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Skiroll

Fine settimana di skiroll tricolore (ma anche di cultura) a Bobbio (PC)

Fine settimana con lo skiroll ad alto livello a Bobbio: campionato italiano assoluto KO sprint sabato pomeriggio, mass start a tecnica classica in salita domenica mattina sulla distanza di 11 km da Bobbio a Ceci. Arrivo in località le Vallette, a quota 1100, dove si trova la pista di fondo. Piuttosto tecnica, posta a cavallo fra l’Emilia e la Lombardia, vicina alla Liguria, è diventata il punto di riferimento per gli appassionati di una vasta zona, che qui trovano un nuovissimo rifugio con ristorante, bar, un salone da 100 posti, spogliatoi e docce. Una struttura a  gestione familiare, per la quale il Comune ha investito 42 mila euro per la sistemazione del parcheggio. Un grande piazzale illuminato.
Il gioco delle correnti e la vicinanza del mare i favoriscono le precipitazioni e la neve solitamente abbonda. Anche in questo inverno, anomalo altrove, qui ne è caduta in abbondanza, mantenuta farinosa dall’esposizione a nord e dal rigore della temperatura. Uno dei pochi posti dove i fondisti hanno potuto sfogare le loro velleità, senza sobbarcarsi lunghe trasferte, sulla decina di km di tracciato con anelli da 2 – 2,5 km – 4 e 5 km. C’è spazio anche per i disabili, su una pista di  1 km, illuminata.
Nel suo piccolo, un centro all’avanguardia, che intende comunque tutelarsi con un impianto di innevamento programmato, aperto ad ogni tipo di manifestazione. Non solo di fondo, dopo che questo inverno ha avuto luogo una gara che ha richiamato 250 ragazzi, ma anche iniziative in grado di interessare i giovani. Come la “festa dell’albero” che ha coinvolto le  scuole che hanno provveduto a piantare 500 alberi lungo le piste, nei tratti in salita
. A poca distanza, a Pregola, c’è il Centro FIT della Lombardia, che aumenta l’offerta sportiva della zona, ebobbio pANORAMA un albergo a 4 stelle; più sopra il complesso sciistico di Passo Penice. Sci alpino sulle pendici del monte omonimo, fra i comuni di Bobbio (PC) e Menconico (PV). Dotato di piste a vari livelli, grazie all´innevamento artificiale assicura la presenza di neve da dicembre a marzo. Apertura straordinaria delle piste su richiesta e prenotazione di gruppi sportivi, cral aziendali , ecc.. Il campo scuola di 4500 mq, la pista Girasole (lunga 420 mt.) e la pista Diretta (lunga 320 mt) sono tutte dotate di illuminazione notturna e manovia. Inoltre un impianto di cronometraggio con display illuminato in funzione alla sera (a gettone) e su richiesta per gli sci club permette agli sciatori di sfidarsi o semplicemente cronometrarsi in allenamento.
 Il centro di fondo è gestito dallo sci club Bobbio, che rischia di infilarsi in una situazione sbifida a seguito dell’ennesima alzata d’ingegno del Coni: questa volta sulla territorialità dei comitati regionali che deve coibobbio vedutancidere con quella della regione. Così Bobbio, che si trova in provincia di Piacenza e quindi in Emilia, dovrebbe far capo a Bologna, al CAE (Comitato Appennino Emiliano), mentre “storicamente” è legato a Milano, alle Alpi Centrali di cui il patron Marco Labirio è sempre stato una delle colonne portanti e, per ragioni anagrafiche, di buon senso e di carisma, l’elemento in grado di portare un po’ di saggezza in un ambiente che, da un po’ di anni a questa parte, è diventato come una polveriera. Pronto ad esplodere, tanto è vero che il direttivo si è dimesso e si appresta a nuove elezioni.
Lo sci club di Labirio da qualche anno è entrato nello skiroll. Dopo gare promozionali è arrivato alla Coppa Italia; puntava ad un campionato italiano assoluto e ha ottenuto quello del KO sprint che mai come quest’anno si presenta agguerrito. E’ infatti prova di selezione per la prova di Coppa del Mondo in programma nel prossimo fine settimana a Oroslavje, in Croazia. Fra i big una sola assenza, quella di Alessio Berlanda, dovuta a motivi  familiari.
