In Italia nel mondo degli sport invernali c’è una regione in controtendenza, è l’Emilia Romagna, dove a differenza delle altre regioni italiane non vi è stato alcun calo nel tesseramento FISI, anzi si è registrato addirittura un aumento. Quello emiliano è un Comitato che sta portando avanti tante iniziative, tutte volte alla crescita del movimento. Di questo e altro abbiamo parlato con il presidente del Comitato Appennino Emiliano, Giulio Campani, che ci ha presentato una situazione ottima.
Buongiorno presidente Campani, può descriverci lo stato di salute degli sport invernali nella vostra regione?
«È molto buono per non dire buonissimo, perché abbiamo attivato diversi progetti da tre anni a questa parte in particolare nel fondo, che ci stanno dando ottimi risultati sia per quanto riguarda le presenze di praticanti sia dal punto di vista agonistico. In particolare si sta rivelando molto positivo il progetto “Scivoliamo”, proposto da noi e fortemente voluto dalla FISI dopo averlo esaminato. La federazione ora intende applicarlo anche agli altri comitati. Il progetto è partito con Giuseppe Chenetti, attuale allenatore delle nazionali di fondo, con cui abbiamo coinvolto tutte le società in unico progetto, nel quale lui seguiva tutto e dava indicazioni agli allenatori dei singoli sci club per avere un programma unico per tutti. Oltre a questo, in certi periodi sono stati organizzati degli stage nei quali è stata data l’occasione ai ragazzi di allenarsi tutti insieme e questo ha portato a una maggiore partecipazione all’attività, che è cresciuta di valore. Pensate che da 30 iscritti che avevamo nelle gare, oggi siamo saliti a 130. Questo sistema l’abbiamo esportato, con le dovute differenze, anche nelle altre discipline, in particolare snowboard e sci alpino. Inoltre la nazionale di fondo è venuta anche a svolgere un raduno da noi a Lama Mocogno e abbiamo messo a disposizione della squadra quanto necessario, ottenendo i complimenti da parte di tecnici e federazione. Il Comitato inoltre sta cercando sempre di avere delle nuove idee per dare nuovi stimoli alle società e agli atleti per andare avanti nell’attività. Per esempio stiamo anche per partire con lo sci alpinismo grazie a un accordo con la Liguria».
I risultati agonistici stanno premiando questo vostro lavoro?
«Si, abbiamo ottenuto ottimi risultati nello sci alpino dai più piccoli ai giovani aspiranti, abbiamo vinto con Alice Battaglia anche il Pinocchio internazionale. Anche nel fondo, nelle categorie giovanili ci siamo ben comportati. C’è molto entusiasmo per tutto quello che è stato fatto e anche gli sci club, visti questi risultati, hanno ricevuto una spinta in più per lavorare e migliorarsi ancora».
Per quanto riguarda gli impianti com’è la situazione?
«Abbiamo instaurato un ottimo rapporto con le stazioni invernali di tutta la regione sia per il fondo sia per lo sci alpino, perché pensiamo sia molto importante unire le forze, costruire un rapporto di collaborazione tra il comitato e le stazioni sciistiche per portare in queste località delle manifestazioni importanti. Si è creata una bella sinergia tra comitato, stazioni, amministrazioni locali e Regione. Abbiamo sempre avuto la massima disponibilità da parte delle stazioni per utilizzare le loro piste, malgrado una situazione invernale al limite».
In effetti non è stato un inverno facile, perché un po’ in tutta Europa è nevicato molto poco.
«Siamo riusciti a risolvere questo problema, perché le stazioni sono state molto brave e nei pochi giorni in cui gli è stato possibile hanno sparato la neve. Per noi è stata una grande soddisfazione, perché nonostante i tanti problemi avuti nell’ultimo inverno, siamo riusciti a svolgere gare e allenamenti. Questo ha ulteriormente consolidato il nostro rapporto con le stazioni. Nel fondo c’è stata poi l’idea di dar vita a livello nazionale al Pinocchio sugli sci di fondo, che si è disputato ad aprile, quando c’era poca neve. Siamo riusciti ugualmente a fare la gara perché i nostri volontari sono andati nel bosco il giorno precedente la gara e hanno preso la poca neve rimasta, quindi l’hanno posta di notte sopra uno strato di paglia, preparando la pista. Il responsabile della Fondazione Collodi è rimasto molto entusiasta e ha già detto che anche nei prossimi anni ci assegnerà questa manifestazione. Abbiamo dimostrato che insieme possiamo superare situazioni critiche e la FISI stessa ha riconosciuto la serietà del nostro lavoro, così ci sta assegnando diverse competizioni importanti».
Non soltanto inverno, perché in Emilia Romagna si scia anche d’estate.
«Si da quest’anno abbiamo ricominciato l’attività di sci d’erba nella stazione di Schia, un’iniziativa nata per far si che la stazione potesse svolgere attività anche in estate. La FISI ci ha anche assegnato una gara di Coppa Italia, alla quale era presente la nazionale di sci alpino, e ci è stato proposto di organizzare la Coppa Europa nella prossima stagione. A Schia sono contenti perché anche in estate ora possono avere molte persone nella loro stazione, visto che la gara di Coppa Italia ha portato movimento».
In Italia c’è stato un calo consistente nel tesseramento FISI, voi però siete in controtendenza: come avete fatto?
«Siamo gli unici a essere in crescita. È il risultato della nostra progettazione e del lavoro che abbiamo fatto, anzi ci stiamo già muovendo per il prossimo e per questo motivo nei prossimi giorni avrò alcune riunioni in Romagna, perché vogliamo migliorare ancora. I progetti di cui vi ho parlato sopra ci hanno consentito di crescere, tanto che nel fondo per esempio da 10 bambini siamo saliti a 80 nei tesseramenti. Inoltre credo che rispetto ad altri siamo stati più bravi nel pubblicizzare le iniziative e i vantaggi che offre il tesseramento. Per esempio quando c’è stata la Coppa del Mondo a Campiglio, abbiamo sfruttato gli sconti che offriva la tessera e siamo saliti con tanti ragazzi, cosa che non tutti hanno fatto. Non a caso, alcuni sci club che non sono potuti venire lo scorso anno, si sono già prenotati per la prossima stagione. La tessera inoltre offre degli sconti importanti anche per l’ingresso all’interno di parchi nazionali italiani e anche questo non tutti lo sanno. Bisogna saper divulgare le possibilità che offre il tesseramento FISI, far comprendere agli sci club l’importanza di queste iniziative».
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro a breve e lungo termine?
«Il nostro obiettivo principale è quello di dare sempre un miglior servizio ai ragazzi e alle società. Vogliamo lavorare molto sull’incremento del tesseramento, perché è il maggior sponsor per un comitato. Dobbiamo far capire ai genitori e alle famiglie dei ragazzi che li alleniamo soltanto per farli diventare degli atleti di livello, perché non tutti arriveranno in nazionale, ma per sostenerli coordinandoci con gli sci club per aiutare anche i ragazzi che non possono ambire a grandi risultati, facendoli diventare maestri di sci e assicurandogli così un futuro lavorativo. Il nostro obiettivo è di venirgli incontro, aiutandoli nelle spese che devono sostenere. Inoltre vogliamo anche sentire i suggerimenti degli sci club per migliorare, perché non siamo perfetti e si può sempre crescere. L’importante è tenere sempre coinvolte le società, perché se le perdi non hai più atleti».
Il Pres. del Comitato Appenino Emiliano esulta: “Da noi i tesseramenti sono in crescita”
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