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Sci di fondo

Bjoergen e Northug nell’inseguimento a Kuusamo. Fra gli azzurri si salva solo Di Centa

KUUSAMO (FIN) – Marit Bjoergen e Petter Northug : doppietta norvegese, come facile previsione, nell’inseguimento a tecnica classica che ha chiuso il Nordic Opening – Ruka Triple, il mini Tour de Ski di 3 tappe disputato in questa città finlandese sotto una fitta nevicata a -11°C che, per quanto riguarda le donne, ha comportato qualche problema di materiale ma certamente non condizionato l’esito finale.
Miglior tempo assoluto per la Bjoergen (foto all’arrivo) che, senza spremersi più di tanto, ha incrementato alla grande il vantaggio (52.7 secondi) di cui godeva quando è scattata dal cancelletto; solo 24° quello di inseguimento bjoergen 3Northug, appena davanti a Di Centa, ma ugualmente un’impresa in quanto, partito con 40″ di vantaggio,  è riuscito a non farsi raggiungere dagli inseguitori, russi in primo piano,  che lo avevano braccato coalizzandosi nella rincorsa in un gruppo che perdeva pezzi dopo ogni accelerazione. Con un accanimento e un’unità di intenti mai manifestati finora.
 Alla fine  l’ultimo a mollare è stato Cologna, deludente ieri ma assai attivo oggi, e solo in due, Vilegzhanin e Poltoranin, gli sono arrivati in scia negli ultimi 100 metri di gara, ma è riuscito a respingere il loro attacco dando fondo alle ultime energie. Letteralmente prosciugato, è crollato subito dopo il traguardo. Una scena diventata ormai abituale solo che, questa volta, c’è voluto più tempo del solito prima che, ripreso il fiato, riuscissero a rimetterlo in piedi.
inseguimento northug  terra 2Uno sforzo, il suo, non strettamente necessario ai fini del risultato. Poteva farsi raggiungere per poi vincere tranquillamente in volata, come fa spesso. Il massimo con il minimo sforzo, imitando la tattica che, mezz’ora prima, aveva attuato la connazionale Bjoergen, in condizioni ambientali certamente rese più difficili dalla nevicata che era ormai cessata quando è sceso lui in pista, per totalizzare la 58.a vittoria in Coppa del Mondo e l’87° podio su 182 gare disputate con quella che per lei è un’andatura di crociera che risulta però insostenibile alle sue più giovani avversarie.
Che, Kowalczyk a parte, sono tutte norvegesi. In questo caso Weng e Johaug le più accanite mainseguimento nortug terra 3 inconcludenti. Infatti, persa subito per strada l’americana Randall, seconda ieri, nel finale di gara si sono fatte sorprendere dalla polacca la quale, quando la fatica si è fatta sentire,ha ritrovato lo smalto che sembrava aver perso nelle prime due gare del trittico, sprint in classico e 10 km skating con partenze a cronometro. Weng ci ha provato fino all’ultimo, Johaug ha invece mollato all’ingresso dello stadio, sulla salitella.  Era esausta: sci che tenevano poco in salita.
Una tattica che la Bjoergen ha spiegato così in conferenza stampa: «Il mio obiettivo principale oggi era a sciare tecnicamente ben. Sapevo di poter essere veloce. Dopo che mi è stati comunicato  il primo intertempo, ho pensato che avrei potuto anche vincere con il miglior tempo. L’intero week end è stato inseguimento northugincredibile. Lo sprint mi ha dato la giusta motivazione  per battere la concorrenza anche ieri nella tecnica libera. Questo è stato il mio miglior risultato a Kuusamo da alcuni anni. Salterò la prossima trasferta di Coppa  in Canada. Preferisco andare ad allenarmi due settimane al alta quota in Italia, all’ Alpe di Siusi, per essere pronta per il Tour de Ski dove sono stata sempre battuta”.
 Quanto a sci, non era messo tanto meglio lo stesso Northug: era veloce in discesa ma sulle salite, dove  in gli inseguitori riuscivano a tirare il passo procedendo con l’alternato,  lui era costretto ad allargare le punte.  Una faticaccia supplementare che  si è fatta sentire nell’ultimo dei 5 giri di 2,5 km quando i 36 secondi di vantaggio di cui godeva ancora si sono ridotti a 12 sulla dura salita  che porta al punto di rilevamento del km 1,4 e pressoché annullati all’ingresso nello stadio.  Ma, per sua fortuna, lui  è sempre in grado di reagire anche quando i muscoli sono intasati dall’acido lattico e non riesce quasi più a respirare. Corre ugualmente in apnea. Mai visto uno così.
Degli azzurri solo Giorgio Di Centa (foto di Mario Facchini) è stato l’unico ad andare a punti malgrado i 40 anni compiuti. Un risultato che, sul suo sito, giudica “non male”.  E lo spiega così: “Certamente non sono ancora nel pieno della forma.  Sapevo che ci sarebbe stato ancora da soffrire dopo la tappa svedese di Gallivare, ma c’è senz’altro un miglioramento nelle prestazioni. Lo sprint era la gara più dura, nessun italiano si è qualificato nelle prime 30 posizioni per disputare le batterie, nemmeno gli sprinter, e  questo fa capire quanto sia alto il livello degli avversari. Nella 10 km a skating a cronometro ho cercato di difendermi, ma il ritmo è veramente altissimo, pare che gareggino come in uno sprint, e devo ancora tirar fuori questo passo su una distanza relativamente corta.
Nella gara odierna, una 15 km a passo alternato con partenza ad handicap, quindi sull’uomo, ho avuto buone sensazioni. Infatti ho recuperato bene e sono riuscito a tenere il gruppetto di atleti nel quale mi sono trovato, passando dal 39° posto di partenza al 21°al 10° km. Verso il 12° km ero 22°, poi negli ultimi 2,5 km, sulla salita più dura del tracciato, ho perso il contatto con i miei compagni di gara e non sono più riuscito a recuperarli, giungendo al traguardo 28°. Sono comunque soddisfatto poiché almeno ho conquistato unakuusamo 2012 dicenta manciata di punti, ma soprattutto ho ricevuto dei buoni segnali dal mio corpo.
 Anche da giovane ho sempre faticato ad inizio stagione, sono un po’ un “diesel”, ora ancora di più devo pazientare, ma va bene così, sia in vista del Tour de Ski sia per i Mondiali. E non posso dimenticarmi che ho perso molto allenamento quest’estate a causa dell’ incidente. Pur avendo recuperato bene, pago il fatto di aver perso più di un mese nel quale sono stato completamente fermo. Ho patito in salute e ho sprecato molte energie per rimettermi in sesto, ho dovuto riprendere con cautela senza forzare, sicuramente un po’ ha influito sul rendimento. Il livello della Coppa del Mondo è talmente alto che siamo tutti a secondi e basta un niente per pregiudicare la prestazione. Comunque vado avanti con fiducia e speranza!”
Dopo il 5° posto di ieri che lo aveva  messo in ottava posizione nella partenza odierna, non si è presentato in pista David Hofer. Faringite la voce che girava, quindi misura precauzionale per non pregiudicare l’immediato futuro, e cioè il doppio week end di Coppa in Canada,  a Canmore e a  Quebec. Nel suo attuale stato di forma e considerato come si è messa la corsa, avrebbe potuto giocarsi il podio e rivalutare  la spedizione italiana che, diversamente, è risultata un disastro. Squadra femminile del tutto nulla, manco si fosse andati al nord per turismo, maschi poco meglio. Questione di spina dorsale oppure mancano le palle, come verrebbe da dire. In condizioni del genere, è proprio il caso di affrontare una trasferta dispendiosa, anche sotto il profilo economico, come quella canadese?”