 Il più in forma è Emanuele Sbabo, che sabato scorso ha vinto una gara analoga a Sgonico (TS) battendo appunto Berlanda, e il giorno successivo ha fatto il bis nella mass start. Con una volata lunghissima, la sua specialità, ha stroncato le ambizioni di Glauco Pizzutto, Gianluca Lorenzini, Eugenio Bianchi, Marco Corradin e Mirko Ceolan (alpini paracadutisti come lui che l’hanno aiutato a tenere la corsa sotto controllo ma qui, con il titolo di mezzo, saranno avversari), mentre Folco Pizzutto, che alla distanza ha problemi di tenuta, era finito più lontano.bobbio ponte
In questo campionato italiano, però, grazie alla sua maggior esplosività in partenza, potrebbe risultare il suo avversario più pericoloso, favorito dalla relativa lunghezza del percorso limitato a “soli” 130 metri contro i 180-200 che costituiscono la  distanza abituale del KO sprint. Ne uscirà sicuramente un confronto che farà divertire il pubblico che, in campo femminile, potrà assistere alla sfida fra le gemelle Lisa e Anna Bolzan.
Altrettanto interessante la mass start in salita di domenica poiché torneranno in scena anche Simone Paredi e Sergio Bonaldi i quali, dopo la dura stagione di fondo con la nazionale lunghe distanze, si sono presi un periodo di pausa e di recupero. Il primo di Coppe del Mondo ne ha già vinte 3 e punta alla quarta approfittando di un calendario che abbonda di gare in salita; il secondo è più specialista nella tecnica classica e qui trova  il terreno favorevole. In classico, del resto, aveva vinto il Campionato Europeo sulla salita che da Cesana posta al Sestriere. Fra le donne è Erika Bettineschi la favorita.
bobbio neveComunque per chi verrà a Bobbio sarà un fine settimana non solo di sport ma anche di cultura. La cittadina, infatti, vanta una storia che parte da lontano. Come viene spiegato sul sito del Comune, i numerosi ritrovamenti testimoniano la presenza di varie popolazioni: i Liguri, i Celti e dopo il 14 a.C i Romani. Ma la sua storia è indissolubilmente legata a quella dell’Abbazia di San Colombano fondata dal monaco cenobita Colombano che vi giunge nel 614 quando riceve questo territorio in dono dal re longobardo Agilulfo. Donazione dalla grande valenza politica in quanto Bobbio controllava la grande carovaniera, la via del sale, che da Piacenza, lungo la Valtrebbia raggiunge Genova, caposaldo dei Bizantini. Da una chiesetta semidiroccata nasce l’abbazia con il convento attorno al quale sorgono le prime case abitate da civili. L’Abbazia di Bobbio, con le sue scuole, la sua Biblioteca, il suo Scriptorium, la sua organizzazione economica, diventa rapidamente anche una potenza politica. I suoi possedimenti in età longobarda si estendono in tutta l’alta Italia e si allargano quando i Longobardi vengono sostituiti dai Franchi ai quali Bobbio, dopo la conquista di Pavia,  apre la strada verso la Liguria e verso l’Italia media. L’Abbazia è ormai un ricco feudo. Il sistema curtense raggiunge in Bobbio la perfezione.
 L’eccedenza dei suoi prodotti viene scambiata con altri paesi. Sui fiumi e sui laghi dell’Italia Settentrionale corre una flotta di una quarantina di navi, che fanno spola da un porto franco all’altro. A Monticelli d’Onginaabbazia san colombano, sul Po, vi sono vasti magazzini, a cui arrivano carichi di sale e di pesce e da cui partono carni salate e affumicate. Sui monti di Bobbio vengono allevati cinquemila suini, centinaia di vacche e pecore. Queste ultime servono soprattutto per la produzione della pergamena, usata nello scriptorium, dove si copiano sistematicamente opere di scrittori latini antichi. Bobbio crea una sua scrittura inconfondibile e le miniature dei suoi codici si richiamano alla cultura irlandese. Tale cultura si ritrova anche nelle magnifiche transenne in marmo che ornano l’antica basilica protoromanica edificata dall’Abate Agilulfo a partire dal IX° secolo. C’è dunque parecchio da vedere: ne vale la pena.

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