Notizie Fisi: costo delle tessere in primo piano. Corrono le voci, ma niente differenziazione, per ora. Però, almeno sulla carta, si paga meno. Dai, dai che stavolta ci siamo: il costo del tesseramento per la prima volta diminuisce. Sappiamo tutti che la voce incomprimibile era quella dell’assicurazione, ma la presidenza Roda ha fatto una gara d’appalto accelerata ed è riuscita a spuntare una tariffa più bassa. No, non è stato necessario scomodare esperti o fare lunghe e snervanti trattative. Semplicemente è stata aumentata la franchigia – cioè quella parte di risarcimento che resta a carico di chi si infortuna o provoca un danno a terzi – diminuiti i massimali e modificate certe clausole (spese di trasporto, legali, primo soccorso).
E se qualcuno volesse un’assicurazione con tutti i crismi o almeno come quella del passato, tanto per non finire sul lastrico in caso di incidente grave? Nessun problema: mano al portafoglio e integra la quota.
Perché nessuno ci ha pensato prima? Forse perché si tratta della soluzione più banale e non è necessaria una laurea ad Harvard per arrivarci: basta ridurre le garanzie per abbassare il prezzo. Già, ma così non si fa altro che scaricare il problema sui tesserati e sulle loro famiglie, che in caso di infortunio o di incidente dovranno sobbarcarsi una spesa più onerosa.
A questo punto viene da chiedersi: se un genitore, digitando due paroline su un motore di ricerca, trovasse un’assicurazione più conveniente e completa per il figlio che vuole sciare, perché dovrebbe iscriverlo alla Fisi? Ma dalle voci di portineria pare che la tessera sarà diversificata tra amatori e agonisti, e che sia stata eliminata la figura del broker, cioè di colui che doveva gestire il rapporto con le assicurazioni e portare a buon fine le pratiche per il risarcimento dei sinistri. Una spesa in meno? Forse, ma chi si farà carico della gestione delle pratiche? Saranno i tesserati a doversi pagare un avvocato per avere il risarcimento, o lo faranno direttamente gli uffici della Fisi?
Consulta dei presidenti
Si tratta soltanto di indiscrezioni, poiché il sito Fisi.org sull’argomento rispetta il riserbo più assoluto. Qualche notizia in più l’avremo mercoledì 19, quando si riunirà la Consulta dei presidenti. Che non dovrà decidere niente, poiché ha già pensato a tutto il presidente federale, il quale finalmente ha fatto capire cosa intende per partecipazione al processo decisionale: stare zitti e assentire. Come fanno i consiglieri federali, ormai considerati alla stregua di belle statuine. Contenti loro. Vedremo cosa faranno i componenti della Consulta.
Per adesso il loro ruolo sembra ridotto a quello dei piazzisti. Avete presente la forza vendite dei gruppi commerciali? Periodicamente i capi riuniscono i venditori per motivarli, per convincerli non che il prodotto è buono (altrimenti comincerebbero a riferire le lamentele dei clienti e sarebbe la fine) ma che loro sono bravi, hanno una grande forza di convinzione e che la bravura si dimostra con i contratti conclusi. Chi porta all’azienda più soldi poi viene premiato con una crociera ai Caraibi, mentre chi non raggiunge l’obbiettivo minimo finisce alla gogna, o messo direttamente alla porta.
I presidenti regionali e degli Sci club potranno ancora fare proposte o dovranno limitarsi a fare tessere, magari con il motto – che persino i carabinieri hanno archiviato 70 anni fa – “usi obbedir tacendo…..”?
Non sarebbe male invece se in questa occasione Roda dicesse finalmente a quanto ammonteranno i contributi ai Comitati regionali e alle Società per l’attività agonistica. Aspettano tutti un chiarimento, ma ormai questo argomento sta diventando il quarto segreto di Fatima.
La visita pontificale di Pagnozzi
La Fisi riceverà la visita ufficiale di Raffale Pagnozzi, segretario Gsnerale del Coni, ma soprattutto nuovo presidente Coni in pectore. Arriverà giovedì, poiché mercoledì – quando si riunisce la Consulta – Pagnozzi sarà al Quirinale con tutti i reduci delle Olimpiadi per ricevere l’omaggio di Napolitano.