Le classifiche

 INSEGUIMENTO 10 KM FEMMINILE

1. Bjoergen Marit 1980 NOR 31.19.4, 2.Kovalczyk Justyna 1983 POL +1.21.4; 3. Weng Heidi 1991 NOR +1.23.9; 4. Johaug Therese 1988 NOR +1.34.1; 5. Randall Kikkan 1982 USA +2.24.8; 6. Lahteenmaki Krista 1990 +2.33.1; 7. Skofterud Vibeke 1980 NOR +2.36.5; 8. Steira Kristin Stoermer 1981 NOR +2.38.6; 9. Ishida Masako 1980 JPN +2.46.2; 10. Fessel Nicole1983 GER +2.53.3; 11. Kylloenen Anne 1987 FIN +2.55.9; 12. Niskanen Kerttu 1988 FIN +2.57.8; 13. Hagen Martine Ek 1991 NOR +2.58.3; 14. Smutna Katerina 1983 AUT +2,59.5; 15. Sarasoja-Lilja Riikka 1982 FIN +3.02.6; 16. Iksanova Aliia 1984 RUS +3.03.4; 17. Stepgen Elizabeth 1987 USA +3.05.6; 18. Sargent Ida 1988 USA +3.09.6; 19. Ivanova Julia 1985n RUS +3.10.7; 20. Guschina Mariya 1989 RUS +3.12.5; 21. Roponen Riitta-Liisa 1978 FIN +3.15.9; 22. Brooks Holly 1982 RUS +3.18.1; 23. Zeller Katrin 1979 GER +3.25.7; 24. Bleckur Sofia 1984 SWE +3.33.6; 26. Shevchenko Valentina 1975 UKR 3.36.9; 27.Medvedeva Polina 1989 RUS +3.37.3; 28. Lindborg Sara 1983 SWE +3.37.4; 29. Brun-Lie Celine 1988 NOR +3.41.7; 30. Khazova Irina 1984 RUS +3.44.5
34. De Martin Topranin Virginia 1987 ITA +4.33.8; 39. Agreiter Debora 1991 ITA  +5.01.1. Ritirata Cavallar Veronica ITA

