Un risultato straordinario, il più bello della sua carriera, arrivato proprio nella località più amata da ogni atleta italiana, Anterselva. Alexia Runggaldier non poteva certo scegliere un luogo e un giorno migliore per salire sul podio, vivendo delle emozioni uniche, come dimostrano quelle lacrime di felicità una volta tagliato il traguardo. L’abbiamo intervistata per conoscere quelle che sono le sue sensazioni in questo momento, venendo contagiati dal suo buon umore.
Ciao Alexia e complimenti per il podio. Se qualcuno questa mattina ti avesse detto che oggi saresti arrivata terza, cosa gli avresti risposto?
«Non ci avrei creduto. Diciamo che l’obiettivo per il fine settimana era di qualificarmi per la mass start. Mi ero messa anche un po’ troppa pressione addosso, finendo per agitarmi un po’. Poi ho capito che stavo sbagliando, dovevo soltanto scendere in pista, fare quello che so e vedere se sarebbe arrivato qualcosa. Così ho fatto e quando nel primo giro ho visto che riuscivo a tenere il passo di Dorin, ho capito che stavo andando molto bene».
In effetti oggi hai fatto una grande prestazione sugli sci, una delle migliori nella stagione.
«Si, anche se in questo momento ancora non ho visto i miei tempi. Già la settimana scorsa ero riuscita però ad andare molto bene sugli sci, quindi sapevo di essere in crescita come condizione. Per questo motivo ero molto fiduciosa alla vigilia della gara, però non si sa mai, perché a volte la gamba può anche non girare. Uno però spera sempre il meglio».
Prima dell’ultimo poligono sapevi che senza errori potevi andare sul podio?
«In realtà ho solo pensato a concentrarmi e fare il mio dovere. Il mio obiettivo, come ho già detto, era qualificarmi per la mass start, ma sul poligono in piedi ho cercato di non pensare a nulla se non a colpire il bersaglio e le cose sono andate bene».
Dal quarto poligono sei uscita in terza posizione: cosa ti hanno detto in quel momento i tuoi tecnici lungo la pista?
«Mi hanno sempre aggiornata sui tempi, quanto avevo di vantaggio sulla Dorin e lì ho cercato di andare a tutta. Ci sono riuscita anche grazie al pubblico, che mi ha aiutato moltissimo a salire sul podio, tanto che non ho perso troppo tempo da una grande campionessa come Dorin».
Il tuo primo podio è arrivato proprio ad Anterselva.
«In effetti non potevo scegliere un posto migliore (ride ndr)».
Quanto sono lontane le difficoltà che hai avuto nel corso dell’estate?
«Sicuramente quel periodo mi ha aiutato tanto. È stato un momento difficile per me, ma proprio lì sono riuscita a capire tante cose e ora sono contenta della direzione che ho preso».
Ti abbiamo visto in lacrime dopo la gara abbracciata a Karin Oberhofer.
«È incredibile, volevo ridere, ero felice, ma mi è venuto soltanto da piangere».
È il momento più bello della tua carriera?
«Per adesso si, ma per il futuro non si sa, magari arriveranno anche risultati migliori, chissà. Sicuramente questo terzo posto mi dà molta soddisfazione, perché è la dimostrazione che alla fine il lavoro paga sempre. Inoltre mi riempie di fiducia in vista delle prossime gare, anche se domani ci godremo il giorno di riposo».
Hai una dedica speciale per questo risultato?
«Si al mio moroso e al Corpo Sportivo delle Fiamme Oro».