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Sci di fondo

Ragazze d’argento – Martina Bellini: “Sul podio il cuore mi batteva fortissimo”

Ha 18 anni e frequenta l’ultimo anno di Ragioneria nella sua Clusone. Come tutti gli studenti al quinto anno si appresta ad affrontare l’esame di maturità con tutta la tensione che esso comporta, ma lo farà con una medaglia d’argento al collo. Martina Bellini è una ragazza come tante, ha innumerevoli sogni come ogni adolescente che si appresta a diventare adulta, ma è anche una giovane campionessa del fondo, capace di vincere un argento mondiale insieme alle sue compagne di squadra Anna Comarella, Francesca Franchi e Cristina Pittin. Emozioni indimenticabili quelle che ha vissuto lo scorso 5 febbraio e ha descritto senza tralasciare alcun particolare in questa intervista, con il sorriso e quella dolcezza trasmessa dalla sua commozione nel momento in cui tutta Clusone è scesa in strada per festeggiarla una volta tornata dagli Stati Uniti. Martina ci ha svelato anche i suoi sogni, che dopo questa medaglia sembrano più vicini a diventare realtà.

Ciao Martina e complimenti per questo splendido Mondiale. Puoi descriverci le emozioni che hai provato quando sei salita sul podio con le tue compagne?
«È una cosa difficile da spiegare, perché ho provato diecimila emozioni diverse nello stesso momento, è stato qualcosa di fortissimo. Mi sembrava di sognare, la felicità era alle stelle, avevo il cuore che batteva fortissimo e mi tremavano le gambe».

Sei stata protagonista di una bellissima prima frazione.
«Devo ammettere di si, ho fatto veramente una bella gara e sono super contenta. Nelle staffetta un atleta tiene ancor di più a fare bene, perché sente su di sé la responsabilità del risultato di tutta la squadra, corre anche per le compagne e cerca così di tirare fuori sempre qualcosa in più. Mi sentivo in forma, quella di Soldier Hollow è una pista che non perdona, è durissima e bisogna sapersi gestire bene. Ci sono riuscita e sono veramente contenta, perché ho dato il cambio ad Anna che ero in lotta per la seconda posizione, dietro alla tedesca Antonia Fraebel, un autentico fenomeno, che è riuscita a staccarsi un po’ nel finale. Credo di aver fatto una delle migliori gare della mia vita e il risultato è stato appagante. Siamo state tutte brave, ma voglio dare merito ad Anna (Comarella ndr), credo che abbia tanti meriti per questa medaglia, perché ha allungato nella seconda frazione dandoci un buon margine».

Ci racconti come hai vissuto il resto della gara, dopo aver dato il cambio ad Anna Comarella in seconda posizione?
«Appena tagliato il traguardo ero felice per la mia frazione dal momento che non mi aspettavo di andare così bene. A quel punto ero molto fiduciosa per il podio, perché sapevo che le altre ragazze erano in forma e Anna (Comarella ndr) avrebbe potuto fare la differenza. Certo poi in staffetta non si può mai sapere, perché non è una gara come le altre, come dimostra il fatto che la Norvegia ha chiuso all’undicesimo posto, una cosa che credo non si sia mai vista nella storia. Al termine della seconda frazione, quando ho visto Anna Comarella scendere con quel vantaggio, mi sono girata verso la fisioterapista, ci siamo guardate e quasi non ci credevamo. Ecco, in quel momento ho assaporato l’emozione di poter vincere la medaglia. Poi nel momento in cui è arrivata Franci (Francesca Franchi ndr) seconda al termine della terza frazione e abbastanza avanti rispetto alla terza ho capito che era quasi fatta, ma nonostante questo, quando Cristina (Pittin ndr) ha tagliato il traguardo, ho vissuto tutte quelle emozioni che ho descritto prima e se ci penso ancora mi tremano le gambe. Non sapevamo se piangere o urlare, è stato qualcosa di splendido, in quanto è stato un risultato di squadra, sentito da tutto il team, non soltanto noi quattro ma anche gli skimen e gli allenatori, perché il nostro lavoro ha coinvolto tutti».

L’impressione dall’esterno è che si fosse creato un bel gruppo anche con gli atleti di combinata nordica e salto, oltre che con gli altri compagni di squadra del fondo.
«Si, questo Mondiale è stato bello anche perché eravamo tutti nella stessa casa e avevamo con noi anche i cuochi che solitamente seguono la squadra A del fondo. Si stava insieme e a cena si parlava delle nostre gare, facevamo delle riunioni. Abbiamo condiviso questa esperienza con gli altri atleti. Pensate che nel giorno della staffetta erano lì con noi anche i ragazzi della combinata, che avevano concluso il loro Mondiale la sera precedente e sono venuti in pista per sostenerci, partecipando poi alla nostra gioia».

