Pronta a partire la stagione dello skiroll. Quello economico non è l’unico problema

Come sempre, parte da Sgonico (TS) la stagione dello  skiroll che, per il 2013, inizia l’1 e 2 giugno con un mese di ritardo rispetto al passato, con un minor numero di gare e con il calendario internazionale che, insieme alla Coppa del Mondo, comprende in settembre anche i Mondiali a Bad Peterstal, in Germania. Appuntamenti che, ad eccezione delle due prove in Italia (Valle Brembana il 29 e 30 giugno, Dobbiaco il 20-21-22 settembre a chiusura del circuito), vedranno la partecipazione della  squadra azzurra a ranghi ridotti ai minimi termini.

 Questione di budget, sempre più scarso per far fronte a necessità sempre più dispendiose. La FIHP, come tutte le altre federazioni, si è vista tagliare dal Coni i finanziamenti e, a sua volta, è costretta a ridurre il contributo alle proprie specialità. Con il risultato che, per quanto riguarda lo skiroll, alle trasferte più dispendiose parteciperanno solo gli elementi “da podio”. Non c’è altra soluzione. E lo stesso potrebbe verificarsi in occasione dei Mondiali ai quali la squadra dovrà presentarsi rafforzata con qualche fondista almeno per la mass start a tecnica classica. Scelta obbligata, specialmente in campo femminile.

La crisi economica generale, insomma, si fa sentire anche in questo sport che pure è meno dispendioso di tanti altri: nell’organizzazione delle gare, ridotte di numero, e nella partecipazione delle società, che a loro volta si defilano. Un po’ per disaffezione, magari, ma miracoli non se ne possono fare. Il Centro-Sud, che  l’anno scorso aveva dato segni di risveglio, quest’anno latita. E’ difficile farsene una ragione, almeno per chi osserva la situazione dall’esterno.

Sul piano numerico, poi, si viaggia in parallelo con lo sci di fondo e, in generale, con tutti gli sport “di fatica”. Tengono  le categorie giovanili e i master, calano juniores e seniores.  Crollo verticale per le donne: è un problema mettere insieme la squadra. Quanto alla competitività manco parlarne: inesistente sul piano internazionale dove, a far man bassa, è tornata la Russia. L’unica, a quanto pare, a poter contare su finanziamenti che la mettono in condizione di affrontare le trasferte di Coppa a ranghi compatti in tutte le categorie.

La squadra italiana, invece, deve puntare sulle individualità competitive. I soliti nomi ricorrenti: Sergio Bonaldi, che alla FIS Marathon Cup del fondo intende aggiungere la Coppa dello skiroll; Simone Paredi che è sicuramente il più titolato ma ha perso qualche colpo (fra loro, nella foto sopra, lo svedese Svanebo vincitore della Coppa 2012); Emanuele Sbabo (foto) che si affida allo sprint e alle mass start per recuperare i punti che forzatamente perde in salita. Imitato, sul versante femminile, da Lisa Bolzan (foto sotto, sul podio 2012) che è ancora junior e  può tentare di replicare l’impresa della corsa stagione.

Ci si augura, ovviamente, che altri nomi si aggiungano a questa lista ristretta, a cominciare dalla Valle Brembana dove lo sci club Roncobello e il Brianza Skiroll a fine giugno giocano una bella scommessa: quella di far  attecchire lo skiroll in un territorio di fondisti dove la materia prima non è mai mancata. Anche perché può godere del supporto di gente appassionata. Gli stessi che, ai Mondiali in Val di Fiemme, hanno messo a disposizione della squadra azzurra un bilico attrezzato per la sciolinatura, e si potrebbero rendere disponibili a supportare la squadra nazionale delle lunghe distanze se la Fisi. vi rinunciasse  per motivi economici. E lo farebbero per passione e per amicizia nei confronti di Bonaldi e di Fabio Santus: due qualità che da queste parti contano ancora.

Resta sempre da considerare, infine, la credibilità che lo skiroll non riesce a trovare all’interno della FIS, la federazione internazionale dello sci che, non si capisce se per snobismo o menefreghismo preconcetto, gli fa mancare quella pari dignità “politica” di cui godono invece le altre discipline. Lo lascia vegetare nel quasi anonimato, nella speranza che finisca per esaurirsi da solo, quando invece avrebbe tutte le potenzialità  per rilanciarsi trattandosi di uno sport preliminare per il fondo, ma certamente più spettacolare, che si può praticare ovunque, portandolo in mezzo alla gente e riprenderlo per TV, senza le strutture e i costi  di cui il fondo invece necessita.

E’ confinato in una sottocommissione, presieduta dal turco Koyuncu, che non fa nulla almeno per far valere quel minimo di diritti che gli dovrebbero riconoscere se non altro per l’appartenenza alla stessa federazione internazionale. Gli si potrebbe appiccicare, senza tema di smentite, quel cartello “non disturbate il manovratore” che ancora si trova su qualche vecchio tram cittadino.

 Più che una poltrona da tutelare, la sua è uno strapuntino che tuttavia lo mette in condizione di nominare come delegato tecnico per la Coppa di Dobbiaco,  e assistente DT per i Mondiali tedeschi, anche il connazionale Kaplan. Ci pare un’esagerazione per una nazione in cui lo sci agonistico è quasi una barzelletta, e della nazionale di skiroll è ormai sparito anche il ricordo.

Quanto ai Mondiali, emerge un’altra contraddizione: come delegato tecnico è stato designato il russo Golubkov. Il quale, guarda caso, è da anni l’accompagnatore della sua nazionale. C’è un chiaro conflitto di interessi. Possibile che nessuno abbia avuto la dignità di avanzare qualche obiezione?

FIS ROLLER SKI WORLD CUP 2013

CALENDARIO NAZIONALE