Asiago è una delle città più importanti nella storia dello sci di fondo italiano, tanto da aver ospitato più volte la Coppa del Mondo nella sua località, addirittura con una pista in notturna al centro della città. Uno dei grandi protagonisti del fondo di Asiago è Guido Carli, da tanti anni all’interno del mondo dello sci nordico, ex presidente dell’US Asiago, per anni vice presidente del Comitato FISI Veneto e anche ex consigliere della FISI, il quale ha sempre fatto parte dell Comitato Organizzatore della Coppa del Mondo ad Asiago, anche se ha deciso di abbandonare dopo tanti anni di grande impegno. L’abbiamo intervistato per conoscere meglio il rapporto tra lo sci nordico e questa località.
Buongiorno Carli, come spiega la grande passione di Asiago per lo sci di fondo?
«Lo sci di fondo nacque e fu curato ad Asiago antecedentemente alla prima guerra mondiale. Negli anni dal 1911 al 1914 furono organizzate diverse gare a carattere regionale e nazionale. Gli sci venivano fabbricati ad Asiago da un bravo artigiano. Nel 1921 si formò ad Asiago una società denominata "Sci Club Asiago " che si sosteneva con quote di Lire 3 mensili, che pagavano indistintamente tutti i Soci. Il Direttivo era formato da un Presidente, da un Vice Presidente, da un Segretario Tesoriere e da 5 consiglieri. Sede della Società, una sala concessa gratuitamente dal caffè Circolo Alpino di Asiago. Per potenziare e far crescere lo sport, il Comando del 6 Reggimento Alpini con sede a Verona concesse in prestito un congruo numero di paia di sci, avendo il 6 Rgt. in uso la caserma ad Asiago per manovre estive ed invernali, come il corso " Skiatori ". Nell’anno 1922 un centinaio di giovani praticavano lo sci di fondo ed anche il salto ed un altro centinaio di persone seguivano da appassionati questo sport come pure l’atletica ed altre discipline. Venne sciolto lo sci Club Asiago e nacque una polisportiva denominata "Unione Sportiva Asiaghese". Erano gli anni della ricostruzione di Asiago dopo essere stata rasa al suolo dal primo conflitto mondiale. Durante il Ventennio fascista, Asiago ebbe un notevole sviluppo con lo sport invernale dello sci da fondo e del salto. Vennero disputati campionati di tutte le categorie. Nel 1937 furono curate con particolare attenzione le preparazioni dei fratelli Rodeghiero Cristiano e Rizzieri (fondatore poi delle scioline Rode). Questi due Atleti, in quelli anni fecero parte di Rappresentative Italiane impegnate in manifestazioni Internazionali. Con il salto poi Bonomo Mario, Rigoni Gino, Forte Enrico ed i fratelli Caneva parteciparono anche ad eventi Olimpici. Mi fermo qui e siamo agli anni 40, potrei proseguire con illustri nomi di titolati del fondo e del salto come i Fratelli Stella (Valentino, Gianfranco, Roberto e Aldo), tutti passati dal C.S. Esercito di Courmaieur, Guidina Dal Sasso poi e Sonia Basso plurimedagliate. I Fratelli Rigoni Massimo e Federico nel salto. Ecco quindi da dove nasce la grande passione qui ad Asiago, nasce dai ricordi che padri hanno tramandato ai figli, che quei saggi fondatori riuniti negli anni 20 in baracche di legno, durante la ricostruzione di Asiago, nelle lunghe ore autunnali bevevano, litigavano, concludevano affari ma parlavano anche di sport e non solo di fascismo o di socialismo, di lotte operaie, di rivoluzione proletaria, ma anche di come impegnare i giovani i loro figli che non tutti potevano essere impiegati nel lavoro dei boschi distrutti ma alcuni dovevano studiare e nei pomeriggi praticare dello sport. La Società fu costruita su basi solide ed i 16 Presidenti che da allora si sono succeduti hanno mantenuto l’impegno assunto dai padri fondatori».
Può parlarci delle piste di Asiago? Si può sciare in luoghi storici, addirittura nei sentieri della prima guerra mondiale.
