OBERHOF (GER) – Lo sprint a skating, che nella seconda tappa del Tour de Ski ha sostituito la gara distance in una giornata meteorologicamente avversa, iniziata sotto la pioggia e conclusa sotto la fitta nevicata attesa da tempo, ha finalmente dato all’Italia il primo podio di stagione in Coppa del Mondo. Merito di Federico Pellegrino, secondo dietro lo svedese Calle Halfvarsson, ma capace di lasciarsi alle spalle il norvegese Martin Sundby che con questo piazzamento comanda la classifica generale con 428 punti davanti a Legkov con 294 e Jespersen con 274. Una caduta in semifinale ha invece bloccato il canadese Harvey, che aveva ottenuto il miglio tempo in qualificazione ed è inciampato su Legkov
Per Pellegrino si tratta del quarto podio della carriera in Coppa del Mondo, il secondo in questo format di gare dopo quello in Val Mustair dell’anno passato. E avrà la possibilità martedì 31 dicembre di lasciare un altro segno prima di interrompere come da programma la propria esperienza nel Tour, in un altro sprint a tecnica libera a Lenzerheide. Fuori invece al mattino gli altri azzurri.
. “Il secondo posto vale una bella scossa per tutta la squadra – spiega il poliziotto valdostano. Mi auguro sia di buon auspicio per il proseguimento del Tour de Ski. Il morale era molto basso prima della gara odierna, spero che questo risultato dia una rinnovata carica alla squadra e allo staff intero. Le ultime settimane non sono state facili, dedico il podio a tutti loro. Per arrivare al primo posto mi manca ancora qualcosina; in questa occasione, ad esempio, ho atteso troppo per attaccare Halfvarsson, ho provato ad affiancarlo ma era troppo tardi, Sono riuscito a recuperare qualche metro ma non abbastanza per passarlo. Adesso mi rimane la sprint di Lenzerheide per puntare ad un altro bel risultato prima di interrompere la mia esperienza al Tour”.
Da parte di Paolo Riva, allenatore responsabile del gruppo maschile, immediati i complimenti al valdostano. “Siamo riusciti a rompere il ghiaccio. Al di là dei bei piazzamenti di Pellegrino e Vuerich che hanno fatto bellissime cose, mi aspettavo qualcosa in più dagli altri, magari altri tre o quattro qualificati, ma a Oberhof ci sono sempre condizioni particolari e i nostri sono partiti nelle qualificazioni proprio nel momento peggiore. Adesso ci trasferiamo a Lenzerheide dove possiamo fare altrettanto bene, poi arriveranno le gare sulla distanza e allora le cose cambieranno”.
Gran bella gara quella di Pellegrino, in ogni sua fase, a cominciare dalla qualificazione, che per lui resta sempre la fase più difficile da superare e nella quale ha ottenuto il 13° tempo, a poco più di 6 secondi dalla “pole” del canadese Harvey, leader del Tour de Ski. Da lì in avanti non ha avuto più problemi: ha sempre fatto gara di testa mettendo in atto le qualità necessarie per spuntarla in un consesso del genere e su un percorso caratterizzato da curve strette dove era facile urtarsi, e cioè agilità, intelligenza tattica, potenza e freschezza fisica.
In più, da quel che si è visto, un modo nuovo di uscire dal cancelletto allo sparo dello start, e cioè con le gambe piegate e non parallele al momento della spinta, ma con il ginocchio destro molto avanzato rispetto al sinistro. Il che, probabilmente, gli consente di incrementare la velocità nel primo breve tratto con il binario e di mettersi momentaneamente in testa al gruppetto.
Lo ha fatto nella batteria dei quarti e si è ripetuto nella semifinale piazzandosi poi fra Halfvarsson (foto) ed Erikson, uscendo dalla scia del primo solo sul rettilineo d’arrivo per anticipare l’altro e passare con il secondo posto direttamente in finale. Qui, come ha ammesso, si è fatto anticipare da Halvarsson il quale, come ha spiegato all’arrivo, “oggi si sentiva forte e ogni volta ha attaccato sulla salita più dura. E’ la sua prima vittoria in una gara individuale, e questo risultato è molto importante. Gli dà fiducia per le prossime gare e anche per le Olimpiadi”.
La stessa fiducia che dovrebbe avere anche Pellegrino che in finale si è lasciato dietro personaggi del calibro di Northug e Wenzl, che sono sicuramente più i grossi e potenti di lui, che oggi li ha messi invece in grosse difficoltà. Come dicono dalle mie parti, per equivalerli sul piano fisico, “di polenta ne deve ancora mangiare tanta”. Le premesse comunque le ha poste.
E altrettanto bene oggi si è comportata Gaia Vuerich su una pista che richiedeva prima di tutto doti tecniche che non le mancano di certo ma non ha mai sfoderato. Unica delle azzurre a qualificarsi, è passata facilmente nella batteria dei quarti e in semifinale si è trovata in testa alla gara, a farla fuori a spallate con la tedesca Herrmann che in curva le ha tranciato un bastoncino con lo sci. Non è riuscita ad afferrare quello che ha cercato di passarle uno dei tecnici piazzato in fondo alla discesa e quando ne ha ricevuto un altro a metà salita il gruppetto era ormai lontano e ha concluso al 5° posto.
Un peccato, la finale ci stava tutta, e anche con possibilità di far bene visto che vi sono approdate una Bjoergen piuttosto sfiatata (“non ho sciato tanto bene, ho lottato per il terzo posto, ma non ha funzionato”) e Hanna Eriksson (foto sopra) ha potuto ottenere la sua prima vittoria al termine di una gara che è riuscita a tenere sotto controllo in ogni momento per poi prevalere con una certa facilità sulla tedesca Herrnman e sulla norvegese Oestberg.
