SOCHI (RUS) – Podio tutto norvegese nella 30 km mass start a tecnica libera, con Marit Bjoergen, Therese Johaug e Kristin Steira che se ne sono andate dopo una decina di chilometri e hanno lasciato il gruppo delle immediate inseguitrici a più di un minuto e 20 secondi. Trionfo per la Bjoergen che, dopo skiathlon e team sprint, con il terzo successo in questi Giochi raggiunge quota 10 medaglie olimpiche (sei ori, tre argenti e un bronzo) diventando la donna più vincente nella storia delle Olimpiadi al pari dell’altra fondista Lyobov Yegorova e della pattinatrice Lidia Skoblikova.
A sostenere maggiormente il peso di questa fuga è stata proprio la Bjoergen che, essendo la più veloce, non avrebbe certamente avuto problemi in caso di arrivo in volata. Ma lei, dopo il deludente quinto posto nella staffetta, voleva prendersi una rivincita immediata e con una dimostrazione di forza di squadra. E così l’ha spiegato all’arrivo: “‘ E ‘incredibile. Siamo tutte norvegesi e siamo tutte sul podio. Questo è stato un obiettivo per me per lungo tempo. Immaginavo che la 30 km sarebbe stata difficile, ma poiché mi sono sentita molto bene negli ultimi giorni, un pensiero ce l’ho fatto. L’importante era andar via e arrivare tutte insieme, poi ce la saremmo giocata nel finale. Sapevo di essere più forte nello sprint, e quindi mi aspettavo di essere attaccata sull’ultima salita. Magari da Steira, che effettivamente ci stava provando ma è stata anticipata da Johaug. Così, appena Therese ha aumentato la velocità, l’ho seguita e poi sorpassata. Così abbiamo dimostrato che nella staffetta non stavano bene ed era stato un semplice episodio negativo, e oggi abbiamo fatto vedere a tutti di essere sempre noi le migliori”.
Della stessa idea Therese Johaug. “Questo podio tutto per noi significa molto per noi e per i nostri tifosi, proprio per la brutta staffetta. Sappiamo di essere più forti delle svedesi che hanno vinto, e abbiamo voluto dimostrarlo. Tanto più perché avevano ottimi sci e la cera si è dimostrata superlativa. L’argento di oggi per me è molto buono. Io sono forse più brava sulle salite, ma Marit lo è di più nello scatto. Ho cercato di reagire ma era più forte di me”.
La più contenta, comunque, è Kristin Stoermer Steira, soddisfatta per la sua medaglia olimpica di bronzo. “Ho provato tante volte e finalmente ho avuto successo e sono riuscita ad ottenere una medaglia . Incredibile , non credo che le parole lo possano spiegare . E’ tutto o niente. E ‘stato un sacco di duro lavoro, ma anche un sacco di divertimento . Proprio ora sto sorridendo a tutto il modo, ma quando ho tagliato il traguardo , ho sentito tutta l’emozione. Mi si piegavano le gambe”.
Buona, nel complesso, anche la prova delle azzurre nella gara che ha chiuso il programma femminile. Con il gruppo, fino all’ultimo strappo, quello che precede l’ingresso nello stadio, c’era anche Elisa Brocard (foto sotto, pettorale n. 34), che alla fine ha ottenuto il 13° posto con un ritardo di 1’36″8. Prestazione notevole, che rilancia la valdostana che si è sempre fatta valere nello sprint ma ha poi cominciato ad ottenere buoni risultati sulle distanze. Estromessa però dalla nazionale in quest’ultima stagione, ha effettuato tutta la preparazione con il suo gruppo sportivo, il C.S Esercito, e si guadagnata il viaggio per Sochi nelle ultime selezioni.
