(dal sito Fisi) – E’ di Alessandro Pittin l’Impresa dell’Anno 2012. La votazione riservata ai lettori di fisi.org e appassionati della montagna, i quali hanno eletto la prestazione che ha maggiormente impressionato nella passata stagione di gare fra gli oltre 100 podi conquistati in Coppa del mondo dagli atleti della Federazione Italiana Sport Invernali, ha premiato le tre splendide vittorie in tre giorni conquistate dal finanziere di Cercivento (Ud) sulla pista di Chaux Neuve.
Dopo due mesi di votazioni e una rosa iniziale di dieci candidati, a contendersi il prezioso riconoscimento erano rimasti la storica tripletta del friulano nella tappa di combinata nordica a Chaux Neuve e l’altrettanto storico trionfo di Cristian Deville nello slalom di Kitzbuehel. Alla fine, fra le oltre sessantamila preferenze giunte alla nostra redazione e un appassionante testa a testa, è stato Pittin a spuntarla.
Nato l’11 febbraio 1992 a Tolmezzo, Pittin si fece conoscere al mondo alle Olimpiadi di Vancouver con una medaglia di bronzo, la prima nella storia della combinata nordica. La scorsa stagione di Coppa lo ha visto protagonista con le tre vittorie francesi (mai prima d’ora un combinatista italiano era salito sul podio più alto nella sfera di cristallo) e sette podi complessivi (uno nel team sprint con Lukas Runggaldier) prima che una doppia caduta dal trampolino (prima a Predazzo, poi a Klingenthal) mettesse fine alla sua stagione per una lesione al cercine della spalla sinistra.
“Sono orgoglioso di questo riconoscimento per due motivi – ha spiegato Pittin, il quale sta definitivamente completando la rieducazione. Primo perché i tifosi mi hanno dato una grande carica, secondo perché la combinata nordica sta finalmente appassionando gli italiani. Mi auguro che le prestazioni mie e di tutta la squadra migliorino ulteriormente l’anno prossimo, proprio nella stagione in cui avremo i mondiali in Val di Fiemme”. Questa settimana la nazionale di combinata nordica è in ritiro sull’altipiano di Asiago, ospite del comune di Gallio. Tra i programmi di allenamento di Giuseppe Chenetti c’era anche un pomeriggio al golf di Asiago. Con l’assistenza del maestro Francesco Bonaga hanno passato alcune ore tra ferri, palline e grandi abetaie e momenti di vero relax (Nella foto Pittin impegnato sul green: la spalla operata evidentemente funziona).
Ricordiamo che gli utenti del sito Fisi erano stati chiamati a scegliere fra dieci candidati:
– La doppietta di Max Blardone in Cdm maschile di sci alpino realizzata in Alta Badia e Crans Montana
– La vittoria della staffetta di biathlon nella Cdm di Oberhof con De Lorenzi/M. Windisch/D. Windisch/Hofer
– La vittoria di Cristian Deville nello slalom maschile della Cdm di sci alpino a Kitzbuehel
– La decima medaglia mondiale di Armin Zoeggeler nello slittino artificiale
– Il primo podio nel salto femminile di CdM: Lisa Demetz terza a Hinterzarten
– Le cinque vittorie di Roland Fischnaller nella Cdm di snowboard
– Le tre vittorie in tre giorni di Alessandro Pittin nella Cdm di combinata nordica a Chaux-Neuve
– La vittoria di Daniela Merighetti nella discesa femminile di Cdm di sci alpino a Cortina
– I quattro podi di Federica Brignone nella Cdm femminile di sci alpino
– La settima Cdm dello slittino naturale per Patrick Pigneter
Nel giro di pochi giorni prenderà invece il via la consueta votazione dell’Atleta dell’Anno, riservata all’atleta che si è messo maggiormente in evidenza nel corso della passata stagione. Vi terremo ovviamente informati su candidati e modalità di votazione.
Ma chi è Pittin? Lo spiega Sepp Chenetti, l’allenatore di Moena al quale si devono le medaglie Mondiali di Oberstdorf 2005 e quelle Olimpiche di Torino 2006, passato poi alla combinata nordica. Dove ha ricominciato a mietere allori con nuovi talenti e in una diversa disciplina, che abbina il salto al fondo. Dopo Pittin, Lukas Runggaldier e Armin Bauer, che con lui hanno fatto il salto di qualità come fondisti.
Tre giorni di gara, tre vittorie di Pittin: cosa hai provato?
«Penso di non aver mai provato le emozioni che ho provato nella tre giorni di Chaux-Neuve. Roba da pelle d’oca. Da allenatore, non avevo mai vinto tre gare in tre giorni».
Un’emozione più forte di quella dell’oro olimpico di Torino 2006?
«Due gioie immense, ma se è vero che a Torino sapevo che Zorzi e compagni potevano vincere, non posso dire altrettanto per la combinata: se cinque anni fa qualcuno mi avesse detto che a inizio 2012 avremmo vinto 3 gare in 3 giorni lo avrei preso per matto».
Vittorie che, però, non sono arrivate per caso.
«La storia di questi successi parte da lontano, dalla stagione 2007/2008. La prima cosa che abbiamo cercato di fare è stata quella di cambiare mentalità e metodi. Abbiamo cercato di rendere il lavoro il più scientifico possibile, curando molto la tecnica, che porta beneficio anche nell’economia dello sforzo e nell’impostazione. Abbiamo dimostrato che lavorare sul fondo non disturba il lavoro sul salto».
Ed ecco l’exploit di Alessandro Pittin.
«Alessandro è un fenomeno. Basta vederlo sciare in allenamento, senza bisogno di test, per capire come sta, un po’ come mi capitava con Cristian Zorzi. Mi ha impressionato già il primo giorno che l’ho visto, aveva 17 anni: intelligentissimo, bravo dal punto di vista motorio, imbattibile nella spinta. Era da sistemare tecnicamente e doveva crescere: la normale evoluzione e la programmazione hanno portato agli attuali risultati e penso che non abbia ancora raggiunto il picco».
Però quel 17 gennaio, a Predazzo, ve la siete vista brutta.
«Dopo la caduta eravamo sinceramente preoccupati per le sue condizioni di salute. Esclusi problemi più gravi, abbiamo comunque dovuto rispettare i tempi di recupero: per giorni e giorni non poteva nemmeno essere massaggiato. Poi la cyclette e quindi le prime sciate, ma Alessandro provava ancora molto dolore. Ne sta uscendo solo adesso.
Il Chenetti allenatore ha ancora un sogno?
«Non ho mai vinto una Coppa del Mondo. Il mio sogno è questo».