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Sci di fondo

30 km TL di Coppa a Davos: con la gran prova di Manificat brilla anche il 4° posto di Roland Clara

DAVOS (SUI) – Finalmente un passo avanti, in proiezione olimpica, per la squadra azzurra. Lo ha fatto nella 30 km individuale a skating con Roland Clara, l’elemento di punta, che resta appena giù dal podio ma, almeno, ne ha respirato l’aria sulla pelliccia del trono (sotto) dove si siede chi ottiene il miglior tempo momentaneo della gara che lui ha commentato così sul suo sito: Che gara oggi! Mamma mia! Mai avrei detto di arrivare 4to a pochiclara davos 2013 secondi dal podio proprio a Davos! Sono partito tranquillo, perché avevo paura di andare in crisi come tutti gli anni passati! Dopo il primo giro in zona stadio al mio passaggio parte Legkov e siccome ho fatto fino lì pocafatica, anche se lui era appena partito, sono riuscito ad andare con lui e non l´ho mollato fino alla fine! In salita devo dire che non avevo problemi ad andare al suo ritmo e in discesa, anche se lui non andava forte come altri atleti perché come ski non aveva proprio missili, riuscivo a recuperare bene e alla fine sono arrivato quarto a 20´´ dal vincitore Magnificat e a 5 secondi dal podio! Per me questo quarto posto vale tantissimo, anche perché sono riuscito a farlo proprio a Davos dove inizialmente non volevo neanche andarci…  Tutti gli anni era la gara peggiore, quest´anno con un po’ di fortuna è diventata una grandissima soddisfazione …

davos podio M Sul trono Clara aveva preso il posto del sorprendente norvegese Sven, partito con il pettorale n. 4, e ci è rimasto per un buon quarto d’ora finché a sbancarlo, è arrivato il francese Manificat che qui, all’ultimo giro, due anni fa si era visto soffiare la vittoria.
La lezione gli è servita, tanto è vero che, come ha dichiarato, oggi, pur dando il massimo nei tratti pianeggianti, si è controllato in salita e ha cercato di risparmiare qualche energia per gli ultimi 7,5 km. Ma ha rischiato anche
 in questa occasione, vivendo un’attesa a nervi tesi poiché, sui suoi stessi tempi, marciava il il norvegese Jespersen che gli è poi arrivato a soli 3.3 secondi, conquistando il suo primo podio in carriera. Che, già fra i protagonisti tanto a Kuusamo che a Lillehammer, ha corso con la testa. “Ho cercato di mantenere alta la concentrazione e di procedere ad un ritmo buono e costante. Sono rimasto sorpreso quando ho sentito che stavo lottando per la vittoria. E’ il mio primo podio in carriera, tre secondi dietro il vincitore è come una vittoria per me”.

