La nazionale di combinata nordica è in Val Senales per svolgere alcuni allenamenti sul fondo, dopo aver curato molto la fase di salto nella passata settimana, terminata con i Campionati Italiani. In gruppo non c’è Samuel Costa, che si è nuovamente operato al ginocchio e sarà fermo per un po’. Del momento della nazionale combinata nordica abbiamo parlato con Paolo Bernardi, allenatore responsabile della nazionale italiana.
Buongiorno Bernardi. Facciamo il punto della situazione sulla preparazione, dopo la gara dei Campionati Italiani di sabato.
«Questa competizione ha dato nel suo insieme dei segnali positivi, sono mediamente soddisfatto, perché nonostante a qualcuno manchi ancora un po’ di stabilità sul salto, nell’ultimo mese ho visto dei salti buoni e miglioramenti generali da parte di tutti. Nello specifico della gara, non tutti hanno fatto il loro miglior salto. A parte questo, però, ho visto un livello buono, soprattutto in allenamento, dove nonostante partenze basse abbiamo avuto salti di alta qualità. Si è alzata la media. Per quanto riguarda il fondo, alcuni atleti si sono allenati bene e con continuità, riuscendo ad andare come devono. Sono particolarmente felice per Buzzi, che sta andando benissimo, dopo i tanti problemi alla schiena che ha avuto. Finalmente si sta allenando con continuità, sta facendo dei buoni salti in allenamento e nel Gran Prix non è mai uscito dai migliori sette tempi di fondo. Anche gli Italiani ha costretto Armin (Bauer, ndr) a fare un ottimo finale di gara per non giocarsi il secondo posto in volata. Gianmoena ha ancora qualche lacuna nel salto, soprattutto a velocità basse, ma sta crescendo, anche nel fondo. Tornando a sabato, Pittin ha fatto una gara normale, sappiamo che sul fondo può andare anche più forte. Il risultato complessivo di sabato, comunque, è reso ancora più importante dalla presenza di un atleta competitivo come Braud, giunto di un soffio davanti a Buzzi».
Come giudica la gara dei più giovani?
«Anche tutto il gruppo junior mi è piaciuto, magari ancora non saltano come potrebbero, ma hanno complessivamente un discreto livello per l’Alpen Cup. Sul fondo hanno gestito bene la gara, mi è dispiaciuto per Denis Parolari che ha rotto i bastoni, altrimenti arrivava con Kostner e Sieff, capaci di arrivare davanti ai tedeschi».
Tornando alla Squadra A: Alessandro Pittin non era completamente soddisfatto della sua prestazione.
«Vero, il salto che ha fatto in gara è stato tutt’altro che buono. Nelle ultime tre o quattro sedute aveva avuto sensazioni negative sul trampolino, ma a Oberhof, per esempio, aveva trovato degli ottimi salti, qualcuno anche eccellente. Alessandro vuole avere delle bellissime sensazioni. Io, però, sono soddisfatto, perché la media dei suoi salti di allenamento è buona. Inoltre, il fatto che nonostante un salto come quello di sabato, non abbia rovinato completamente la gara, è molto positivo. L’ambizione è di vedere in gara quei salti che ha mostrato in allenamento da Lahti in poi, se lo farà ci divertiremo. Anche Armin Bauer sta facendo dei salti di ottima qualità in allenamento. Sono molto fiducioso in vista della stagione, credo si possa iniziare bene, anche se solitamente noi italiani fatichiamo un po’ nei mesi di novembre e dicembre».
Passiamo alla nota dolente: l’infortunio di Samuel Costa.
«La sua sarà un’assenza importante. Per due anni è stato il leader del nostro movimento, quando Alessandro stava vivendo un periodo negativo. Ora che lui sta tornando ai suoi livelli, sarebbe stato notevole avere anche il Samuel Costa della passata stagioni. Avere due atleti da podio in Coppa del Mondo sarebbe stato un grande traguardo per il nostro movimento. La speranza, però, è che qualche altro atleta possa emergere. Non si può escludere che qualche altro atleta possa seguire il percorso fatto da Costa negli ultimi due anni. Purtroppo, al momento, non sappiamo ancora per quanto tempo dovremo fare a meno di Samuel, se solo per i primi mesi della stagione. Speravamo di aver risolto questo problema al ginocchio, purtroppo ci sono state delle complicanze. Vedremo cosa accadrà, sentiremo diversi specialisti e poi sarà l’atleta a decidere quale strada seguire».
Si sono visti buoni risultati da Maierhofer nel salto e anche altri azzurri sono sembrati in crescita.
«Manuel storicamente salta bene in estate, ma fatica a ripetersi d’inverno, forse per la troppa paura di sbagliare e quando fai così il risultato non viene. Ha vissuto una buona estate, anche lui ha raggiunto livelli alti con partenze basse, un dato molto interessante. Il suo punto debole è nel fondo, ma nella combinata nordica se salti bene e parti davanti cambia tutto. Samuel, per esempio, lo scorso anno è arrivato due volte sul podio facendo registrare il 38° e 37° tempo. Anche Bauer, quando arrivò ottavo in Val di Fiemme, disse di aver faticato molto meno rispetto a quando fa registrare i migliori tempi per arrivare nei trenta.
Per quanto riguarda questo discorso, sono ottimi i segnali mandati da Buzzi nel salto, tanto che nel Grand Prix è stato il migliore italiano in entrambi i segmenti di gara. Questo ragazzo ha un potenziale enorme, al punto che non riesco ancora a capire fino a dove potrebbe arrivare, perché deve ancora trovare il suo equilibrio, avendo un fisico particolare. Non so dargli un limite. Anche altri alteti, secondo me, non hanno mai espresso il loro reale valore in carriera, forse solo Lukas Runggaldier per un paio d’anni. Anche Armin Bauer, per esempio, ha fatto intravedere il suo potenziale, ma in gara ha raccolto molto meno. Quanto ci ha mostratto più volte in allenamento dice che dovrebbe stare da tutt’altra parte della classifica».
Domenica si è disputata una prova di Coppa Italia femminile di combinata nordica. Quali impressioni ha avuto?
«Questo è il futuro, in Italia si è vista una bella battaglia, perché Veronica (Gianmoena, ndr) è in crescita nel salto e nel fondo è più forte di Elena (Runggaldier, ndr), che non aveva preparato molto questo segmento di gara, ma ha grande grinta e non voleva perdere. Anche Veronica è tornata ad allenarsi sul fondo da poco e lo sta facendo piuttosto bene. In questi giorni è con noi in Val Senales. Ho visto cose molto interessanti pure dalle più giovani, che possono fare ottime cose in Alpen Cup. Tra queste c’è Lena Prinoth che è molto grintosa, è molto pratica della disciplina, anche se ancora non è abituata a gareggiare sul trampolino da novanta. È ancora giovanissima, una bella speranza. Tornando a Veronica Gianmoena, ritengo abbia un buon potenziale, nel fondo può crescere tantissimo. Il livello generale della Continental Cup sarà tutto da scoprire, perché Tara Geragty Moats si è rotta il gomito e dovrebbe concentrarsi in particolare sul salto, perché punta alle Olimpiadi. Vedremo se farà delle gare, sicuramente se sta al meglio, al momento è imbattibile».