Nei giorni scorsi, l’aspirante successore di Petrucci ha spiegato che la spedizione olimpica di Londra è costata un milione meno rispetto a quella di Pechino. Basta fare due conticini sulla distanze, la logistica e il costo dei biglietti aerei per capire che non era poi così difficile fare un po’ di economia. Comunque, anche se i conti non sono ancora definitivi, sembra che le Olimpiadi siano costate un milione e 700 mila euro. Una spesa decisamente accettabile, cui però va aggiunto un non trascurabile particolare: agli atleti più o meno medagliati saranno distribuiti altri sei milioni di euro. Bravi ma fortunati: sono i più remunerati del mondo olimpico. Altrove si sarebbero dovuti accontentare di una stretta di mano.
Cosa ci viene a fare a Milano il dottor Pagnozzi se non incontra i presidenti? Il segretario del Coni, che ha sulle spalle una brillante carriera da parastatale, è molto intimo di Carraro, tanto che nel 1991 – quando stava per esplodere Tangentopoli – è stato chiamato a fare il segretario particolare dell’allora sindaco di Roma. Chi era costui? Sì, proprio lui, il poltronissimo.
Vuoi vedere che Pagnozzi viene per conto del suo mentore a riportare quei 400 mila euro che la Fisi ha dovuto sciaguratamente sborsare ad un’azienda informatica perché il poltronissimo non si è opposto ad un impugnabilissimo decreto ingiuntivo e la sua vice avv. Rossello – troppo impegnata in altri affari di Mediobanca – per due volte ha dato buca ai responsabili dell’azienda che erano disponibili ad un accordo ragionevole per loro e vantaggioso per la Fisi?
Le solite malelingue dicono che Pagnozzi, come sta facendo con le varie federazioni, verrà invece per assicurarsi anche il voto di Roda, promettendogli in cambio un posto nella giunta esecutiva Coni. Ma non può essere vero: non crediamo che un tecnico duro e puro come il presidente Fisi si faccia accalappiare dal sempiterno gruppo di potere Pescante – Petrucci – Pagnozzi e che ha come padrino il poltronissimo Carraro, magari calamitato dal suo amico, socialista come lui, Frattini, ex ministro senza prove come scrive Dagospia.
Formigoni snobba lo sci di fondo: preferisce i motoscafi
Il fondo non è una disciplina che attira gente che vuole mettersi in mostra, quindi anche la politica si tiene alla larga, ma la Regione Lombardia ha compiuto un capolavoro. La Giunta, nel determinare i criteri per distribuire i fondi per la promozione dello sport, ha stabilito quali sono i grandi eventi che si svolgono in Lombardia qualificati per poter chiedere un aiuto economico. Tra questi non c’è Race in the City, tappa di coppa del mondo di fondo svoltasi lo scorso gennaio a Milano con grande sforzo organizzativo, ma con ancor più grande successo mediatico e di pubblico.
La Giunta Formigoni ha preferito premiare altre manifestazioni, come, per esempio, la Uim class1 World powerboat championship – Italian Grand Prix di Cernobbio, sul lago di Como. L’impatto mediatico di questo evento non è nemmeno paragonabile con Race in the City: basta inserire i due nomi in un motore di ricerca come Google e vedere quante pagine restituisce. Quindi dobbiamo prendere atto che la Giunta Formigoni o ritiene che sia giusto premiare i ricchi che possono permettersi di trastullarsi con i motoscafi di formula 1 (ma sarebbe stato più corretto dichiararlo in campagna elettorale), o intende promuovere questo sport esclusivo a danno dello sci di fondo che in questo caso totalizza 6.440.000 risultati.
Certo, ci vuole molta fantasia per immaginare che la motonautica degli sceicchi possa diventare uno sport di massa, ma evidentemente Formigoni ha deciso di abolire tutte le tasse ai Lombardi e di integrare il loro reddito con il necessario per comprare e mantenere un supermotoscafo. Come quelli cui è abituato. Qualcuno dovrebbe spiegargli che il suo amico Daccò non paga a tutti le vacanze di capodanno alle Antille, e almeno a noi fondisti non ha mai dato in esclusiva uno yacht – equipaggio compreso – per tutta l’estate. Ci bastano gli sci e non chiediamo altro, tranne che il diritto a non essere presi per il lato b.
La buona notizia
In questo quadro non esaltante, ci fa piacere registrare che il progetto FuturFisi è partito bene: i ragazzi hanno cominciato a lavorare con entusiasmo e i tecnici sono soddisfatti. Questo è già di per sé un successo. Complimenti ai protagonisti.