBY (NOR) +27.1
10. Federico PELLEGRINO (ITA) +41.3