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Olimpiadi

Perdita di altre medaglie a Sochi ed esclusione da PyeongChang? Per la Russia tutto si decide in 6 settimane

Il verdetto del Cio emesso mercoledì 1 novembre nei confronti dei fondisti Alexander Legkov ed Evgeny Belov – squalificati a vita dai Giochi olimpici e privati dei risultati ottenuti a Sochi 2014, che nel caso di Legkov comprendono la medaglia d’oro nella 50 km e l’argento in staffetta – è solo l’inizio di settimane roventi e cruciali per la Russia dello sport.
La testata Sport-Express ha infatti ricostruito gli appuntamenti che si susseguiranno di settimana in settimana in un poco gradevole tourbillon giudiziario. Il programma non è stato confermato dal comitato olimpico internazionale, che però – raggiungo da chi ha pubblicato l’indiscrezione – non ha neppure smentito la notizia.
Nel giro di pochi giorni dovrebbero essere rese pubbliche le decisioni in merito agli altri quattro fondisti citati nel rapporto McLaren, ovvero Maxim Vylegzhanin, Alexey Petukhov, Evgenya Shapovalova e Yulia Ivanova. In particolare desta attenzione la posizione di Vylegzhanin, che per il momento erediterebbe la medaglia d’oro della 50 km tolta a Legkov.
Dopodiché il 6 novembre si terrà l’udienza relativa a quattro atleti dello skeleton. Anche qui alta tensione, poiché sono coinvolti due medagliati: Aleksander Tretyakov, oro in campo maschile, ed Elena Nikitina, bronzo nel settore femminile.
Il 13 e il 20 novembre si discuterà la situazione delle giocatrici di Hockey, ma proprio a metà strada fra le due tranche vi sarà il 16 novembre, giorno in cui la Wada esprimerà ufficialmente la propria posizione in merito alla possibile esclusione della Russia dai Giochi di PyeongChang 2018.
Il 27 novembre sarà il giorno di due biathlete, di cui non si conoscono le generalità, ma delle quali si sa per certo che hanno già chiuso la loro carriera. Ciò restringe il campo a tre donne: Olga Zaitseva, Olga Vilukhina e Iana Romanova. Tutte e tre hanno gareggiato nella staffetta, fregiatasi della medaglia d’argento. Vilukhina inoltre ha conquistato l’argento anche nella sprint, dove peraltro l’azzurra Karin Oberhofer ha chiuso quarta.
Infine durante la riunione del board del Cio, prevista tra il 5 e il 7 dicembre, si deciderà in maniera definitiva se escludere o meno la Russia dalle imminenti Olimpiadi.
A proposito di Cio, nei giorni scorsi il presidente Thomas Bach ha tenuto un discorso all’assemblea generale dell’Associazione dei Comitati olimpici nazionali dove – tra le altre cose – ha detto: “Se le manipolazioni sui campioni degli atleti saranno confermati, questo sarà da considerarsi un diretto attacco all’integrità dei Giochi olimpici e del Cio. Questa è la principale differenza tra la situazione attuale e quella che ha preceduto Rio”.  
Proprio quest’ultimo passaggio è molto significativo. Prima dei Giochi estivi di Rio 2016 si stabilì che il comitato olimpico russo non era coinvolto in violazioni sistematiche. Quindi si permise alla Russia di gareggiare (seppur con qualche amputazione, vedasi l’atletica leggera). Il fatto che “la situazione sia differente” implica forse che la decisione del Cio possa essere diversa?

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