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Sci di fondo

OLIMPIADI skiathlon maschile: scatta Cologna che batte Hellner e Sundby. Bene Di Centa 12° e De Fabiani 22°

SOCHI (RUS) – A novembre si era infortunato ad una caviglia ed era stato operato; è tornato in gara in Coppa del Mondo la settimana scorsa a Dobbiaco arrivando 3 secondi dietro Legkov e oggi, con uno spunto impressionante, Dario Cologna è diventato campione olimpico dello skiathlon. Scattando sull’ultimo duro strappo che precede la discesa che porta nello stadio, come già fecero ieri Kalla e Bjoergen, ha resistito al ritorno di Marcus Hellner, il campione uscente del pursuit di Vancouver, che a sua volta ha preceduto Martin Sundby e Maxim Vylegzhanin.
cologna arrivo 2Hellner è stato il primo a restare di stucco di fronte all’impresa dello svizzero della Val Monastero e a dargliene atto: “E’ stato impressionante che abbia potuto tornare vincente così presto senza che io potessi essere in grado di contrastarlo. Volevo confermarmi, mi sono allenato duramente per questo, in gara ho evitato ogni sforzo superfluo come faccio sempre nelle grandi competizioni, quando c’è un sacco di pressione, ma quando è partito non ho potuto fare niente. Dario era un po’ più forte di me , non potevo seguirlo. Mi sentivo un po’ rigido nelle gambe, alla fine . Ho ripreso di nuovo la mia forza , ma non c’è stato niente da fare . “
Per un giocatore di poker come lui è stato duro ammetterlo, per il semplice fatto che la sorpresa voleva farla lui, mascherando la sua tattica in gara, restando tranquillo nel gruppo dei battistrada, come aveva fatto 4 anni fa in Canada bluffando per tutto il tempo e uscendo di prepotenza nel finale.
hellnerCologna invece è partito prima, quando al traguardo mancavano un paio di chilometri. Una trenata spaventosa che ha allungato il gruppo e che ha replicato non appena questo si è ricompattato, tirandosi dietro Hellner (a sinistra) e il norvegese Martin Sundby, il vincitore dell’ultimo Tour de Skidi centa skiathlon, protagonista a sua volta di una volata nella quale ha invaso la corsia dove, da dietro, stava tornando sotto il russo Vylegzhanin e con il quale si è toccato, anticipandolo sul traguardo e portandogli via la medaglia di bronzo.
Nel gruppo di testa è rimasto, per tutta la corsa, anche Giorgio Di Centa (a destra). Dodicesimo al traguardo e ancora il primo degli azzurri, dopo essere giunto ottavo al pit stop e aver cambiato sci e bastoncini in mezzo minuto, 6° tempo di questa particolare classifica, un secondo e 2/10 in più rispetto alcanadese Babikov che la comanda. Il più anziano in gara con 41 anni e rotti, un “usato sicuro” se vogliamo usare un termine di moda. Visto come va ancora, la sua rottamazione è lontana. Sempre nel mezzo della mischia, ma bene al coperto, pronto a tornar sotto ogni volta che la fila si allungava fino a spezzarsi. Mai mollato.
sundby attraversaFinalmente soddisfatto della sua prova, anche se si porta dietro un’ernia, guarda già avanti: Lo aspettano la staffetta e la 50 km conclusiva. “Innanzitutto sono contento di avere tenuto fino all’ultimo chilometro e mezzo dalla fine, ringrazio lo staff tecnico che mi ha consentito di recuperare al meglio dai miei acciacchi alla schiena. Mi manca nel finale ma lo sapevo, dipende anche dai lavori che ho saltato causa infortuni nell’ultimo mese. Tengo bene il ritmo gara ma manca qualcosina sul finire. Spero di ritrovare questo spuntosundby e russo conclusivo. I materiali hanno tenuto bene. Non mi aspettavo la vittoria di Cologna, aveva dato qualche segnale a Dobbiaco ma non pensavo arrivasse davanti a tutti”.
Altrettanto bravo il debuttante Francesco De Fabiani (sotto a destra), 21 anni di Gressoney. Una zona che sforna campioni. Si è difeso bene nel classico, che è il suo forte, arrivando al pit stop in 22.a posizione lui che era partito con il pettorale n. 37, mantenendola fino al traguardo dimostrandosi altrettanto bravo a skating. “Ho superato le mie aspettative, mi sono staccato un po’ ma non avrei mai pensato di arrivare così tanto avanti. Stavo bene in queste settimane, ho sperato di qualificarmi e ci sono riuscito. Correre ad un’Olimpiade sembra di essere in un parco divertimenti, soprattutto il villaggio è bellissimo. Spero di avere altre possibilità di dimostrare il mio valorede fabiani, magari già nella 15 km”.
Roland Clara, invece, ha pagato una cattiva giornata nella parte in classico (38° al cambio sci, un minuto e 15 secondi dopo Sundby che era stato il primo ad approdare al box), e non ha più avuto modo di recuperare in pattinato ed è finito a 2’40” da Cologna.
Hanno mancato l’appuntamento i due favoriti: il russo Alexander Legkov, che si è trovato con bastoncino tranciato da Di Centa proprio mentre Cologna scatenava la prima bagarre e ha potuto sostituirlo solo un chilometro dopo, e ancor più Petter Northug che aspettava solo la volata ed è letteralmente scoppiato quando l’andatura è salita di colpo ed è finito al 17° posto perdendo poco meno di un minuto e mezzo dal vincitore. Ultimo del gruppo dei battistrada.
vialbeNon sono mancate le polemiche subito dopo l’arrivo e a farsene portavoce è stata Elena Vialbe (foto), la grande avversaria delle nostre Belmondo e Di Centa. Un “monumento del fondo” e come tale premiato con la presidenza della federazione russa. In questa veste è andata a reclamare con la giuria per il contatto fra Sundby e Vylegzhanin nella volata che è costata al russo la medaglia di bronzo.
Come si può vedere dalle foto, il norvegese, che viaggiava sulla stessa

