Due settimane fa è stato confermato nel gruppo “di interesse nazionale” e si appresta a vivere un’altra stagione da protagonista nel suo secondo anno da aspirante, nel quale sfiderà atleti della sua stessa età e non più grandi di lui, come nella passata stagione. Luca Compagnoni è uno dei talenti dello sci di fondo italiano, nell’ultima stagione è riuscito a vincere il bronzo ai Campionati Italiani, ma è stato anche autore di un bel quinto posto negli OPA Games di St. Ulrich. L’abbiamo incontrato per questa intervista, nella quale abbiamo scoperto un ragazzo molto determinato, che non ha paura di puntare in alto, ma, anzi, alza molto l’asticella proprio per riuscire a tirare fuori il meglio da se stesso.
Ciao Luca. Sei stato confermato nel Gruppo di Interesse Nazionale Under 20, una bella soddisfazione.
«Mi fa molto piacere, perché è una cosa importante sia per i materiali che riceviamo sia perché ha sempre un certo valore essere osservato dalla FISI. Inoltre, è una cosa positiva anche perché in questa maniera posso avere un confronto con quelli della squadra».
Come giudichi la tua ultima stagione?
«Abbastanza soddisfacente, anche perché sono stato aggregato al Centro Sportivo Carabinieri, che mi ha dato una mano con i materiali. La stagione è andata bene, anche se ho commesso qualche errore nella scelta degli sci in alcune gare di Coppa Italia».
È arrivato anche un bel quinto posto negli OPA Games di St. Ulrich.
«È stata una bella soddisfazione. Quando passavo al transito e sentivo che non ero tanto distante da Del Fabbro, che è tra i più forti anche tra i junior, ero davvero molto felice».
I risultati positivi in Italia e in Europa di atleti con cui gareggi, ad esempio di Del Fabbro e Graz, rappresentano uno stimolo in più anche per te?
«Si, i buoni risultati degli altri azzurri mi incoraggiano tanto, perché, se arrivo a pochi secondi da loro, questo significa che ho grandi qualità anch’io, ho più fiducia e sono più portato ad allenarmi di più per raggiungere risultati migliori».
Qual è il tuo obiettivo in vista della prossima stagione?
«Nella prossima stagione cercherò di fare bene in Coppa Italia, lottando per i primi posti. Anche a livello europeo voglio cercare di ottenere dei buoni risultati. Inoltre sarebbe un sogno, per me, riuscire anche ad andare ai Mondiali Junior».
Quest’ultimo è un obiettivo molto coraggioso: hai alzato l’asticella?
«Nella vita bisogna sempre sognare, se non ti poni obiettivi alti, alla fine non ottieni nulla. A volte bisogna porsi grandi obiettivi e cercare di raggiungerli».
Torniamo indietro nel tempo: come hai cominciato con lo sci di fondo?
«Ho iniziato facendo dei corsi con la scuola elementare, ho vinto le prima garette, quindi sono entrato nello Sci Club Alta Valtellina, che mi ha aiutato tanto. Ho cominciato così a conoscere anche il divertimento di questo sport, mi sono appassionato sempre di più e ho iniziato ad allenarmi ancora più seriamente. Oggi sono stato aggregato al CS Carabinieri, sto ottenendo dei buoni risultati e cercherò di migliorarmi ancora».
Come mai il fondo e non altri sport?
«Ho disputato anche qualche gara di sci alpino, ma ho scelto il fondo perché mi è sempre piaciuto fare fatica. Non a caso amo anche correre e ho fatto diverse gare di corsa in montagna e anche in pista, con la società US Bormiese. Alla fine, però, ho deciso di concentrarmi su un solo sport, così ho scelto il fondo».
Quale stile del fondo ti piace di più?
«La tecnica classica mi piace di più, soprattutto quando mi trovo in salita, dove sento di riuscire a esprimere al meglio le mie potenzialità. Devo migliorare sullo skating, cosa su cui sto lavorando insieme agli allenatori, tanto che ho ottenuto anche dei buoni risultati in questa stagione, grazie anche a degli ottimi sci. Diciamo che in pattinato devo trovare quella continuità, che ho in alternato».
Chi è il tuo fondista preferito?
«Giorgio Di Centa, perché è una persona molto seria, un grande atleta. Fin da piccolo ho sempre tifato per lui in Coppa del Mondo e ancora oggi, possiamo vedere come, nonostante abbia più di quarant’anni, sia ancora ai vertici a livello nazionale. Sono felice perché ho avuto modo di incontrarlo e anche ricevere alcuni consigli. Cosa mi ha detto? Di allenarmi a testa bassa, costantemente e di curare i dettagli, perché sono fondamentali per un atleta».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Come tutti gli atleti, partecipare alle Olimpiadi e cercare di far bene in futuro, cercando di ottenere anche dei buoni risultati magari proprio ai Giochi Olimpici. Prima però, bisognerà entrare in un corpo sportivo, un traguardo che oggi è più difficile da raggiungere, ma darò il massimo per riuscirci».
È difficile conciliare scuola e sport?
«Studio in un istituto di “Ragioneria, amministrazione, finanza e marketing”. Si, è una cosa difficile e molto fatica, ma bisogna farla perché la scuola è importante».
Ci sono persone, in particolare, che vuoi ringraziare?
«Innanzitutto la mia famiglia, che mi ha fatto conoscere questo sport, nonostante non lo praticasse nessuno di loro. Inoltre ringrazio lo Sci Club Alta Valtellina che mi ha formato tecnicamente, ma soprattutto mi ha fatto anche divertire quando ero bambino. Dico grazie, poi, anche alla mia ex allenatrice, Michela Andreola, oltre che a Daniele Compagnoni, che mi segue quando sono a casa. Ovviamente non posso non ringraziare il CS Carabinieri, per gli allenamenti e gli ottimi materiali. A proposito, una menzione speciale va a Tullio Grandelis, allenatore del CS Carabinieri, grazie al quale sono arrivato in forma agli appuntamenti importanti».