Nel corso dell’anno le nazionali italiane di biathlon e fondo si trasferiscono più volte a Forni Avoltri, in Friuli Venezia Giulia, per allenarsi nell’impianto comunale, dove hanno tutto a disposizione, la Carnia Arena – Centro Internazionale di Sci di Fondo e Biathlon Piani di Luzza. Per conoscere meglio questa realtà, che ha regalato all’Italia tanti atleti nel corso degli anni, abbiamo intervistato Manuele Ferrari, Vice Sindaco di Forni Avoltri.
Buongiorno Ferrari com’è nata la forte passione di Forni Avoltri per il biathlon?
«Da molti anni, ma ha avuto un incremento soprattutto dagli anni 80 in poi. Anch’io ho fatto la mia parte, perché quando ero più giovane sono arrivato a far parte anche delle nazionali giovanili e una volta terminata la mia breve carriera, sono tornato in Carnia e ho iniziato a seguire i più giovani con grande passione. Attraverso lo sci club locale ho allenato i ragazzini di fondo e biathlon, organizzando alcune gara con fucili ad aria compressa. Nel corso degli anni sono arrivati dei buoni risultati, così abbiamo sensibilizzato anche la politica e ottenuto dei fondi eruropei insieme al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia per costruire l’attuale impianto, il poligono e i tracciati delle piste. Da qui sono venuti fuori discreti atleti nel corso degli anni, che hanno vinto anche diversi campionati italiani. L’atleta più forte è stato René Cattarinussi, che ha vinto numerose medaglie mondiali e anche due gare di Coppa del Mondo. Oggi da Forni Avoltri è arrivato in Coppa del Mondo Giuseppe Montello, mentre anche Lisa Vittozzi, che è di Sappada a 10 chilometri da qui, si allena spesso nel nostro impianto».
Presso il vostro impianto si allenano spesso le nazionali azzurre.
«Si sia quelle di biathlon che di fondo, senior ma anche giovanili, utilizzano spesso i nostri impianti nel corso della preparazione. Ma non solo, perché due anni fa è venuta qui anche la nazionale norvegese di biathlon e abbiamo ospitato pure la Serbia. Ogni anno il nostro è uno dei primi impianti in Friuli a garantire l’innevamento artificiale. Due settimane fa siamo già riusciti a far sciare gli appassionati garantendo un anello da 1km o 1,5km, ma ora lo porteremo subito a 2km. In generale il nostro impianto ha diversi anelli: da 15, 10, 7.5, 2.5 e 3.75 chilometri, questi ultimi utili per il biathlon».
Avete anche organizzato eventi importanti.
«Qui abbiamo organizzato i Mondiali Juniores di biathlon nel 1997, ma anche le Universiadi Invernali e i Mondiali Estivi di biathlon nel 2003. Poi abbiamo spesso ospitato i campionati italiani assoluti e giovanili, qualche tappa di IBU Cup e una Coppa Europa di Fondo. Le Universiadi del 2003 rappresentano un evento indimenticabile, perché, anche se la città ospitante era Tarvisio, hanno coinvolto tutto il territorio: a Forni Avoltri si è svolto il biathlon e nelle diverse discipline sono state coinvolte anche Zoncolan, Pontebba, Piancavallo, Claut e alcune località austriache».
Forni Avolti e la Carnia in generale hanno regalato tanti campioni allo sport italiano.
«Quello che dice lei è esatto, Forni Avoltri e la Carnia hanno regalato tantissimi campioni allo sport italiano, come Fides Romanin, prima donna portabandiera per l’Italia ai Giochi Olimpici Invernali di Oslo 1952. Pensiamo poi a Manuela e Giorgio Di Centa, a Pittin e anche alle zone qui attorno, Tarvisio con la Paruzzi, oppure, stando noi al confine con il Veneto anche la Sappada di Fauner e Pietro Piller Cottrer, o poco più giù il regno di Maurilio Dezolt. Questo qui è un territorio che mettendo vicino la Carnia, con Val Canale e Sappada ha dato tantissimi campioni all’Italia».
Tornando alla vostra località: non si pratica soltanto fondo e biathlon, ma anche tante altre discipline.
«Si, perché nelle nostre zone ci sono anche dei bellissimi tracciati per chi ama lo sci alpinismo. Poi il nostro impianto ha un grande impatto sulla zona, perché è polivalente e può quindi ospitare diverse discipline sia in estate che in inverno. Non a caso abbiamo un anello di quattro chilometri per lo skiroll, di cui due sono illuminati. E non dimentichiamoci, che questo impianto ha un grande macchinario per la neve artificiale, con addirittura sette punti neve».
Insomma la Carnia Arena è un fiore all’occhiello della zona.
«Certamente, ma nonostante ciò adesso stiamo cercando altre risorse, perché l’impianto ha ormai 25 anni e ha bisogno quindi di alcuni lavori di modernizzazione e manutenzione. Dobbiamo fare dei miglioramenti per rispettare anche alcune normative che sono cambiate. Insomma, bisogna lavorare per crescere, come abbiamo sempre fatto, se considera che oggi presso la nostra Arena ci sono bar, ristorante, 20 posti letto, camere nuovissime con bagno. Insomma, il massimo per ospitare i raduni delle squadre e anche le famiglie che vogliono utilizzare il nostro impianto. Senza dimenticare poi il Villaggio Ge.Tur, che è a pochi chilometri da qui, ha 800 posti letto in una struttura unica e ha un centro fitness fantastico, con una piscina quasi delle dimensioni olimpiche».