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Sci di fondo

La giovane valdostana Noemi Glarey: “I risultati di quest’anno mi danno maggiori motivazioni”

È stata protagonista di una bella Coppa Italia Under 18, chiusa alle spalle di Alessia De Zolt Ponte, nella quale ha vinto ben quattro gare, ma soprattutto si è tolta la soddisfazione di vincere due titoli italiani, conquistando anche un argento e un bronzo. Quella di Noemi Glarey, diciotto anni compiuti lo scorso 9 marzo, è stata una stagione molto positiva. Nata ad Aosta, la giovane atleta del Comitato Asiva, vive a Cogne, fa parte dello Sci Club Gran Paradiso e insegue il sogno di entrare in un Gruppo Sportivo, che le garantirebbe la possibilità di trasformare la sua passione per il fondo in un lavoro. Conosciamola meglio attraverso questa intervista.

Ciao Noemi, sei soddisfatta per com’è andata la stagione appena terminata?
«Sono molte felice per come sono andate le cose, speravo tanto di poter disputare una buona stagione, perché avevo lavorato molto bene durante la preparazione. Questi risultati mi daranno ora maggiori motivazioni in vista della prossima stagione e mi aiuteranno a lavorare ancora meglio nel corso dell’estate».

Peccato per le due gare che hanno aperto la Coppa Italia, dove hai fatto molta fatica.
«Purtroppo ho sbagliato un paio di gare e proprio nella mia Cogne. In quell’occasione sono caduta in discesa e mi sono fatta male a un ginocchio. Il giorno successivo c’era l’inseguimento, quindi ho pagato il brutto piazzamento della prima gara. Mi sono però rifatta con lo skitour di Bergamo nel quale ho vinto tutte e tre le prove».

Hai anche gareggiato in Coppa Europa: come ti sei trovata?
«Bene, anche se dal punto di vista dei risultati non ho raccolto moltissimo. Sono comunque soddisfatta, perché da queste competizioni impari sempre molto e per me è una cosa utile. Fuori dall’Italia c’è un livello molto alto e devi confrontarti con atlete fortissime. Insomma bisogna imparare a dare sempre il massimo. Per adesso sono felice dell’esperienza fatta».

Ti sei già posta degli obiettivi per la prossima stagione?
«Vorrei fare bene in Coppa Italia e raccogliere dei buoni risultati anche in Coppa Europa, nella quale mi auguro di poter disputare qualche gara in più».

C’è anche l’obiettivo dell’ingresso in un corpo sportivo militare.
«Sicuramente quello è l’obiettivo di ogni atleta italiano. So che non è facile raggiungerlo, ma ci spero. Sarebbe davvero importante».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«È legato alla domanda posta in precedenza, perché in questo momento sogno di poter proseguire a portar avanti la mia passione, lo sci di fondo. Se non dovessi riuscirci, poi, mi dedicherò a qualcos’altro».

È difficile conciliare scuola e sport?
«Si, soprattutto perché ho la scuola molto lontana da casa, una cosa che rende più complicato conciliare lo studio e gli allenamenti. Diciamo che spesso ho dei professori piuttosto comprensivi, che mi spostano le interrogazioni se sono previste dopo una gara».

Com’è nata la passione per il fondo?
«I miei genitori mi hanno subito indirizzata a fare sport. Da piccola ho provato sia fondo sia discesa, ma mi piaceva di più il primo, così ho proseguito. La scelta è stata condizionata anche dal fatto che mi trovavo meglio con il gruppo del fondo, mi divertivo di più e gli allenatori sono stati molto bravi nel passarmi la loro passione. Sono felice di aver fatto questa scelta».

C’è un atleta che ti piace in modo particolare?

«Si, quest’anno mi sono particolarmente piaciuti i finlandesi, soprattutto Heikkinen, che è sempre stato il mio preferito».

Quale tecnica preferisci?
«Fino alla passata stagione avrei risposto l’alternato, ma quest’anno mi sono trovata molto bene anche in skating, quindi non saprei scegliere. Per quanto riguarda le distanze, preferisco le gare un po’ più lunghe».

In Valle d’Aosta c’è molta passione per il fondo e in tanti vi seguono anche da giovani quando avete le prime gare nazionali.
«Quando andiamo a fare le gare fuori, abbiamo sempre tanta gente che ci viene a vedere. Per noi giovani disputare un Campionato Italiano Ragazzi o Allievi rappresenta già un grande obiettivo, così i nostri parenti ci seguono per sostenerci»

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