Ha vinto la Coppa Italia Under 18, un titolo italiano in staffetta con sua sorella Chiara e si è anche ben comportata in Coppa Europa Under 18, arrivando al quinto posto a St. Ultrich. Eppure Alessia De Zolt non è soddisfatta fino in fondo della sua stagione, pretendeva di più da se stessa e non vede l’ora di rimettersi a lavorare per migliorare ancora e presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione con le carte in regola per vincere gare e conquistare un posto a Mondiali e Olimpiadi Giovanili. La veneta, aggregata al CS Carabnieri, non ha paura di faticare, in fin dei conti è proprio nelle gare dure che riesce a tirar fuori il meglio di sé, come ha rivelato nella seguente intervista.
Ciao Alessia. Sei soddisfatta per come sono andate le cose nella stagione da poco conclusa?
«Sono abbastanza soddisfatta, anche se sinceramente avevo fatto un po’ meglio in quella precedente, quando ero stata sempre tra le prime atlete del mio anno. In questa stagione, invece, ho sbagliato sempre i Campionati Italiani, dove non ho preso le medaglie che volevo, a parte l’oro arrivato nell’ultima staffetta. Volevo fare un po’ meglio, ciononostante sono abbastanza soddisfatta della stagione in generale, anche perché sono stata convocata in Coppa Europa, una cosa che non mi aspettavo e mi ha reso abbastanza felice».
Proprio nella gara di Coppa Europa, a St. Ulrich, ti sei comportata molto bene arrivando al quinto posto e non distante dal podio.
«Infatti, quando sono arrivata, non ci credevo. Sono partita con l’idea di dare tutto quello che avevo, le condizioni erano difficili, perché la pista era brutta e faceva caldo, così mi sono detta di fare il massimo e poi "sarà quel che sarà". Alla fine è andata molto bene, sono stata contenta perché non me l’aspettavo».
L’oro in staffetta insieme a tua sorella è stato emozionante?
«Tantissimo, anche perché con noi doveva esserci inizialmente Anna Comarella, che invece ha partecipato alla staffetta senior con le Fiamme Oro. Così al suo posto ha partecipato una ragazza classe 2000, Giulia Facen, e non pensavamo alla vigilia di andare così bene senza Anna. Invece Giulia è stata molto brava al lancio, io ho cambiato in terza posizione e quando ho visto mia sorella Chiara raggiungere il traguardo al primo posto, quasi non ci credevo, è stato bellissimo, un’emozione enorme. Alla fine è stato ancora più bello così, perché se ci fosse stata Anna, che è una grande campionessa e ha fatto una stagione straordinaria, la nostra vittoria avrebbe fatto meno sensazione».
È arrivata anche la vittoria della Coppa Italia.
«È stata una grande emozione, anche perché, pure se ci credevo tanto, non era facile vincerla».
Quali sono le tue aspettative in vista del prossimo anno?
«Spero di migliorare tanto e, per farlo, mi impegnerò già da adesso. Voglio comportarmi bene, essere più competitiva rispetto alla passata stagione e qualificarmi sia per i Mondiali Giovanili sia per le Olimpiadi Giovanili. Tutti risultati che potrebbero avvicinarmi al mio grande obiettivo, quello di entrare in un corpo sportivo e trasformare questa passione nel mio lavoro».
Dove ritieni di dover migliorare e qual è il tuo punto di forza?
«Devo crescere tanto nelle sprint, perché mi manca la velocità, mentre vado meglio nelle gare dure con tante salite, in quanto sono molto tenace. Nelle sprint pago la mia poca forza, sono ancora un po’ troppo magrolina. Per crescere, quindi, dovrò fare un po’ di palestra e mettere un po’ di massa nelle braccia. Forse, la prossima estate potrei allenarmi più spesso con mia sorella, per imparare qualcosa da lei che è più esperta di me».
Come hai iniziato a praticare lo sci di fondo? Hai seguito tua sorella Chiara?
«Si. Entrambe facevamo discesa, poi, quando lei si è infortunata e ha iniziato a praticare fondo, papà ha portato anche me. Ho iniziato con lo sci club Valpadola come gioco, poi ha iniziato a piacermi perché ho sempre amato la fatica, mi sono allenata più seriamente, fino a farlo diventare una passione».
Riesci a conciliare sport e scuola?
«Si, non ho molte difficoltà, anche perché frequento una scuola che mi piace, specializzata su mobili e arredamento. È anche vicino a casa, così non ho problemi di perdere troppo tempo per viaggiare».
Chi è il tuo punto di riferimento nel fondo?
«A parte Northug, che è l’idolo un po’ di tutti noi, ho sempre visto come punto di riferimento Federico Pellegrino perché, anche se io non sono una sprinter, mi piace moltissimo come atleta ed è un grande esempio per tutti noi, in quanto si impegna sempre al massimo e non se la tira nonostante i tanti successi».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Come tutti gli atleti partecipare a Olimpiadi e Mondiali. Più concretamente, però, voglio entrare in un corpo sportivo e migliorare sempre di più».
Ti capiterà sempre più spesso di gareggiare contro tua sorella.
«È una cosa un po’ particolare, perché non riesco a vederla in modo diverso, per me è sempre mia sorella, non un’avversaria. Gareggiarci contro non è proprio bellissimo».
Cosa vi dice vostro padre, che ha due figlie che stanno emergendo nel fondo?
«Ci aiuta tanto e, quando abbiamo problemi, possiamo chiedere a lui. È il nostro punto di riferimento».