Le prime uscite stagionali hanno fatto crescere fiducia e autostima in Davide Bresadola, capace di ottenere un 17° posto a Wisla e un 18° a Hinterzarten nel Summer Grand Prix, competizione alla quale lo scorso anno non partecipò, se non nella prova di Chaikovsky, quando non andò a punti, arrivando 33°.
«Senza dubbio i risultati sono migliori rispetto allo scorso anno – ha affermato il saltatore trentino a Fondoitalia – non mi posso certo lamentare. Come squadra abbiamo puntato molto sul Gran Prix, svolgendo una preparazione finalizzata a questa competizione, perché vogliamo ottenere degli ottimi risultati per alzare la nostra quota di atleti in gara, che oggi è soltanto di due. L’obiettivo minimo è conquistare un terzo pettorale per la Coppa del Mondo, perché sarebbe importante aumentare il nostro contingente. Dopo queste prime uscite stagionali possiamo dire di avere ottime possibilità di farcela entro l’estate».
Dal punto di vista personale Bresadola è soddisfatto per quanto ha fatto nelle prime due gare. «Le sensazioni sono buone – ha ammesso l’azzurro – mi accorgo di avere una base di partenza più alta rispetto allo scorso anno, in quanto sono uscito in modo positivo dalla passata stagione nella quale abbiamo costruito delle fondamenta solide sulle quali lavorare. Anche in allenamento vedo che il livello dei miei salti è buono, migliore rispetto alla passata stagione. Mi manca ancora un po’ di costanza, alterno salti buoni ad altri meno positivi, come si è visto anche nel Grand Prix. Nel complesso posso ritenermi soddisfatto, perché avrei messo la firma per iniziare così la stagione, con due buoni risultati nei top venti. Anzi, una cosa nuova e sotto un certo punto di vista anche positiva, è che nonostante due buoni piazzamenti nei venti, sono tornato a casa con un po’ di rammarico, perché sentivo di avere ancora un po’ di margine per arrivare più avanti. Devo solo trovare tranquillità, arrivare in gara consapevole di poter fare salti migliori. Per farlo dovrò innanzitutto trovare una maggior costanza a partire dall’allenamento».
Infine il saltatore dell’Esercito ha chiarito cosa sta cercando di migliorare attraverso il lavoro con Kruczek. «Ci sono sempre cose da migliorare ed è una bella sfida per me continuare a crescere come atleta. Stiamo lavorando molto sulla parte fisica, un lavoro iniziato già lo scorso anno per creare una base solida per questa stagione. Oggi cerchiamo di fare un allenamento più finalizzato alle gare. È una cosa molto bella, per me, scoprire a 29 anni che posso migliorare ancora tanto. Sotto il punto di vista tecnico, ho tanti aspetti su cui lavorare, soprattutto nella fase di volo, dove devo stare più composto e non muovere troppo le braccia, cosa che mi permetterebbe di fare qualche metro in più. Stiamo cercando di fare un passo alla volta, fissandoci degli obiettivi concreti, cercando di raggiungerli e automatizzarli. Quest’ultima è sempre la cosa più difficile da fare, in quanto ci sono dei piccoli errori ormai automatizzati che saltano sempre fuori e condizionano la prestazione. Dobbiamo sistemarli e stabilizzare il gesto tecnico per trovare una bella costanza».