Ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, ottenendo ottimi risultati in Coppa Italia, nella quale guida la classifica generale, e salendo tre volte sul podio, ottenendo anche una vittoria, nella prima tappa di Coppa del Mondo Junior a Oroslavje. Francesco Becchis si sta avvicinando ai Mondiali di skiroll in ottime condizioni fisiche e mentali, con ampie speranze di tornare da Solleftea con qualche medaglia al collo, nonostante i format di gara non sono favorevoli agli azzurri.
Ciao Francesco, tra Coppa Italia e la prima tappa di Coppa del Mondo ti sei tolto diverse soddisfazioni in questa prima parte di stagione.
«Le prime gare di Coppa del Mondo sono state favorevoli, anche perché la mass star di Oroslavje era fatta ad hoc per noi italiani, una gara in piano da fare in pattinato su skiroll veloci. Sapevo che avrei potuto ottenere un successo e così è stato. Anche la Coppa Italia è andata bene, sono sempre arrivato nelle prime cinque-sei posizioni e sono cresciuto sulla restistenza, facendo buone prove anche sulle distanze lunghe in entrambe le tecniche».
L’anno prossimo ti troverai a gareggiare contro tuo fratello Emanuele anche in Coppa del Mondo.
«Ci pensavo proprio in Croazia, quando ho ragionato sul fatto che il prossimo anno sarò senior e in una gara come quella croata potrei trovarmi con lui in lotta per la vittoria. Mi sono chiesto come mi sarei comportato in caso di volata finale, perché come ogni atleta so che la posizione migliore per affrontarla è il secondo posto, così avrei cercato di predermi quella posizione, ma lo stesso avrebbe fatto anche lui, chissà, forse avremmo sgomitato (ride ndr). Magari, essendo più giovane, mi sarei fatto influenzare ragionando sul fatto che lui è un po’ più forte, così non avrei osato mettergli il becco davanti, ma iniziare la volata alle sue spalle. In sprint comunque non c’è storia, lui è di un’altra categoria, in piano ce la giochiamo anche se nelle volate Emanuele è più forte. In salita, invece, vado meglio io».
Vai ai Mondiali di Solleftea con quali obiettivi?
«Non saprei dirli con precisione, perché noi italiani ci troviamo meglio con gli skiroll veloci, mentre in Svezia si farà solo la sprint con quel genere di skiroll, le altre gare saranno su skiroll lenti. Anche questi ultimi, però, non mi dispiacciono, mi ci sto abituando. Parto per la Svezia con l’obiettivo di fare tutte le gare, a partire dalla 18km con ruote lente, alla quale mi presento con molta fiducia, visto che arrivai secondo qui nella passata stagione. Poi c’è la sprint, dove potrei fare bene, anche se devo ammettere che sono un po’ calato rispetto agli altri anni. Gli svedesi, poi, saranno agguerriti, soprattutto nella gara in salita, nella quale cercherò di resistere il più possibile, per poi giocarmi qualcosa nel finale. Infine mi auguro di venir selezionato anche per la team sprint, nella quale possiamo andare a medaglia».
Ovviamente sei anche fondista: quali obiettivi ti sei posto sugli sci stretti?
«Ci punto molto. Nell’ultima stagione ho fatto per la prima volta parte della squadra del Comitato e sono contento dei risultati ottenuti, compreso un secondo posto in una mass start di Coppa Italia in Val di Fiemme. Lì sono anche arrivato quarto nella gimkana. Vero, alcuni atleti erano andati a fare il Mondiale, però resta una bella prestazione. Anche agli italiani, a Passo Cereda, sono arrivato quarto nella sprint in pattinato. Quest’anno passerò a senior, quindi non potrò più fare parte della squadra del comitato, né sarò aggregato in alcun corpo militare. Penso di continuare comunque, perché voglio provarci, anche se mi allenerò da solo. Ho visto tanti miglioramenti nell’ultima stagione, ho ottenuto risultati che sono andati oltre le mie aspettative, non posso fermarmi ora».
Oltre allo sport, cosa fai?
«Ho finito il liceo musicale e ho studiato il violino con un’insegnante che viveva in Valle d’Aosta. Anche questo mi ha un po’ frenato nello sci negli anni passati, avendo dedicato tante ore allo studio. Ora lavoro, sto facendo l’animatore all’estate ragazzi qui dalle mie parti».
Come hai scoperto il mondo dello skiroll?
«Da piccolo, insieme a mio fratello, ho iniziato a fare pattinaggio a rotelle in linea. Facevamo parte di una squadra di Savona, che era di buon livello. In inverno, poi, facevamo sci di fondo. Qualche anno dopo, quando frequentavo la prima media, insieme a mio fratello abbiamo scoperto gli skiroll, che i fondisti usavano per la preparazione, e ci siamo appassionati. Alla fine ci siamo trovati subito bene, perché è il giusto mix tra i due sport che abbiamo sempre praticato. Per questo motivo, anche se abbiamo iniziato dopo rispetto ad altri, siamo subito andati bene, perché l’esperienza del pattinaggio è stata molto utile, ci ha aiutato, per esempio, a saper sfruttare la scia nelle gare in piano».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Riuscire a diventare un buon fondista e a fare strada in questo sport. Se anche dovessi farcela, però, non lascerei lo skiroll, perché vorrei partecipare alle principali competizioni».
Il 2-3 settembre ci saranno i Campionati Italiani di Skiroll a Forni Avoltri, ai quali parteciperanno anche i migliori fondisti italiani.
«Si, ci sarò anch’io, pure se quella gara sarà molto adatta ai fondisti puri. Ho provato la pista e gli skiroll con ruote lente e posso assicurare che sarà una bella gara. Mi auguro di poter far bene ed essere competitivo anche lì, soprattutto nella sprint. Ho fatto tutto il percorso nel corso della preparazione mondiale della passata settimana e non ho avuto alcun problema durante i 18km percorsi. Quindi credo proprio che potrò farmi valere».
C’è uno sportivo che ti piace in modo particolare?
«Non ho un vero e proprio idolo, mi piace certamente seguire gli sciatori e i calciatori sui social e a volte imitarne l’esultanza. Tifo Torino, quindi mi piace tantissimo Belotti, anche se in Croazia dopo l’arrivo ho esultato imitando Griezmann, attaccante dell’Atlético Madrid. Nel fondo mi piacciono tanto i norvegesi, in particolare Northug, Krog e Klaebo»..