"La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico dell’atleta Eleonora Prigol (tesserata FISI), visti gli artt. 2.1 e 4.2.1.1 delle NSA, le infligge la squalifica per 4 anni, a decorrere dal 5 settembre 2017 e dedotto il presofferto con scadenza al 4 luglio 2021. Condanna l’atleta al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00".
È questa la dura sentenza, pubblicata su "www.nadoitalia.it" che sospende la fondista Eleonora Prigol dall’attività agonistica per quattro stagioni. L’atleta era risultata positiva all’Epo al termine dei Campionati Italiani di Passo Cereda, del 26 febbraio scorso, gara che concluse in settima posizione. La diciannovenne, aggregata nei Carabinieri, difesa dagli Avvocati Davide Fent e Federico Menichini, ha ricevuto la pena minima prevista in casi di positività all’Epo, che dal 1 gennaio scorso è salita da due a quattro anni.
L’atleta, secondo quanto dichiarato dal suo Avvocato al Corriere delle Alpi, avrebbe fatto uso del Binocrit, medicinale che le sarebbe servito per curare alcune cistiti, ma nella lista dei farmaci vietati, in quanto contenente l’eritropoietina, come scritto sul bollino. Una distrazione che è costata molto cara alla giovane veneta. Nei prossimi trenta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza, poi i difensori dell’atleta feltrina faranno ricorso.