Per la prima volta in stagione ci siamo annoiati, non tanto per il dominio di Laura Dahlmeier, che come la Mercedes in Formula 1 ha presto ucciso la gara vincendo con comodità. È stato tutto il contesto a rendere noiosa la gara di oggi. È giusto portare uno sport come il biathlon in nuovi luoghi e provare l’efficienza sud coreana in vista dei prossimi Giochi Olimpici, ma dall’altra parte, oltre alla bellezza dello sport in sé, il biathlon affascina per tutto il contesto, per quegli spalti pieni, il baccano tra i colpi, l’esultanza dei tifosi. Il biathlon è passione, una cosa che è mancata in Corea del Sud, quando attorno agli atleti c’era un silenzio che ricordava in qualche modo l’IBU Cup. A parte qualche trombetta, si è sentito poco o altro.
Peccato, perché la prestazione tirata fuori oggi da Laura Dahlmeier si sarebbe meritata un contesto ben diverso. La tedesca ha dominato la gara al punto, da permettersi addirittura di esultare già all’uscita del quarto poligono. È partita già in testa la tedesca, poi mentre le altre hanno commesso errori, lei è stata anche perfetta al poligono, dando distacchi mostruosi a tutti. Dahlmeier trova così la sua sesta vittoria consecutiva, staffetta mondiale compresa, 9 successi nelle ultime 11 gare. Numeri pazzeschi da parte di una campionessa quasi letale per come sta dominando questa fase della stagione.
Alle sue spalle, ma staccata di oltre un minuto, nonostante la tedesca si sia permessa di passeggiare nel finale, è arrivata la solita Makarainen, come sempre impressionante sugli sci. La finlandese ha commesso un doppio errore al terzo poligono, che non ha comunque condizionato la sua gara, perché Dahlmeier sarebbe ugualmente stata irraggiungibile. Al terzo posto la francese Bescond, al secondo podio in stagione, che è stata brava al poligono con un solo errore. Bene Eckhoff, che nonostante cinque errori al poligono è riuscita ugualmente a raccogliere un quarto posto, sfruttando al meglio la seconda piazza di ieri. Koukalova è riuscita a limitare i danni, nonostante il doppio errore al poligono, recuperando dal 21° posto di giovedì all’8°.
In difficoltà le italiane, troppo imprecise al tiro. Dorothea Wierer si è piazzata 18ª. L’altoatesina ha compromesso le sue possibilità di rimonta dal 13° posto di giovedì, mancando subito due bersagli al primo poligono a terra. Ha poi commesso altri due errori nei poligoni in piedi, sbagliando così a fine gara quattro colpi e tagliando il traguardo vistosamente delusa.
A punti Alexia Runggaldier, che è riuscita a recuperare 8 posizioni rispetto a giovedì. Una gara quasi perfetta la sua, prima dell’ultimo poligono, avendo colpito tutti i primi 15 bersagli e recuperato così fino alla 26ª piazza. Poi il triplo errore sul quarto poligono e il sorpasso finale alla cinese Tang, che le ha permesso almeno di andare a punti. 43ª, infine Lisa Vittozzi, che ha anch’essa compromesso la gara con tre errori al primo poligono. Altri due ne sono arrivati nei successivi tre poligoni.
LA CLASSIFICA FINALE
1ª L. Dahlmeier (GER) 27:58.0 (0+0+0+0)
2ª K. Makarainen (FIN) +1:12.6 (0+0+2+0)
3ª A. Bescond (FRA) +1:18.9 (0+0+1+0)
4ª T. Eckhoff (NOR) +1:32.0 (1+2+1+1)
5ª S. Dunklee (USA) +1:32.5 (1+1+0+1)
6ª F. Hildebrand (GER) +1:42.7 (0+0+0+1)
7ª Y. Dzhima (UKR) +1:56.6 (0+0+1+0)
8ª G. Koukalova (CZE) +2:00.5 (1+0+1+0)
9ª M. Olsbu (NOR) +2:04.1 (0+0+0+1)
10ª P. Fialkova (SVK) +2:04.6 (2+0+0+0)
Le italiane:
18ª D. Wierer +2:42.6 (2+0+1+1)
40ª A. Runggaldier +4:09.4 (0+0+0+3)
43ª L. Vittozzi +4:15.2 (3+1+0+1)
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