È sempre giusto rispettare il regolamento alla lettera? È quello che ci si chiede, soprattutto nello sport, in particolare nei casi in cui un atleta commette un errore regolamentare, senza però trarne vantaggio. Nell’ultima prova della Coppa del Mondo di biathlon, per esempio, se si fosse rispettato il regolamento alla lettera, Martin Fourcade sarebbe stato squalificato e il mondo del biathlon sarebbe stato privato di un’impresa straordinaria, che ha reso ancora più grande la figura leggendaria di questo campione. Per fortuna, in quel caso, l’IBU si è messa una mano sulla coscienza e con essa anche gli avversari del campione francese, che non hanno protestato.
Le cose, però, non vanno sempre così. Un esempio l’abbiamo avuto una settimana fa, in occasione della staffetta dei Campionati Italiani Giovani, disputata a Santa Caterina Valfurva. La squadra del Friuli Venezia Giulia A ha dominato con Giona Barbacetto, Luca Del Fabbro, Davide Graz e Martin Coradazzi, vincendo con ampio vantaggio su Alpi Centrali A, formata da Luca Milesi, Luca Compagnoni, Michele Gaspari e Mattia Armellini. L’ordine d’arrivo è stato però stravolto dai giudici, che hanno squalificato le prime due squadre classificate, assegnando la vittoria all’Asiva A, davanti a Trentino A e Alpi Centrali C, per un errore commesso da Davide Graz (FVG) e Luca Compagnoni (Alpi Centrale), dal quale le squadre non hanno tratto però alcun beneficio. I due ragazzi, infatti, hanno preso la corsia sbagliata e hanno scavalcato i v board per tornare nella corsia giusta. Secondo il regolamento avrebbero dovuto tornare indietro, all’inizio della corsia, anziché scavalcare i v board. Questo gesto non ha dato loro alcun vantaggio, ne penalizzato alcun avversario, eppure la giuria ha applicato il regolamento alla lettera, sanzionandoli con la squalifica. Il Comitato FVG ha deciso quindi di fare ricorso alla FISI contro questa decisione.
Il direttore tecnico del fondo per il comitato friulano, Francesco Silverio ci ha spiegato perché: “Siamo rimasti molto amareggiati da questa decisione. Non me la prendo con i giudici, ma servirebbe maggior buonsenso. Purtroppo c’è stato anche chi, pur non facendo reclamo, in quel momento è andato dal delegato tecnico facendo notare la cosa e ovviamente quest’ultimo, avendo visto e seguendo il regolamento alla lettera, ha agito in questa maniera. Non si è tenuto però conto che nessuno si era avvantaggiato. Purtroppo già nel Campionato Italiano Ragazzi a Entracque era accaduto qualcosa di simile, che non aveva riguardato noi, con la squalifica di un atleta che aveva vinto meritatamente sul campo”.
Nicola Selenati, allenatore responsabile della squadra, ha spiegato nel particolare l’irregolarità commessa dal suo atleta, che ha causato la squalifica. “Il nostro ragazzo era in testa, il percorso, come abbiamo scritto nell’esposto da noi presentato, non era segnalato bene, così nella trance agonistica Graz ha preso la corsia di transito anziché quella del cambio. Secondo il regolamento avrebbe dovuto fermarsi e tornare indietro, invece ha saltato il v board ed è tornato nella corsia esatta. Non ha tratto alcun vantaggio dalla cosa, non ha percorso meno metri né ostacolato alcun avversario”.
La pena sembra quindi esagerata, a giudicare dall’infrazione commessa. “Abbiamo vinto la gara con 40” di vantaggio – ha proseguito Selenati – una pena giusta poteva essere un’ammonizione o una penalità, non certo la squalifica. Possibile che un’infrazione del genere abbia lo stesso valore di altre molto più gravi, dalle quali si trae vantaggio oppure si penalizza un avversario? È come se io andassi con la macchina ai 55kmh in centro abitato e prendessi la stessa multa e perdessi gli stessi punti di un altro automobilista, che nello stesso tratto va a 110kmh. Inoltre, tornando all’errore commesso da questi due ragazzi, bisogna ricordare che i tre corridoi erano segnalati attraverso dei fogli A4 e nemmeno erano segnalati in precedenza con dei rametti, come prevede il regolamento. Una cosa del genere, in Coppa del Mondo, sarebbe stata sanzionata con il giallo”.
Silverio ha poi aggiunto: “Davide (Graz ndr) ha percorso cento metri nella corsia sbagliata, ma pensate che Luca Compagnoni, delle Alpi Centrali, ne avrà percorsi meno di dieci. Averlo squalificato è stata una beffa ancora maggiore. Noi non chiediamo di stravolgere le regole, ma di commisurare le sanzioni al vantaggio che si riceve o al danno che si arreca all’avversario. Abbiamo visto tutti cosa è accaduto nel biathlon, in Coppa del Mondo, con Fourcade. Lì si era in mondovisione, non si è preso alcun provvedimento sanzionatorio, perché si è capito che l’atleta non ne aveva tratto vantaggio. Perché con i giovani ci comportiamo in modo diverso? Mi riferisco anche ai miei colleghi che si sono fiondati subito dal delegato per segnalare l’errore: dobbiamo ritrovare maggior serenità e senso della misura”.
Il Comitato FVG ha fatto quindi ricorso alla giustizia federale, che si riunirà presto a Milano. Silverio ha spiegato la motivazione che ha spinto a farlo: “Lo dovevamo ai nostri ragazzi, l’abbiamo fatto per senso di dovere nei loro confronti. Sappiamo che difficilmente ci verrà restituita la vittoria ottenuta sul campo, ma il nostro augurio è che grazie a questo ricorso si possa cambiare qualcosa in futuro. Ci siederemo al tavolo in commissione giovani a Milano e parleremo serenamente, cercando di portare avanti le nostre ragioni. Secondo me, in gara, prima di prendere certe decisioni bisognerebbe ponderare bene su cosa si sta facendo, perchè un giudice raramente torna indietro sulle sue scelte. Invece bisognerebbe capire che in questa maniera si fa un danno ai ragazzi. Per esempio Martin, che è del ’98, avrebbe avuto bisogno di questo titolo italiano per salire nella graduatoria e avere maggiori chance di arruolarsi. Non possiamo giocare con la vita di questi ragazzi. Per questo motivo noi parleremo di quanto accaduto in toni pacati, senza sperare che cambi il risultato, ma per far in modo che si trovi una soluzione per il futuro e quanto accaduto a Santa Caterina non si ripeta”.
“Anche perché – ha aggiunto Selenati, concludendo – non riteniamo giusto che non si valutino anche gli aspetti morali, in un movimento come il nostro che si sta riducendo sempre di più. Anche queste scelte contribuiscono al calo del nostro sport, visto che a volte a seconda dei giudici, lo stesso errore viene punito in modo diverso. Per esempio a Seefeld, in Coppa Europa, proprio per un errore identico, Davide Graz è stato penalizzato di 30”, non squalificato”.