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Biathlon

Le emozioni di Karin Oberhofer: “Sto vivendo una nuova avventura”

Con la 15km individuale femminile che si disputerà questo pomeriggio alle 14.15 prenderà il via il fantastico weekend di gare ad Anterselva, quello più atteso dagli appassionati di biathlon italiani e non solo, con biglietti sold out già da tempo. Non sarà però presente una delle atlete più acclamate ad “Antholz”, Karin Oberhofer, che ha annunciato lo scorso 4 gennaio la sua gravidanza e di conseguenza la fine anticipata della stagione. L’abbiamo intervistata per sapere come sta vivendo questo periodo particolare e bello della sua vita, ma conoscere anche le sue intenzioni future, cosa farà da metà luglio in poi, una volta diventata mamma. Una cosa è certa, dando ovviamente la precedenza al bambino (o la bambina), Karin ha intenzione di tornare e partecipare ai prossimi Giochi Olimpici.

Ciao Karin, innanzitutto come stai?

«Sto bene, giorno dopo giorno sono sempre più felice di quello che mi sta succedendo, per me sarà una nuova avventura, che sto affrontando con grande serenità. Certo, inizialmente per me non è stato facile realizzare che la stagione si era conclusa così presto, mi sono un po’ dovuta abituare alla situazione. Ma ora il mio primo pensiero è il bambino e anche quando tornerò alle gare, cercherò sempre la soluzione migliore per me e mio figlio».

Scusaci la domanda: preferisci sia maschio o femmina?
«Per me è uguale, non mi cambia nulla. La cosa importante in questo momento è che vada tutto bene».

La tua ultima gara l’hai disputata il 31 dicembre scorso a Garmisch, ottenendo anche il successo in coppia con Hofer.
«Sapevo che quella sarebbe stata la mia ultima gara prima dello stop. Quella mattina desideravo tantissimo vincere, sono scesa in pista molto motivata e sono stata felicissima di poter vivere quelle emozioni, battendo avversari fortissimi. Io e Luki abbiamo fatto una grande prestazione».

Qual è stata la reazione di staff tecnico e compagne di squadra quando hai annunciato loro la tua gravidanza?
«Hanno avuto tutti una reazione molto positiva, sanno che sto andando a vivere una cosa molto bella, che già altri sportivi hanno vissuto e che una volta partorito è possibile tornare alle gare. Tutti sono stati disponibili con me e questo mi ha dato ancora più forza e serenità per vivere questo momento della mia vita. Vedi, anche se sto vivendo una cosa bellissima per una donna, dall’altra parte per un’atleta è sempre difficile fermarsi, è quasi uno shock. Per questo motivo sono felice per come mi stanno aiutando gli allenatori, la famiglia, gli sponsor e le mie compagne di squadra. Tutti mi hanno dato consigli utili».

L’obiettivo però è quello di tornare.
«Certo, anche se so che non sarà tutto facile. Quando si ha un figlio si hanno anche altre priorità, prima di tutto devo sapere che il giorno della gara sta bene per poter scendere in pista tranquilla. Il mio obiettivo però è sempre di gareggiare e vincere, quindi sono fiduciosa. Nella vita e nello sport non si sa mai quello che può accadere, non avrei nemmeno mai pensato di vincere una medaglia olimpica, invece ci sono riuscita».

Le prestazioni di Domracheva e Bjoergen dimostrano che dopo il parto si può tornare anche a ottimi livelli.

«Si, infatti è possibile. Anche la Dorin ha vissuto un anno spettacolare dopo la gravidanza. Certo, loro sono delle fuoriclasse, io però punterò a tornare ai miei vecchi livelli. Sarà un’avventura, ma a me piacciono le avventure».

Che effetto ti farà non partecipare alle gare di Anterselva?

«Sarò lì da oggi fino a domenica per incontrare i miei tifosi e fare altre cose che ho in programma. Sicuramente mi verrà voglia di gareggiare, come mi è già accaduto anche a casa in questo periodo, quando a volte vorrei saltare dentro la televisione e partecipare alle gare. Sto seguendo molto i miei compagni e sono felice quando tutti vanno bene. Vedere loro ottenere degli ottimi risultati mi emoziona moltissimo, sono una loro tifosa. Vivrò Anterselva osservandola da un altro punto di vista, me la godrò in un modo nuovo. Sono una persona positiva e sono certa che sarà bellissimo anche così, pure se in un modo diverso».

Certo che stai vivendo un periodo ricco di emozioni: addirittura c’è la possibilità che ti venga assegnato il bronzo nella sprint delle Olimpiadi di Sochi, in caso di squalifica per Olga Vilukhina. A proposito, hai notizie in merito?
«Nessuna notizia nuova. Sarei la persona più felice del mondo se dovesse arrivare questa medaglia, anche se ci crederò soltanto nel momento in cui l’avrò al collo. Qualcuno mi ha chiesto se non mi dispiacerebbe riceverla in questa maniera, senza essere salita sul podio, ma in realtà a me cambierebbe poco, penso sia meglio tardi che mai».

Un bronzo che si aggiungerebbe alla medaglia di legno che già ti consegnarono a casa.
«Si, quella nacque per gioco. Dopo la gara il giornalista continuava a parlarmi del dispiacere di una medaglia persa, quando in realtà io ero contentissima, perché non è da tutti arrivare quarti a un’Olimpiade, così dissi che ero felice e avrei indossato la medaglia di legno. Quando tornai a casa, mio papà e mio cugino si presentarono all’aeroporto con una medaglia di legno, che per me conta tantissimo. Nessun altro ha una medaglia del genere»

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