Gara di testa dall’inizio alla fine, il norvegese Sundby ha pagato l’ultimo giro. “Sapevo che la corsa sarebbe stata difficile. E’ stato molto duro. Sono contento di essere sul podio e per aver mantenuto il pettorale giallo” dirà poi all’arrivo. Era il suo obbiettivo. Arrivando terzo, staccato di una quindicina di secondi, ha ugualmente rafforzato la sua posizione di leader di Coppa.
Gran bella gara, combattuta in ogni sua fase e condizionata dai “trenini” che, con 4 giri da percorrere e una settantina di partenti. Questione di fortuna. C’è chi ne ha beneficiato come Clara che, con il numero 35, per tre giri e insieme a Eliassen da lui raggiounto, ha potuto piazzarsi sulle code di Legkov, conservando preziose energie per quello finale nel quale ha ottenuto il miglior tempo, mentre il russo (pettorale 68), che era partito un giro dopo di lui e di cambi non ne ha mai ricevuti, proprio in quello conclusivo ha pagato il suo eccesso di generosità precipitando al 9° posto.
Corsa solitaria, invece, per Manificat e anche per Sundby, che per diversi chilometri ha rimorchiato Di Centa che non ne ha poi retto il ritmo ma è comunque riuscito ad andare a punti (27°). Nulla da fare per gli altri. davos manificat esultaChecchi non è partito per un’indisposizione, Santus, arrivato 43°, si è visto convocare quando proprio non se l’aspettava e, puntando al circuito delle granfondo nel quale è protagonista da 5 anni, non aveva certo la preparazione ideale per una 30 km di Coppa del Mondo. La sua posizione l’ha così spiegata sulla sua pagina face book: “Mi hanno convocato per la 30km di Davos ma non la faccio volentieri perché io mi ero prefissato come obiettivo la Sgambeda e quindi la FIS Marathon Cup. Questo è un altro segno dell’ignoranza dei dirigenti. Volevano i giovani… bene. Ma dove sono i giovani? Dove è la squadra A? Siamo solo dei tappabuchi che all’occorrenza escono dal cilindro, rovinando il lavoro di tutta l’estate. Almeno la nostra squadra delle lunghe distanze un obiettivo lo aveva. Dall’altra parte si vive alla giornata, dove una vera dirigenza c’è ma non sa imporsi e dove basta solamente avere la “cadrega” per l’anno successivo”.
In gara anche Paolo Fanton e Giovanni Gullo, che la convocazione se la sono guadagnata nella prova di selezione a Dobbiaco. Sono arrivati rispettivamente a43° e 50°posto e, li vediamo nella foto, hanno marciato con il gruppetto guidato da Duvillard, poi 6° al traguardo ad arricchire la prova maiuscola della squadra francese, seconda solo a quella norvegese.
La classifica generale di coppa vede Sundby al comando con 361 punti seguito da Manificat con 260 e Legkov con 252. Clara risale al diciottesimo posto con 85 punti. Domani il programma prevede uno sprint a tecnica libera con Federico Pellegrino, David Hofer, Francois Vierin, Sergio Rigoni ed Enrico Nizzi. davos duvillard fanton gullo
Senza sorprese la 15 km femminile se si eccettua la prova della Kowalczyk, ancora una volta in difficoltà con lo skating e certi passaggi tecnici di questa pista, tanto da finire solo in undicesima posizione, a più di un minuto e mezzo da Marit Bjoergen, che a Davos invece si trova a suo agio. “Ho sempre fatto bene qui. E’ stata una corsa dura, sono andato al mio ritmo. Sapevo che sarei stata forte nelle discese e così ho spinto al massimo proprio lì. Avevo un buon feeling per il weekend. Sono felice per il risultato”.
E’ uscita nel finale, conquistando la sua 61.a vittoria di Coppa, dopo che per due terzi la gara era stata condottadavos johaug bjoergen da Therese Johaug. Che riconosce la superiorità della connazionale: “Marit era fantastica oggi e più veloce di me. Ho provato tutto il possibile, ma dopo 12 km mi sentivo vuota e le mie gambe erano pesanti. Sono soddisfatta del secondo posto. Sono contenta del lavoro che abbiamo fatto durante la preparazione . Tutti gli allenamenti duri con Marit sono ripagati. Stavamo spingendo a vicenda per essere le migliori”.
Terza, staccata di mezzo minuto, quella che sta diventando un’avversaria sempre più pericolosa, Charlotte Kalla. Alla quota di Davos, oltre 1500 metri, fatica.“Ho cercato di tenere alta velocità fin dall’inizio. Nel secondo giro è stato abbastanza difficile a causa dell’altitudine. Sono molto soddisfatto della prima parte della Coppa del Mondo. Ho avuto un ottimo feeling e spero di poter migliorare ancora nella marcia verso le Olimpiadi”.
Distacchi pesanti e nessuna azzurra in zona punti. Appena fuori la “ripescata” Elisa Brocard, 32.a, seguita da Deborah Agreiter tornata in gara dopo l’infortunio, mentre si è ritirata Marina Piller. Sempre peggio, insomma: si va in giro per turismo, che futuro può avere?

