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Biathlon

Giovani talenti azzurri – Iacopo Leonesio: “La nazionale è una grande occasione, darò il massimo”

La Valle d’Aosta sta sfornando tanti giovani talenti nel biathlon, come dimostra il fatto che le nazionali giovanili azzurre contano al loro interno numerosi atleti provenienti dal Comitato Asiva. Nella passata stagione, infatti, tanti sono stati i titoli giovanili vinti dai giovani valdostani, tra i quali Iacopo Leonesio, vincitore del titolo italiano Aspiranti nell’inseguimento e nella mass start, oltre che ovviamente nella staffetta con Didier Bionaz e Francesco Petit Jacques. Abbiamo intervistato il giovane classe 2000, per sapere come sta andando la preparazione, ora che è entrato a far parte della Squadra Progetto Giovani della nazionale, e conoscere gli obiettivi che si è prefissato.

Ciao Iacopo, come stai? La preparazione sta andando bene?
«Si, tutto va secondo programma, anche se un paio di settimane fa sono stato debilitato dall’influenza. Ma, a parte questo, non ho avuto alcun problema».

Sei entrato a far parte della squadra “Progetto Giovani” della nazionale; un bel riconoscimento per te.
«Per me significa moltissimo, è stata una chiamata importante. È una soddisfazione entrare a far parte di questo gruppo, anche perché rappresenta una bella possibilità che mi è stata concessa per crescere ancora e fare questo sport sempre più seriamente, con l’obiettivo trasformarlo un giorno in una professione».

Come ti sei trovato nei raduni che avete svolto fin qui?
«Bene. Al primo raduno ho avuto la possibilità di allenarmi con allenatori come Alex Inderst e Michela Ponza, mentre nell’ultimo avevo Fabio Ciaciana, che conosco bene perché ci allena nel Comitato ASIVA. Si lavora molto bene con questo gruppo ed è una cosa positiva potersi confrontare con ragazzi delle altre regioni anche in allenamento».

Vieni da una stagione molto positiva.
«Sono stato contento per come sono andate le cose lo scorso anno, soprattutto per i Campionati Italiani dove ho vinto l’inseguimento, partendo dal quarto posto ottenuto nella sprint, grazie a un’ottima prestazione al tiro, e la mass start, format nel quale mi sono imposto anche in Coppa Italia. Poi aggiungiamoci il titolo vinto in staffetta con Didier e Francesco».  

Qual è il tuo obiettivo in vista della prossima stagione?
«L’obiettivo principale è dare sempre il massimo, mettercela tutta. Poi se dovessero arrivare anche i risultati sarei molto felice. Mi piacerebbe riuscire a qualificarmi per i Mondiali Giovanili».

A proposito di Mondiali Giovanili; nella passata stagione i tuoi conterranei Christille, Carrara e Comola hanno vinto medaglie.
«Si, sono stato molto felice per loro. Questi successi mi hanno dato qualche stimolo in più, perché ho visto persone che conosco raggiungere dei livelli alti e andare forte».  

Puoi descriverti come atleta? Qual è il tuo punto di forza e dove devi migliorare?
«Il mio punto di forza è sicuramente il tiro, perché è sempre stata la parte del biathlon che più mi piace. Devo invece migliorare molto nel fondo, dove ho l’obbligo di crescere tecnicamente. Diciamo che non ho uno stile di sciata consono alle regole (ride ndr). Inoltre mi piacciono molto le gare di massa, preferisco gareggiare sull’avversario, riesco a gestirmi meglio rispetto alle gare individuali con partenza a intervalli».

Torniamo indietro nel tempo: come hai iniziato a praticare biathlon?
«Da bambino ho iniziato a sciare facendo però discesa. Quando avevo più ho meno nove anni mi sono stufato e grazie alla Scuola Sci di Brusson ho provato il fondo, che mi è piaciuto subito, così mi sono iscritto allo Sci Club Brusson. Lì mi hanno fatto provare il biathlon ed è stato amore a prima vista, mi sono innamorato dello sparo. Ho quindi scelto di praticare esclusivamente questo sport».

Riesci a conciliare sport e scuola?
«Ho trovato un po’ di difficoltà quando mi sono iscritto alla scuola agraria, perché avevamo quattro pomeriggi di lezione a settimana. Per questo motivo ho deciso di cambiare istituto e ora riesco a fare tutte le cose nel migliore dei modi».

Hai un punto di riferimento nello sport, un atleta che ti piace in modo particolare?
«Premetto che non guardo moltissimo la tv, preferisco praticare lo sport piuttosto che guardarlo. Certamente stimo moltissimo Killian Burgada, che ho anche avuto la fortuna di vedere in azione dal vivo. Nel biathlon stimo tantissimo Martin Fourcade, un grandissimo campione che non si tira mai indietro, anche se sbaglia qualche colpo non si scoraggia mai e dà sempre tutto fino alla fine».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Difficile rispondere, perché ne ho tanti. Sicuramente quello più grande è entrare in un corpo militare, perché mi permetterebbe di proseguire questa attività e trasformarla in un lavoro. Se riuscissi a realizzare questo sogno, quello successivo sarebbe partecipare alla Coppa del Mondo e ottenere risultati. Infine, mi piacerebbe tanto andare forte anche nella corsa in montagna, altra mia grande passione. Gareggio per l’Atletica Monte Rosa, ma non mi sono mai allenato nello specifico per questo sport».

Sei entrato a far parte dei giovani della nazionale; vuoi ringraziare qualcuno per il punto a cui sei arrivato?
«Sicuramente tutti gli allenatori che ho avuto in passato e ho oggi, insieme ai fisioterapisti e tutte le altre persone che mi hanno seguito in questi anni. Inoltre, ringrazio i miei genitori, perché da tanti anni mi danno fiducia e mi finanziano portandomi ovunque quando c’è bisogno, dandomi così la possibilità di alimentare e vivere il mio sogno»

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