Medaglia d’argento a parte, sei soddisfatta per come sei andata nelle gare individuali?
«Moltissimo, perché l’undicesimo posto nella prova di skiathlon è stato un risultato bellissimo. Sono stata così felice che quando ho sentito i miei genitori al telefono, mi sono quasi commossa. Per questa prestazione e l’ottima prima frazione nella staffetta, posso essere soltanto soddisfatta anche individualmente».

Ti è dispiaciuto che i tuoi genitori non abbiano avuto l’opportunità di seguirti negli USA?
«Un po’ si, perché vengono sempre a vedermi, ma questo era un viaggio troppo impegnativo e ho capito benissimo il motivo per cui non sono potuti venire. Certo, se quando non vengono ottengo dei risultati così, allora li faccio restare a casa (ride ndr). Si sono comprati l’abbonamento per vedere le gare in streaming e hanno sofferto a casa insieme a tutta la famiglia. Quando ci siamo sentiti dopo la vittoria dell’argento, non riuscivo nemmeno a capire cosa dicevano perché anche loro erano tanto emozionati. Non riuscivano a crederci».  

A Clusone ti hanno fatto una bella festa.
«Si hanno fatto una sfilata per le vie di Clusone con in testa i bambini del mio sci club, poi tutti i ragazzi, i loro genitori e un sacco di miei concittadini. Non me l’aspettavo, mi sono emozionata e ho pianto. L’evento è stato organizzato dallo Sci Club 13 Clusone e dal Comune, tanto che ha parlato anche il Sindaco Olini, il Presidente dello sci club Battista Giudici, a quello della FISI di Bergamo Fausto Denti, oltre a Fabio e Renato Pasini. Inoltre mi hanno regalato anche dei fiori e il Comune mi ha dato l’attestato di Benemeranza per il risultato ottenuto. Io non so se merito tutto questo, in fin dei conti ho fatto solo il mio dovere».

Tutto l’ambiente del fondo italiano è entusiasta per il vostro risultato, anche tanti ex campioni si sono complimentati.
«È stato pazzesco, mi ha anche scritto Marianna Longa per farmi i complimenti e mi sono emozionata perché lei con Stefania Belmondo e Arianna Follis le ho sempre viste come delle eroine. Sono cose che fanno piacere, come quando ho letto i complimenti di Stefania Belmondo, che ci ha anche dato dei consigli. Per me è un onore».

Com’è nata la tua passione per questo sport?
«Ho iniziato facendo danza, ma a cinque anni ho messo gli sci, perché andavo sempre a vedere i miei cugini che partecipavano alle gare di fondo nella zona. Poi ho fatto il classico corso di Natale che si svolge qui a Clusone e da quel momento non ho più smesso di praticare questo sport, perché mi è subito piaciuto. Poi si sa come vanno le cose, quando uno è bambino e inizia a vincere si gasa».

Sei giovanissima e ancora non fai parte di un Gruppo Sportivo: è uno dei tuoi obiettivi?
«Per il momento sono aggregata al Corpo Sportivo Carabinieri, visto che ero in Forestale e c’è stato l’accorpamento. Ovviamente spero che un giorno anch’io possa essere arruolata. Il mio sogno è che questo diventi il mio lavoro e soprattutto ora che è arrivata questa medaglia ci spero ancora di più».

Studi e fai sport: non deve essere facile conciliare tutto.
«Ci sono abituata e mi viene anche abbastanza naturale, bisogna sapersi organizzare. Lo sport poi ci porta anche a fare delle rinunce, quindi spesso non esco di casa. Ma vi dico la verità: è una cosa che d’inverno non mi pesa molto perché mi fa piacere riposarmi un po’. Poi io mi diverto alle gare, c’è un bellissimo ambiente e i risultati mi ripagano dei sacrifici fatti».

Speri di essere presto convocata in Coppa del Mondo?

«Ovvio che uno ci speri sempre e quello è l’obiettivo, ma per adesso è ancora presto perché oggi non sarei all’altezza della situazione. In futuro però punto a entrare nella squadra A, partecipare ai Mondiali e naturalmente il sogno, come per ogni atleta, sarebbe rappresentare l’Italia alle Olimpiadi».

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