Classifica 30 km maschile
1. Manificat Maurice 1986 FRA 1:05.10.8; 2. Jespersen Chris 1983 NOR +3.3; 3. Sundby Martin Johnsrud 1984 NOR +14.9; 4. Clara Roland 1982 ITA +20.8; 5. Sveen Simen Andrus 1988 NOR +11.1; 6. Duvillard Robin 1983 FRA + 39.2; 7. Duerr Johannes 1985 NOR +39.5; 8. Eliassen Petter 1985 NOR +47.1; 9. Heikkinen Matti 1983 FIN e Legkov Alexander 1983 RUS +50.1; 11. Sedov Petr 1990 RUS +53.2; 12. Olsson Johan 1980 SWE +56.6; 13. Chernousov Ilia 1986 RUS +1.04.2; 14. Bing Thomas 1990 GER +1.10.7; 15. Gjerdalen Tord Asle 1983 NOR +1.15.9; 16.Gaillard Jean Marc 1980 FRA +1.16.2; 17. Soedergren Anders 1977 SWE +1.16.9; 18. Fischer Remo 1981 SUI +1.22.8; 19. Halfvarsson Calle 1989 SWE +1.26.3; 20. Perrillar Boiterux Ivan 1985 FRA +1.32.6; 21.Vylegzhanin Maxim 1982 RUS+1.33.1; 22. Lehtonen Lari 1987 FIN +1.40.0; 23. Jaks Martin 1986 CZE +1.40.8; 24. Perl Curdin 1984 SUI +1.45.8; 25. Hoffman Noah 1989 USA +1.54.6; 26. Backscheider Adrien 1992 FRA +2.00.2; 27. Di Centa Giorgio +2.03.3; 28. Roethe Sjur 1988 NOR +2.04.7; 29. Reichelt Tom 1982 GER +2.14.6; 30. Yoshida Keishin 1987 JPN +2.15.9; 43. Santus Fabio 1976 ITA +3.34.4; 45. Fanton Paolo 1991 ITA +4.02.0; 50. Gullo Giovanni +4.15.8. Classificati n.68.

Classifica 15 km femminile
1. Bjoergen Marit 1980 NOR 35:34.4; 2. Johaug Therese 1988 NOR +13.0; 3. Kalla Charlotte 1987 SWE +29.6;davos podio F 4.Steira Kristin Stoermer 1981 NOR +53.2; 5. Niskanen kerttu 1988 FIN +59.7; 6. Lahteenmaki Krista 1990 FIN +1.16.5; 7. Roponen Riitta-lLiisa 1978 FIN +1.19.3; 8. Jacobsen Astrid Uhrenholdt 1987 NOR +1.23.9; 9. Weng Heidi 1991 NOR +1.24.7; 10. Vrabkova-Nivltova Eva 1986 CZE +1.33.4; 11. Kowalczyk Justyna 1983 POL +1.34.6; 12.Ishida Masako 1980 JPN +1.38.5; 13. Tchekaleva Yulia 1984 RUS +11.41.5; 14. Faivre Picon Anouk 1986 FRA +1.43.5; 15. Khazova Irina 1984 RUS +1.45.2; 16. Kofterud Vibeke 1980 NOR +1.46.5; 17. Hugue Coraline 1984 FRA +1.50.6; 18. Randall Kikkan 1982 USA +1.53.1; 19. Lindborg Sara 1983 SWE +1.55.8; 20. Stephen Elizabeth 1987 USA +1.55.3; 21.Jean Aurore 1985 FRA +1.65.1; 22. Zhukova Natalia 1992 RUS +2.03.8; 23. Jezersek Barbara 1986 SLO +2.06.9; 24. Jaskowiec Sylwia 1986 POL +2.07.4; 25. Brooks Holly 1982 USA +2.10.3; 26. Kylloenen Anne 1987 FIN +2.11.2; 27. Zeller Katrin 1979 GER +2.12.3; 28. Saarinen Aino-Kaisa 1979 FIN +2.15.4:29. Boner Seraina 1982 SUI +2.17.3; 30. Diggins Jessica 1991 USA +2.18.7; 32. Brocard Elisa 1984 ITA +2.19.7; 33. Agreiter Debora 1991 ITA +2.29.0; 50. Pellegrini Sara 1986 ITA +3.36.3. Ritirata Marina Piller 1984 ITA. Classificate 59.

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