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Sci di fondo

Caso Johaug – L’Usada all’attacco della FIS: “Questo ricorso è uno spreco di tempo e denaro”

L’Usada si schiera dalla parte di Therese Johaug. Il caso dell’atleta norvegese si è discusso in questi giorni presso l’arbitrato dello sport di Losanna per il ricorso della FIS, che vorrebbe estendere la squalifica dell’atleta, che si concluderebbe alla vigilia dell’inizio di stagione. Il Cas si pronuncerà probabilmente tra luglio e settembre, stabilendo così il futuro dell’atleta fermata per un anabolizzante dopo un controllo antidoping. Per l’accaduto si era preso la responsabilità il medico della nazionale norvegese, Frederik Bendiksen, che aveva affermato di averle fornito lui stesso una crema contro le scottature, ignaro contenesse la sostanza vietata dalla Wada. 13 mesi di squalifica che scadranno il prossimo 18 novembre, se il Cas non dovesse dar ragione alla FIS per il suo ricorso.

“Uno spreco di tempo e di denaro” è la frase utilizzata da Travis Tygart, presidente dell’Usada, l’agenzia anti doping degli Stati Uniti, che ha così criticato la FIS. L’uomo che ha escluso dal ciclismo Lance Armstrong, ha pesantemente attaccato la Federazione Internazionale degli Sport Invernali: “Uno spreco di tempo e soldi – ha affermato – per una professionista che era già stata punita abbastanza, perché si è trattato di un errore. 13 mesi era già un giudizio duro”. Tygart ha poi aggiunto: “Da un lato abbiamo provato il doping di stato come abbiamo visto in Russia, dall’altro abbiamo la squalifica per 13 mesi di un atleta che ha usato un medicinale prescritto da un medico, il quale non migliora nemmeno le prestazioni. Sembrerebbe che la FIS stia cercando di fare qualcos’altro oltre a giustificare i suoi competitori. Se dietro ci sia una motivazione politica o una vendetta personale, non lo so, ma sono certo che 13 mesi sono stati abbastanza”.
La FIS non ha risposto al commento di Tygart.

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