Classifica sprint femminile
1. Erikson Hanna 1990 SWE ; 2. Herrmann Denise 1988 GER ; 3. Oestberg Ingvild Flugstad 1990 NOR ; 4. Fessel Nicole 1983 GER ; 5. Bjoergen Marit 1980 NOR ; 6. Anger Lucia 1992 GER
7. Johauh Therese 1988 NOR ; 8. Kylloenen Anne 1987 FIN ; 9.Vuerich Gaia 1991 ITA ; 10. Kolb Hanna 1991 GER ; 11. Settlin Evelina 1992 SWE ; 12. Jaskowiec Sylwia 1986 POL ; 13. Van de Graaf Laurien 1987 SUI ; 14. Saarinen Aino-Kaisa 1979 FIN ; 15. Zeller Katrin 1979 GER ; 16. Aymonier Celia 1991 FRA ; 17. Gringwald Sandra 1990 GER ; 18. Diggis Jessica 1991 USA ; 19. Niskanen Kerttu 1988 FIN ; 20. Boehler Stefanie 1981 GER ; 21. Cebasek Alenka 1989 SLO ; 22. Caldwell Sophie 1990 USA ; 23. Lahteenmaki Krista 1990 FIN ; 24. Vrabkova-Nivltova Eva 1986 CZE ; 25. Hugue Coraline 1984 FR ; 26. Jacobsen Astrid Uhrenholdt 1987 NOR ; 27. Gaiazova Daria 1983 CAN ; 28. Jones Perianne 1985 CAN ; 29. Jean Aurore 1985 ; 30. Nystad Claudia 1987 GER
36. Brocard Elisa 1984 ITA ; 43. Scardoni Lucia 1991 ITA ; 52. Piller Marina 1984 IT ; 56. Laurent Greta 1992 ITA ; 67. De Martin Topranin Virginia 1987 ITA ; 71. Agreiter Debora 1991 ITA
Classifica Tour de Ski dopo la 2.a tappa
1. Bjoergen 9.08.7; 2. Herrmann +18.7; 3. Oestberg +25.8; 4. Jacobsen +28.2; 5. Kylloenen +29.0; 6. Jaskowiec +34.3; 7.Johaug +35.3; 8. Fessel +41.3; 9. Anger +43.3; 10. Cebasek +43.6; 15. Vuerich +49.3¸35. Brocard +1.08.4; 47. Debertolis +1.18.1; 50. Piller +1.19.3; 51. Cardoni +1.19.7; 60. De Martin Topranin +1.32.4
Classifica sprint maschile
1. Halfvarsson Calle 1989 SWE ; 2. Pellegrino Federico 1990 ITA ; 3. Sundby Martin Johnsrud 1984 NOR ; 4. Eriksson Jens 1987 SWE ; 5. Wenzl Josef 1984 GER ; 6. Northug Petter Jr 1986 NOR.
7. Eisenlauer Sebastian 1990 GER ; 8. Belov Evgeniy 1990 RUS ; 9. Legkov Alexander 1983 RUS ; 10. Newell Andrew 1983 USA ; 11. Halvey Alex 1988 CAN ; 12. Razym Ales 1986 CZE ; 13. Tscharnke Tim 1989 GER ; 14. Dobler Jonas 1991 GER ; 15. Kindschi Joeri 1986 SUI ; 16. Starega Mcciej 1990 POL ; 17. Tamnornino Eligius 1986 SUI ; 18. Kershaw Devon 1982 CAN ; 19. Chernousov Ilia 1986 RUS ; 20. Cologna Gianluca 1990 SUI ; 21. Musgrave Andrew 1990 GBR ; 22. Nousiainen Ville 1983 FIN :23. Poltoranin Alexey 1987 KAZ ; 24.Lehtonen Lari 1987 FIN ; 25. Quicklund Carl 1992 SWE ; 26. Tritscher Bernhard AUT ; 27. Manificat Maurice 1986 FRA ; 28. Duvillard Robin 1983 FRA ; 29. Krogh Finn Haagen 1990 NOR ; 30. Jespersen Chris 1983 NOR
42. Nizzi Enrico1990 ITA ; 62. De Fabiani Francesco 1993 ITA ; 71. Hofer David 1983 ITA ; 73. Pasini Fabio 1980 ITA ; 79. Rastelli Maicol 1991 ITA ; 84. Di centa Giorgio 1972 ITA ; 89. Gullo Giovanni 1983 ITA ; 92. Moriggl Thomas 1981 ITA ; 99. Pellegrin Mattia 1989 ITA
Classifica Tour de Ski dopo la 2.a tappa
1. Harvey 11.26.1; 2. Halfvarsson +20.2; 3. Kershaw +21.8; 4. Eriksson +21.9; 5. Sundby Martin +26.8; 6. Nolrthug +34.0; 7. Legkov +35.7; 8. Razym +38.1; 9. Belov +39.0; 10. Jespersen +40.0; 22. Pellegrino +57.3; 53. Hofer +1.15.4; 58. Noeckler +1.16.7; 68. Di Centa +1.22.7; 70. Nizzi +1.22.8; 73. Gullo +1.23.6; 83. Pasini +1.33.0; 84. Moriggl +1.33.3;94. De Fabiani +1.43.1; 95. Pellegrin +1.43.7