Nell’ultima stagione ha vinto la sua quinta medaglia mondiale, la seconda individuale, arrivando al terzo posto nella Gundersen large hill dei Mondiali di Lahti. François Braud è un atleta che si esalta in occasione del grande appuntamento, tanto da aver ottenuto il suo primo podio in stagione direttamente al Mondiale, per poi ripetersi con il secondo posto dell’ultima gara di Coppa del Mondo a Schonach. A quasi trentuno anni (li compirà il prossimo 27 luglio) l’atleta francese si sta preparando in vista della stagione che porta a PyeongChang, con l’obiettivo di conquistare la sua prima medaglia olimpica. Un’impresa non impossibile, anche perché la squadra francese sarà rinforzata dal ritorno di Lamy-Chappuis, ritornato alle gare a due anni di distanza dal suo ritiro, insieme al quale Braud ha vinto due ori mondiali nelle team sprint in Val di Fiemme nel 2013 e Falun nel 2015. Legato sentimentalmente all’azzurra del salto Elena Runggaldier, Braud ha un ottimo rapporto con l’Italia ed è stato gentilissimo nel concederci questa intervista.
Ciao François, come stai? Come sta procedendo la preparazione?
«Sto bene, grazie. La preparazione è partita con il piede giusto, non abbiamo avuto alcun problema nel primo mese di allenamento, che è stato dedicato alla resistenza, e ora abbiamo cominciato a lavorare sul salto con un raduno a Courchevel e in questo momento a Oberstdorf, in Germania».
Quali sono i tuoi obiettivi in vista della prossima stagione?
«Il mio obiettivo principale sono i Giochi Olimpici, nelle quali spero di conquistare una medaglia o anche di più. Altrimenti vorrei ottenere dei nuovi podi in Coppa del Mondo».
Jason Lamy-Chappuis ha annunciato il suo ritorno alle gare a due anni di distanza dal suo ritiro: cosa ne pensi?
«Jason ha fatto il suo ritorno, la trovo una cosa super, per lui è una grande sfida. Dopo aver ottenuto il brevetto come pilota di linea, la voglia di tornare alla combinata nordica era troppo forte. Sicuramente è una cosa positiva per tutta la squadra, soprattutto per i più giovani, visto che avranno modo chiedergli consigli e prendere esempio da lui. Naturalmente, poi, con lui in squadra avremo maggiori possibilità di lottare per le medaglie».
Hai vinto cinque medaglie mondiali, di cui due individuali, negli ultimi tre eventi iridati: qual è il tuo segreto?
«Si, ho vinto cinque medaglie negli ultimi tre Mondiali. Probabilmente perché riesco sempre a trovare nuove motivazioni, ho acquisito maggiore esperienza in questi dieci anni, conosco sempre meglio il mio corpo e come prepararlo per arrivare al top della forma ai grandi appuntamenti».
Nell’ultima stagione gli atleti tedeschi hanno vinto 21 gare su 23: è possibile contrastare il loro dominio?
«I tedeschi sono stati più che fortissimi, ma sono riuscito nel finale di stagione a stargli vicino. Quindi si, penso che possiamo competere con loro, ma, per quanto mi riguarda, dovrò essere più regolare nel salto e riuscire a essere più veloce negli sprint finali».
Quanto è seguita la combinata nordica in Francia?
«La combinata nordica viene molto seguita in Francia, ma meno rispetto alla Germania. Anche perché per guardare le gare in tv nel nostro paese, bisogna avere un abbonamento a Eurosport, che non tutti lo possiedono».
Cosa pensi degli atleti italiani?
«Credo che stiano ricostruendo una bella squadra. Samuel Costa, per esempio, ha mostrato delle belle cose nell’ultimo inverno. L’unica nota negativa, per quanto ho visto nel corso degli anni, è che secondo me dovrebbero porre più l’accento sul salto e ridurre un po’ gli allenamenti nello sci di fondo. Mi piace però vedere quanto siano uniti come gruppo e si sente un vero spirito di squadra».
Hai un sogno ancora da realizzare?
«La medaglia olimpica, ma non è un sogno, bensì un obiettivo».