Tempo dell’inseguimento
1. Bjoergen 31.19.4; 2. Johaug +8.1; 3. Weng +10.4 ; 4. Kowalczyk +19.9; 5. Ishida +35.1; 6. Guschina +47.1; 7. Steira +48.1; 8. Iksanova +49.3; 9. Niskanen +49.7; 10. Skofterud +54.8; 11. Stephen +1.00.7; 12. Ivanova +1.01.1; 13. Smutna +1.02.7; 14. Hagen +1.04.3; 15. Sarasoja +1.05.2; 16. Shevchenko +1.09.4; 17. Roponen +1.14.3; 18. Brooks +1.14.7; 19. Fessel +1.16.5 ;20. Sargent +1.17.1; 21. Lindborg +1.17.5; 22. Bleckur +1.17.8; 23. Zeller +1.23.9; 24. Medvedeva +1.27.6; 25. Kylloenen +1.27.9; 26. Khazova +1.30.6; 27. Saarinen +1.32.0; 28. Randall +1.32.1; 29. Lahteenmaki +1.34.6; 30. Diggins +1.37.4; 31. De Martin Topranin +1.58.1; 40. Agreiter +2.15.9

INSEGUIMENTO KM 15 MASCHILE

1. Northug Petter 1986 NOR 41.38.3; 2. Vilegzhanin Maxim 1982 RUS +1.4; 3. Poltoranin Alexey 1987 KAZ +3.4; 4. Cologna Dario 1986 SUI +7.8; 5 . Chernousov Ilia 1986 RUS +21.1; 6. Sundby Martin Johnsrud 1984 NOR +22.4; 7. Legkov Alexander 1983 RUS +24.5; 8. Japarov Dmitriy 1986 RUS +24.6; 9. Joensson Emil 1985 SWE +30.0; 10. Belov Evgeniy 1990 RUS +31.3; 11. Golberg Paal 1990 NOR +32.5; 12. Hellner Marcus 1985 SWE +33.4; 13. Roethe Sjur 1Halfvarsson Calle 1989 SWE +45.2; 16. Chebotko Nikolay 1982 Kaz +1.06.2; 17. Jespersen Chris Andre 1983 NOR +1.20.1; 18. Heikkinen Matti 1983 FIN +1.34.8; 19. Filbrich Jens 1979 GER +1.37.0; 20. Tscharnke Tim 1989 GER +1.38.4; 21. Turyshev Sergei RU 1985 +1.39.4; 22. Kershaw Devon 1982 CAN +1.39.6; 23. Harvey Alex CAN +1.39.6; 24. Bauer Lukas 1977 CZE +1.42.4; 25. Babikov Ivan 1980 CAN +1.53.4; 26. Hoffman Noah 1989 USA +1.55.1; 27. Tammjarvi Karel 1989 EST +1.57.21; 28. Di Centa Giorgio 1972 ITA +2.00.8; 29. Gaillard Jean Marc 1980 FRA +2.02.9; 30. Cherepanov Sergey 1986 KAZ +2.04.1
32. Clara Roland 1982 ITA +2.07.1; 42. Moriggl Thomas 1981 ITA +2.37.9; 43. Noeckler Dietmar 1988 ITA +2.39.2; 46. Pasini Fabio 1980 ITA +2.47.0. Non partiti  David Hofer ITA e Checchi Valerio ITA  

Tempo dell’inseguimento

1. Vilegzhanin 40.18.1; 2. Cologna +15.8; 3. Sundby +20.6; 4. Belov +21.8; 5. Chernousov +31.6; 6. Hellner +34.3 ; 7. Japarov +38.4; 8. Halfvarsson +42.3; 9. Poltoranin +43.6; 10. Roethe +45.5; 11. Legkov + 51.5; 12, Golberg +52.3; 13. Joensson +54.3; 14. Manificat +55.8; 15. Cherepanov +59.0; 16. Kershaw +1.06.1; 17. Tscharnke +1.10.5 ; 18. Turyshev +1.13.0 ; 19. Filbrich +1.13.1 ; 20. Semenov +1.13.3 ; 21. Dyrhaug +1.17.2; 22. Soedergren +1.18.0; 23. Tammjarvi +1.19.9; 24. Northug +1.20.2;  25. Di Centa +1.22.7; 26. Chebotko +1.23.1; 27. Jespersen +1.23.8; 28. Dotzler +1.25.0; 29. Heikkinen +1.25.2; 30. Clara e Babikov +1.36.8; 40. Noeckler +1.42.8; 44. Pasini +2.1.6

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