Martedì partirà con la squadra per Solleftea, dove da giovedì a domenica si svolgeranno i Mondiali di Skiroll 2017. Chiara Gelmi, al suo ultimo anno da Junior, ha compiuto un’autentica impresa, se si considera che ha iniziato la stagione fuori dalla squadra nazionale, dopo un 2016 difficile, al termine del quale aveva anche dubbi sulla possibilità o meno di proseguire. Invece si è nuovamente messa gli skiroll ai piedi e dopo un bel risultato in Coppa Italia, si è guadagnata la convocazione per la tappa di Coppa del Mondo a Oroslavje, dove è riuscita, sorprendendo anche se stessa, a salire sul podio. Chiara è un’autentica innamorata dello sport, la sua grande passione, che sta portando avanti nonostante gli impegni universitari, grazie all’ottima organizzazione del CUS Trento. Conosciamola meglio attraverso questa intervista.
Ciao Chiara. Sei soddisfatta per questo inizio di stagione?
«Tantissimo, anche perché fino a poco tempo fa nemmeno sapevo se sarei tornata a disputare gare di skiroll, perché dopo la passata stagione e l’inizio dell’università, pensavo di smettere. Invece sono riuscita a organizzarmi bene, mi sono sposata all’Università di Trento, dove posso gareggiare a livello agonistico e studiare, che è ovviamente la priorità. Già a Pinzolo sono rimasta sorpresa di quanto ho fatto, poi è addirittura arrivata l’inattesa convocazione in nazionale e la bella prestazione di Oroslavje. In Croazia conoscevo bene il percorso della mass start per averci gareggiato due volte, ci tenevo tanto, volevo dare il massimo e alla fine è arrivato un bellissimo secondo posto. Sulle ali dell’entusiasmo ho fatto molto bene sia nella sprint, in questo caso grazie a un pizzico di fortuna, sia nella gara in salita».
A inizio stagione, quindi, mai avresti immaginato di essere convocata per il Mondiale.
«Il Mondiale non era nemmeno dei progetti (ride ndr), avevo già organizzato le vacanze a casa mia per l’estate, visto che con l’università sono lontana da Leffe. Quando sono uscite le squadre non ero nemmeno presente, una cosa giusta visto che nella passata stagione ho fatto molto male. Invece, eccomi qui».
Con quale obiettivo vai ora in Svezia?
«Fare bene, perché ci saranno avversarie molto forti e si gareggerà su skiroll lenti, favorevoli alle atlete nordiche che si allenano prevalentemente con quelli. Non bisogna, però, essere pessimisti, dobbiamo solo andare lì e dare tutto. Personalmente punto a fare il massimo che è nelle mie possibilità nelle tre gare cui prenderò parte, sperando poi di conquistarmi sul campo anche un posto per la team sprint. La feci in Val di Fiemme e arrivammo quarte, quindi mi piacerebbe prendermi questa personale rivincita. Sappiamo che le nostre avversarie sono forti, ma noi possiamo fare la nostra parte, anche perché veniamo dal raduno di Forni Avoltri, che è stato molto produttivo, perché il percorso è abbastanza simile a quello mondiale e abbiamo lavorato tanto sugli skiroll lenti. Sarà un bel confronto, una cosa che non capita tutti i giorni, quindi voglio tornare sapendo di aver dato tutto».
Delle tre gare certe, su quale punti in modo particolare?
«Cercherò di fare molto bene nella gara in tecnica libera del primo giorno, anche se non amo molto le gare individuali. Come tipologia di gara, invece, mi piace la mass start in salita a tecnica classica, sulla quale punto moltissimo. Nella sprint pura, invece, non sono molto produttiva, ma partecipiamo (ride ndr)».
Tornerai a Forni Avoltri per il Summer Cross Country di inizio settembre?
«Non ho ancora deciso. Se dovessi partecipare, farei probabilmente la sprint del primo giorno, perché ho provato il percorso e mi è piaciuto molto. Il fatto che ci siano le big del fondo italiano rappresenta uno stimolo in più a partecipare, perché sarei curiosa di avere un confronto con le atlete del fondo, visto che non disputo gare invernali da tempo».
Come hai cominciato a fare skiroll?
«A 8 anni ho iniziato con il fondo e sono entrata nello Sci Club Leffe. Con altri bambini abbiamo scoperto lo skiroll, così attorno ai 10-11 anni mi sono iscritta alle prime gare, poi ne ho fatte sempre di più e ho proseguito, lasciando il fondo, perché in estate avevo più tempo per allenarmi rispetto all’inverno».
Ci dicevi che ti sei trasferita a Trento per studio e gareggi per il CUS Trento.
«Si, faccio parte di un progetto universitario che ci permette di allenarci e portare avanti gli studi. Siamo sostenuti economicamente dall’università e gli sponsor della squadra. In questo modo sono riuscita a conciliare con più facilità studio e sport, che non volevo abbandonare. Quella trentina si è rivelata un’ottima scelta per me, anche come metodi di allenamento, ho rivoluzionato tutto e sono arrivati subito ottimi risultati».
Per il CUS Trento gareggi anche in altri sport?
«Quest’anno ho iniziato con il triathlon e puntavo solo a fare quello, ma alla fine non ho resistito e sono tornata anche sugli skiroll. Il triathlon è uno sport bellissimo e ti dà una grande preparazione fisica. Pensate che mi sono allenata molto poco sugli skiroll, preparandomi prevalentemente per il triathlon, eppure non sono mai stata così bene fisicamente in dieci anni che mi alleno a livello agonistico, come si è visto anche in queste gare di skiroll, nelle quali ho ritrovato l’entusiasmo di gareggiare, un po’ svanito dopo la passata stagione. Nel triathlon ho fatto già le prime gare, nell’ultima sono anche caduta in bici, ma in quella precedente sono andata molto bene, arrivando 15ª su 80 donne e prima nella mia categoria».
Chi è il tuo atleta preferito?
«Nonostante abbia praticato diversi sport, la mia passione resta il fondo, quindi la mia atleta preferita è Charlotte Kalla, perché nelle grandi occasioni è sempre protagonista, non sbaglia mai. Ho ancora negli occhi l’oro che vinse nella 10km del Mondiale di Falun. In campo maschile tifo per Federico Pellegrino. Vi racconto un aneddoto: ho seguito la sua finale con l’app della FIS, mentre ero a lezione all’università. Quando ho visto apparire il suo nome al primo posto ho trattenuto a fatica l’esultanza, è stata un po’ travagliata come lezione (ride ndr)».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Nello sport voglio togliermi ancora qualche soddisfazione, anche nello skiroll, perché passerò a senior e mi piacerebbe vincere qualcosa a livello internazionale. Sicuramente non ho intenzione di smettere. In campo lavorativo, visto che sto studiando giurisprudenza, vorrei diventare avvocato e mi piacerebbe legare la mia attività lavorativa allo sport. Diciamo che il mio sogno è conciliare le due cose anche dopo».