SOCHI (RUS) Le Olimpiadi sono iniziate, come si prevedeva, all’insegna della Norvegia in campo femminile con lo skiathlon (7,5 km in classico con partenza mass start, 7,5 a skating), ma a fare la selezione che ha determinato il podio è stata però la più forte delle svedesi, Charlotte Kalla (a destra nella foto), che è scattata sull’ultima salita facendo letteralmente saltare Therese Johaug proprio sul suo terreno preferito.
Come scontato, ha vinto Marit Bjoergen, l’unica tenere il passo della svedese per poi batterla facilmente in volata, mentre sul terzo gradino del podio è salita l’altra norvegese Heidi Weng, la vera sorpresa di giornata. La leader di Coppa ha pagato l’eccesso di generosità: sempre a dettare il passo fin dalle prime battute, con un ritmo che ha ben presto stroncato Justyna Kowalczyk proprio nella sua tecnica preferita eliminandola dalla corsa al podio, e ha insistito in questa tattica suicida anche nella frazione a skating quando in testa, con loro, era rimasta soltanto la finlandese Ainoa-Kaisa Saarinen. Una delle più anziane del lotto, grande specialista del classico che in questa occasione ha saputo farsi a valere anche nel pattinaggio su una pista bellissima, con una discesa nella quale si superavano tranquillamente i 70 km/h.
Una gara praticamente senza storia. A fare la differenza e spezzare il gruppo proiettando all’avanguardia le 7 che si ritrovano nei primi posti della classifica è stata la durezza del percorso. In particolare dell’ultima salita, interrotta solo da un breve falsopiano che immette al tratto con maggior pendenza, con un dislivello di 56 metri, dove è poi maturata la selezione. Un “fuori giri” di poco meno di 7 minuti che ha tolto definitivamente di mezzo Kowalczyk e Niskanen e lanciato Bjoergen verso la vittoria n. 95, il terzo oro olimpico individuale e il quarto assoluto, con la connazionale Weng alla sua prima medaglia olimpica e Kalla alla seconda dopo l’oro di Vancouver nella 10 km.
La Weng ha preso il posto di Astrid Jacobsen, colpita dalla morte del fratello, morto ieri inaspettatamente e improvvisamente secondo quanto affermato dai dirigenti della squadra . Dopo la gara le atlete sono scoppiate in lacrime rivolgendo il pensiero alla famiglia della loro compagna. “Astrid e la sua famiglia ci hanno chiesto di gareggiare per suo fratello e abbiamo davvero fatto una grande gara per lui oggi”, ha spiegato la Bjoergen. Naturalmente è molto emozionante. Lo abbiamo fatto per lei, la sua famiglia e suo fratello”.
Migliore delle azzurre Marina Piller, la più in forma della squadra nelle ultime gare, sedicesima al traguardo, con il 9° tempo di frazione, dopo essere arrivata al pit stop in19.a posizione e un cambio sci da dimenticare: 53.2 secondi il tempo impiegato contro 32 della Niskanen, che la pone al 59° posto di questa singolare classifica. Lo ammette le stessa analizzando la sua prestazione. “Sono partita al primo giro in modo abbastanza disastroso, nel secondo giro mi sono portata avanti di qualche posizione ma al cambio degli sci ho perduto qualche secondo poiché sono inciampata nel bastone. Nel pattinato ho sentito buone gambe, così mi sono portata avanti arrivando fino alla decima posizione, poi sono un po’ calata nel finale. Mi bruciano i 6″ di distacco dalla decima posizione, però per la 30 km è un buon segnale di partenza. Stasera riguarderò la mia gara al video e analizzerò cosa posso migliorare”.
A suo favore ha giocato la buona predisposizione con cui ha affrontato la gara dopo un infortunio patito in precedenza. “E’ una gara come tutte le altre – aveva spiegato. Nei giorni scorsi ho avuto un piccolo problema alla mano ma è tutto risolto, spero sia un buon segno. Massacrante soprattutto lo skating, l’ultima salita è eterna, io penserò esclusivamente ad arrivare distrutta alla fine e guarderò il tabellone soltanto dopo il traguardo”. Promessa mantenuta nel migliore dei modi.
Trentesima Debora Agreiter, soddisfatta della sua prestazione. “Dopo una stagione così altalenante a causa dell’infortunio nello scorso mese di ottobre, non potevo francamente chiedere di più. In classico ho fatto fatica, ho sentito girare meglio le gambe e alla fine ho chiuso nelle trenta. Sono veramente emozionata di avere partecipato per la prima volta ad una gara olimpica, spero nelle prossime gare di guadagnare delle posizioni”.
Domani replica dello skiathlon, su distanza raddoppiata per i maschi. Il coordinatore sportivo Silvio Fauner e il direttore tecnico Paolo Riva hanno deciso di Giorgio Di Centa, Roland Clara e Francesco De Fabiani.
La classifica
1. Bjoergen Merit NOR 38.33.6; 2. Kalla SWE +1.8; 3. Weng Heidi NOR +13.2; 4. JohaugTherese NOR +14.6; 5. Saarinen Aino-Kaisa FIN +15.3; 6. Kowalczyk Justyna POL +56.1; 7. Niskanen Kerttu FIN +1.01.7; 8. Diggins Jessica USA +1.31.9; 9. Wiken Emma SWE +1.33.6; 10. Ishida Masako JPN +1.34.7; 11. Vrabcova-Nivltova Eva CE; 12. Stephen Elizabeth USA+1.36.0; 13. Lahteenmaki Krista FIN +1.36.3; 14. Fessel Nicole +1.37.8; 15. Tchekaleva Yulia RUS +1.38.0; 16. Piller Marina ITA +1.40.4; 17. Zhukova Natalia US +1.411.9; 18. Jean Aurore FRA +1.53.5; 19. Jezersek Barbara SLO +1.55.9; 20. Lindborg Sara SWE +1.58.8; 21. Aymonier Celia FRA +1.59.0; 22. Hugue Coraline FRA +1.59.5; 23. Steira Kristin Stoermer +2.01.9; 24. Kuziukova Olga RUS +2.09.6; 25. Orgue Laura SPA +2.12.9; 26. Zeller Katrn GER+2.16.1; 27. Shevchenko Valentina UKR +2.17.1; 28. Khazova Irina RUS +2.26.7; 29. Maciuszek Paaulina POL +2.27.0; 30. Agreiter Debora ITA +2.31.2; 32. Brocard Elisa ITA +2.39.0; 44. De Martin Topranin Virginia ITA +3.44.0