«Le piste di Asiago per lo sci nordico sono molte. Pensiamo che Asiago è di per se, essendo al centro di un Altopiano, uno stadio naturale. Per il turista, quello che ama il fuori pista non ha che da sciegliere dove spaziare. Rimanere sui 1000 metri o salire in quota e sciare fra i 1500 e 1900 passando fra i luoghi della Spedizione Punitiva che l’impero Austro Ungarico decretò nel 1916-17. Per intenderci si può salire sulla cima dell’Ortigara, monte sacro agli Alpini. Ogni anno, il C.S. Alpini di Asiago, organizza il trofeo Campi di Battaglia, gara mista fra fondo e alpinistica che su un tracciato di una quarantina di chilometri passa per quei luoghi che furono teatro di un immenso calvario di militari da ambo le parti. Per chi ama lo sci nordico in piste battute e preparate con sicurezza, funzionano numerosi centri fondo con personale qualificato e dotati di ogni conforto, sia quota 1000 che a quote superiori».
Avete più volte ospitato delle tappe di Coppa del Mondo: com’è stato il riscontro per la città?
«Asiago ha ospitato nove coppe del mondo, è stata la prima località con le K.O. Sprint. Ha ospitato manifestazioni internazionali di alta levatura come: Mondiali di Sci d’Erba, Mondiali Juniores delle discipline nordiche, Mondiali Master. Il tutto è stato possibile con l’aiuto e la sinergia comune di Società Altopianesi e di tanti volontari. Le Amministrazioni poi ci hanno creduto e questo è importante. Per me il riscontro di immagine in campo internazionale è stato grande, e questo non ha prezzo».
Lei ha avuto un ruolo fondamentale nel portare la Coppa del Mondo di fondo in una pista al centro della città, sulla quale si può sciare anche la sera. Come è venuta l’idea?
«L’aver portato gare di coppa del mondo in centro ad Asiago nella pista del parco Regina è stata una scommessa vinta da parte di chi ci credeva. Si, è vero, ero io Assessore in Comune di Asiago quando con il Sindaco e la Giunta abbiamo analizzato questa opportunità. Non mi sono inventato nulla, ho visto, girando per il mondo, altre località, che avevano predisposto delle piste vicino al paese e durante le ore serali o nelle pause pranzo erano usate da molti sciatori. Ecco nulla di Archimede, ma solo ho copiato quanto di buono avevo visto».
State lavorando per riportare la Coppa del Mondo ad Asiago?
«Non so dirle se si sta lavorando per riportare la Coppa del Mondo ad Asiago, io ho seguito il vecchio detto "Saggia è la Persona che capisce quando è il momento di fermarsi". Ho 70 anni e non giudico quanto ho fatto come Dirigente sportivo in più di 25 anni, la parola al tempo che è galantuomo».
Dall’alto della sua grande esperienza dirigenziale, cosa ritiene che debbano fare i dirigenti italiani per invogliare i ragazzi a praticare gli sport invernali?
«Per convogliare ragazzi allo sport dello sci nordico del fondo in un ambiente che offre allo stato attuale moltissime attrattive è cosa ardua, però io ritornerei alle origini, coinvolgimento totale di genitori e tornerei nei patronati, era da lì che prendevamo tanti talenti. In questi anni vedo troppi scienziati depositare il verbo, si bravissimi nel parlare con termini che un ragazzino rimane allibito, ma mancano gli animatori di club, non servono tanti istruttori ma tanti appassionati anche se non hanno diplomi o lauree».
Asiago non è soltanto sci di fondo; quali sono secondo lei le grandi attrattive della vostra località, soprattutto dal punto di vista turistico?
«Dal punto di vista turistico, Asiago grazie alla sua posizione geografica, offre paesaggi stupendi di un Altopiano compreso fra il fiume Astico ed il Brenta con la Val Sugana a Nord. Ha un aeroporto a quota 1000, uno fra i pochi in Europa, uno stupendo campo da Golf, un palazzo del Ghiaccio, palestre e per l’inverno, come dicevo, centri per il fondo».
Guido Carli spiega la passione di Asiago per lo sci nordico: “Viene trasmessa di padre in figlio”
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