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FISI in crisi economica? Allenatori non pagati e Nazionale Lunghe Distanze negletta pur a costo zero

 Fisi sempre in mezzo al guado: difficoltà economiche. Non ci sarebbe da meravigliarsi nella situazione di crisi generale. Corre voce, infatti,  che alcuni allenatori non abbiano ancora ricevuto dalla federazione i compensi dovuti per i mesi di febbraio e marzo. Tra questi allenatori ce n’è qualcuno di quelli che si sono trasferiti in Canada. Non si dice, ma è certo, che quegli allenatori avevano un contratto regolarmente deliberato, così come è certo che tutte le delibere devono avere una copertura di spesa e questa voce deve essere puntualmente prevista dal bilancio di previsione.

Se fosse vero che i compensi non sono stati pagati per il semplice fatto che non ci sarebbero i quattrini, significa che il bilancio preventivo aveva delle falle. In altre parole, si tratterebbe di un falso. Improprio finché si vuole, ma tale. Con tutte le conseguenze che ne seguirebbero anche sul piano sanzionatorio.

 Perciò sarebbe opportuno che la Fisi smentisse queste voci e assicurasse ai tesserati, ma anche agli organi di controllo amministrativi e giudiziari, che sono stati regolarmente saldati i crediti delle prestazioni professionali  di Paolo De Florian, Gianfranco Pizio (nella foto con Gabriella Paruzzi, oro olimpico), Roberto Alessandro, Max pizio paruzziCarca e di tutti gli altri che – si dice – non abbiano ancora visto il bonifico.

Non da meno dovrebbero essere smentite le voci riguardanti i mancati pagamenti delle spese sostenute dai tecnici per le trasferte.

Ma se i quattrini ci sono, perché non si saldano i debiti verso persone che hanno un contratto e che hanno famiglia? Come mai gli organi di controllo tollerano queste “irregolarità” e non intervengono?

Siamo dunque messi male, su ogni piano  C’è  parecchio da cambiare, magari cominciando dal vertice, e senza aspettare la naturale scadenza del mandato. Diversamente, alla perdita di tempo già ripetutamente denunciata, si aggiungerebbero altri 10 mesi. Tempo irrecuperabile quando, come nel fondo, si è tornati all’anno zero.

Almeno per quanto riguarda la materia di questo sito, meglio un buon  commissario (che non sia però come il “Poltronissimo”) piuttosto che  un presidente che di sci nordico ne mastica poco o niente. Lo si denota da certe scelte calate dall’alto, senza sentire prima  quella base che, come il senso della democrazia vorrebbe, almeno nelle situazioni di crisi va consultata. Non solo in politica che, come diceva il buon Formica, è merda e sangue, sottolineando pure come il convento sia povero ma i monaci ricchi, ma anche nello sport, dove ancora si trovano persone che hanno competenza e vivono di ideali e non solo di poltrone remunerative. C’è fortunatamente gente che, per passione, ci rimette di tasca propria e per lo sport spesso sacrifica anche gli  affetti famigliari.

camion ITAUn caso significativo quello del bilico attrezzato per la sciolinatura che ha fatto la sua comparsa ai Mondiali di Fiemme 2013 ed è stato ripresentato recentemente in Val Brembana in occasione della Coppa del Mondo di skiroll. A Lago di Tesero ha permesso ai nostri tecnici di lavorare nelle stesse condizioni – ottimali  ­- che la concorrenza straniera (Norvegia, Svezia, Finlandia, Svizzera) vantava già da tempo. Che poi non siano arrivati i risultati attesi è un’altra questione: su questo sito, del resto, lo si era anticipato in tempi non sospetti.

Un camion gigantesco che ha potuto essere realizzato grazie all’interesse di tre bergamaschi ­- Gervasoni, Bettineschi e Pizio ­- che hanno saputo coinvolgere gli sponsor per una spesa che si aggira sui 300 mila euro e che ora verrebbe vanificata dopo che la Fisi ha liquidato Pizio (che era il “vice” del DT Fauner).

birkebeiner usaUn benservito, preannunciato da una E-mail nella quale è stato invitato senza troppi preamboli a «riconsegnare telefonino aziendale e automobile». Nient’altro, nessuna spiegazione per il mancato rinnovo del contratto.birkebeiner Bonaldi

Tre bergamaschi vecchio stampo che ora sarebbero disponibili a subentrare anche nella gestione  della Nazionale Lunghe Distanze della quale la Fisi si vorrebbe liberare pur essendo la sola che nella passata stagione ha vinto qualcosa di concreto, la FIS Marathon Cup con Sergio Bonaldi. Guardacasso, bergamasco anch’esso, come Fabio Santus, che l’aveva preceduto in questa conquista. La solidarietà del territorio che emerge. 

 Una squadra che vince ma, a quanto pare, non piace al presidente Roda a tre  consiglieri federali pur essendo a “costo zero” per la Federazione. Sulla carta è già fatta: la stessa dell’anno scorso, che contava su Bonaldi (foto), Santus, Paredi, Martinelli, Kostner e Confortola (terza nella classifica femminile). Quattro ex Alpi Centrali, un altoatesino e una trentina di adozione. Ragazzi tosti, che non chiedono altro che di tornare in pista e ripetersi. Gli sponsor ci sono: ma perché costituire un team privato quando, senza dover sborsare un solo euro e senza alcun  fastidio per la Fisi, si può ripresentare la stessa squadra nazionale vincente? 

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