Anche senza Dahlmeier è sempre la Germania a vincere nella staffetta femminile. Il quartetto tedesco ha dimostrato di essere competitivo anche senza la sua campionessa. A Pyeongchang, le tre H, Horchler, Hammerschmidt, Hermann e Hildebrand, hanno fatto praticamente tutta la gara in testa, facendosi scavalcare dalla Francia soltanto nel finale della terza frazione, quando Hermann si è presa il giro di penalità al secondo poligono, facendosi scavalcare da Braisaz. Nulla di drammatico, perché Hildebrand è presto tornata sulla Francia nella quarta frazione e ha sfruttato il solito crollo mentale di Aymonier, che nell’ultimo poligono in piedi è stata disastrosa, prendendosi addirittura due giri di penalità, facendo crollare il quartetto francese, privo di Dorin-Habert, in sesta posizione.
Il secondo posto è quindi andato alla Norvegia, che con Olsbu ha regolato in volata la Repubblica Ceca con Koukalova, autrice però di una grande rimonta nel finale, e la Svezia con Magnusson, mentre Dorothea Wierer è stata raggiunta e superata nel finale, chiudendo al quinto posto, come ai Mondiali. Peccato per il doppio errore all’ultimo poligono, che le ha fatto perdere quei dieci-quindici secondi che probabilmente le sarebbero valse il podio. Dispiace, perché Wierer era stata protagonista di un’ottima frazione, così come Runggaldier, la migliore oggi, precisa e veloce al poligono, e Vittozzi, che in prima frazione ha rischiato al poligono in piedi. Purtroppo Federica Sanfilippo ha avuto alcune difficoltà allo sparo, come era prevedibile, se si considera che l’azzurra negli ultimi giorni era rimasta ferma per un malanno, tanto da non essere scesa in gara nella sprint e nell’inseguimento. Questo ovviamente ha condizionato la sua prova, anche se Federica è riuscita a limitare i danni, perché in entrambe le occasioni ha utilizzato le tre ricariche, senza però prendersi il giro e nel finale sugli sci ha anche tirato fuori le energie dove non c’erano, recuperando dalla 12ª alla 7ª posizione, tenendo comunque la squadra in gara.
Purtroppo però, la sensazione resta sempre la stessa: la staffetta femminile ha potenzialmente negli sci e nelle mani la possibilità di salire sul podio, ma quando si gareggia le cose devono girare tutte perfettamente e per ora alle azzurre manca un po’ di fortuna. Prima o poi, però, arriveranno le soddisfazioni che meritano.
LA CLASSIFICA FINALE
1ª Germania 1:07.35 (1+7)
2ª Norvegia +22.8 (1+11)
3ª Repubblica Ceca +22.9 (1+9)
4ª Svezia +23.0 (0+7)
5ª Italia +25.9 (0+11)
6ª Francia +1:18.8 (2+12)
7ª Ucraina +1:27.2 (0+9)
8ª Canada +1:34.0 (0+7)
9ª Kazakistan +2:05.2 (1+9)
10ª Bielorussia +2:07.1 (0+8)
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È grande Germania anche senza Dahlmeier: le tedesche vincono in staffetta con il fattore H
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