sundby protesta

 corsia di Cologna, si è spostato di colpo su quella adiacente nella quale stava arrivando Vylegzhanin. Inevitabile la collisione all’altezza degli attacchi, che ha frenato il russo dando il tempo al norvegese di precederlo sulla linea del traguardo.
L’episodio è stato ricostruito dalla giuria insieme all’allenatore Trond Nysta

d, mentre Sundby ha giustificato la sua deviazione con la stanchezza che gli ha fatto perdere l’equilibrio portandolo verso l’altra corsia. Ha quindi negato l’intenzione di scoraggiare l’avversario e sostenuto che non è stata questa sua mossa ad impedire al russo di sopravanzarlo. Tesi parzialmente accolta dalla giuria, secondo la quale il sorpasso di Vylegzhanin non sarebbe riuscito ugualmente, ma che gli ha lasciato la medaglia ma ha comunque punito Sundby con un cartellino giallo (avvertimento scritto) che lo porterebbe alla squalifica se si dovesse verificare nuovamente un episodio del genere.

Il che ha ulteriormente mortificato il norvegese (nella foto all’uscita dalla cabina della giuria) il quale, come ha dichiarato ai giornalisti che lo intervistavano, “aveva fatto gran parte del lavoro dell’asino portandosi frequentemente in testa alla gara e la sua medaglia è stata un giusto premio per la resistenza e lo sforzo profusi in gara. Resta una medaglia buona, ma lui era venuto per l’oro e il bronzo è una delusione”.
Il prossimo appuntamento con il fondo è fissato per martedì 11 febbraio con la sprint a tecnica libera alla quale prenderanno parte Federico Pellegrino, David Hofer, Enrico Nizzi e Dietmar Noeckler fra gli uomini e Gaia Vuerich, Greta Laurent e Ilaria Debertolis fra le donne.

podio skiathlon M 2Classifica
1. Cologna Dario SUI 1h08.15.4M 2. Hellner Marcus SWE +0.4; 3. Sundby Martin Johnsrud NOR +1.4; 4. Vylegzhanin Maxim RUS +1.5; 5. Chernousov Ilia US +13.6; 6. Gaillard Jean Marc FRA +14.4; 7. Richardsson Daniel SWE +16.3; 8. Duerr Johannes AUT +16.6; 9. Manificat Maurice FRA +18.2; 10. Nelson Lars SWE +22.3; 11. Legkov Alexander RUS +27.7; 12. Di Centa Giorgio ITA +28.3; 13. Dotzler Hannes GER +29.4; 14. Soedergren Anders SWE +31.5; 15. Angerer Tobias GER +34.3; 16. Poltoranin Alexey KAZ +36.1; 17. Northug Petter Jr. NOR +1.24.2; 18. Harvey Alex CAN +1.44.8; 19. Belov Evgeniy RUS +1.45.1; 20. Roethe Sjur NOR +1.47.1; 21. Gjerdalen Tord Asle NOR +1.51.3; 22. De Fabiani Francesco ITA e Teichmann Alex GER (fotofinish) +1.55.3; 24. Semenov Michail BLR +1.57.9; 25. Babikov Ivan CAN +1.59.2; 26. Niskanen Iiv o FIN +2.06.6; 27. Perl Curdin SUI +2.07.0; 28. Jaks Martin CZE +2.36.7; 29. Baumann Jonas SUI +2.36.9; 30. Clara Roland ITA +2.40.9.

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