Con la Brocard fino a metà gara c’era anche la Kowalczyk (foto), che si è poi ritirata; per due terzi di gara è rimasta anche Debora Agreiter, che però ha perso una trentina di secondi al pit stop del km 20 per il cambio degli sci. E’ riuscita a tornare sotto ma ha pagato lo sforzo sulla salita più lunga e ha concluso al 16° posto, 17 secondi dopo la compagna di squadra. Rientrata da poco alle gare dopo essere stata operata ad una caviglia, Debora a questa gara ci teneva perché, come diceva alla vigilia, “la 30 km è la distanza nella quale mi esprimo meglio e questo tipo di tracciato è particolarmente duro sotto il profilo tecnico, come piace a me. L’obiettivo è quello di finire nella top-15; credo che la vittoria sia un affare fra Johaug e Kalla, magari vince la svedese”.
Risultato quasi centrato, non altrettanto il pronostico, poiché la Kalla, che doveva essere protagonista, ha profondamente deluso. E’ stata in gruppo per una decina di chilometri, ma quando il terzetto norvegese ha allungato il passo, ha ceduto di colpo finendo al 44° posto, a 5’13” dalla Bjoergen.
Nel gruppo, fino a quel momento, ci era rimasta anche Marina Piller, ma ha mollato dopo l’ultimo passaggio nello stadio perdendo più di un minuto e mezzo ed è arrivata 25.a. Ilaria Debertolis, dopo un buon avvio, è finita al 34° posto, a 9’17” dalla Bjoergen.
Giorgio Di Centa operato a Milano
Domani il programma del fondo si conclude con la 50 km maschile, ultima speranza per gli azzurri di andare a medaglia. Con Di Centa (foto) e Clara nelle previsioni più ottimistiche. Ma mentre il secondo sarà regolarmente al via, pur con il fisico debilitato dalla febbre dei giorni scorsi, Di Centa è già rientrato in Italia a causa dell’ernia al disco che lo affliggeva da tempo e per la quale è stato operato oggi presso la Clinica La Madonnina di Milano dal professore Maurizio Fornari, chiudendo così anticipatamente la stagione di gare.
A difendere i colori italiani nella durissima gara sulla distanza saranno Roland Clara, David Hofer e Francesco De Fabiani che prende il posto del bicampione olimpico. “E’ la mia prima esperienza su questa distanza – spiega il ventunenne valdostano di Gressoney, che aveva esordito nello skiathlon classificandosi 22°. Sarà un’esperienza nuova, spero di imparare molto. Il primo pensiero sarà quello di arrivare al traguardo, poi cercherò di farlo in una buona posizione”. Se lo meriterebbe. Lo seguiremo con tanta attenzione: comunque vada, è la speranza del domani.
Classifica 30 km MS
1. Bjoergen Marit NOR 1h15.05.2; 2. Johaug Trerese NOR +2.6; 3. Steira Kristin Stoermer NOR +23.6; 4. Niskanen Kerttu FIN +1.21.7; 5. Vrabcova-Nyvltova Eva CZE +1.21.9; 6. Jean Aurore FRA +1.22.3; 7. Hugue CoralineFRA +1.24.3; 8. Wiken Emma SWE +1.26.4; 9. Boner Seraina SUI +1.29.8; 10. Orgue Laura SPA +1.32.1; 11. Haag Hanna SWE +1.34.9; 12. Zeller Katrin GER +1.36.2; 13. Brocard Elisa ITA +1.36.8; 14. Shevchenko Valentina UKR +1.37.4; 15. Zhukova Natalia RUS +1.51.5; 16. Agreiter Debora ITA +1.53.3; 17. Faivre Picon Anouuk FRA +2.24.2; 18. Lahteenmaki Krista FIN +2.32.4; 19. Weng Heidi NOR +2.40.9; 20. Stadlober Teresa AUT +2.44.9; 21. Saarinen Aino-Kaisa FIN +2.47.3; 22. Li Hongzue CHN +2.56.3; 2FIN +3.46.4; 23. Ishida Masako JPN +3.03.8; 24. Stephen Elizabeth USA +3.06.6; 25. Piller Marina ITA +3.39.5; 26. Roponern Riitta-Liisa FIN +3.46.4; 27. Brooks Holly USA +3.53.1; 28.Randall Kikkan USA +4.05.5; 29. Khazova Irina RUS +4.14.0;30. Ivanova Julia RUS +4.16.9; 44. Debertolis Ilaria ITA +9.17.0