Con la fine della stagione 2024/25 a Lahti, la nazionale svedese di sci di fondo ha archiviato una delle sue stagioni maggior successo di sempre. Al femminile Jonna Sundling, Ebba Andersson e Frida Karlsson si sono aggiudicate tutte le medaglie d’oro individuali dei Campionati Mondiali 2025, fatto già di per sé incredibile, a cui si è aggiunta la soddisfazione di esserci riuscite a casa dei norvegesi. Non paga, la squadra svedese ha poi aggiunto altri due ori iridati: quello della Team Sprint (con Sundling in coppia con Maja Dahlqvist) e quello della Staffetta (con le tre punte di diamante assieme ad Emma Ribom), ottenuta con l’incredibile rimonta di Sundling in ultima frazione davanti che ha ammutolito il muro di Granaasen. Ma non è finita qui: sette delle otto atlete della squadra A hanno vinto anche gare individuali in Coppa del Mondo.
Il segreto? La grande sintonia, secondo Moa Ilar: “Siamo una squadra molto forte” ha spiegato a fine stagione, in quel di Lahti, a Expressen “Siamo insieme da molto tempo. Abbiamo trovato un modo per aiutarci a vicenda ad andare avanti. Abbiamo semplicemente percorso una lunga strada insieme”.
Ma quanto ancora potrà durare questo Dream Team? Non a lungo stando alle dichiarazioni delle singole atlete. Un grande evento, oltre alle Olimpiadi della prossima stagione, attende la Svezia: i Campionati del Mondo, che tra meno di due anni si svolgeranno in casa, a Falun. Sarà difficile però che tutte queste atlete, alcune delle quali hanno già superato la soglia dei 30 anni, vorranno proseguire oltre. Oltre all’età, anche le aspettative e i progetti al di fuori dello sport sono da tenere in considerazione.
“Probabilmente qualcuno abbandonerà” conferma la stessa Ilar, oggi 27enne “Io compresa, questo è il piano. È probabile che circa l’80% lascerà.”
Se la stima di Ilar è esatta, tra due stagioni la Svezia potrebbe perdere una delle sue migliori squadre di sempre e lo sci di fondo internazionale resterebbe orfano di atlete che hanno scritto la sua storia. Ahinoi, un sondaggio tra le atlete fatto da Expressen sembrerebbe confermare queste intenzioni. La scorsa estate aveva già stupito tutti Frida Karlsson, all’epoca ancora senza un titolo mondiale individuale: la svedese aveva dichiarato di essere pronta a lasciare lo sci di fondo dopo i Mondiali in casa, a 27 anni, nel pieno delle sue forze. Ora, con un titolo iridato e altri due anni di eventi importanti che potrebbero rimpinguare il suo palmares, sarà difficile trattenerla ulteriormente.
“C’è molto di più nella vita” spiegò la stella della nazionale all’epoca, rafforzando ancora di più il proprio proposito lo scorso autunno quando la federazione svedese di sci ha assegnato la chiusura della stagione nazionale 2026/27 al suo club “madre” di Sollefteå. “Sarà l’ultimo ballo. Scriverò la storia ad Hallstaberget”.
Ma Karlsson e Ilar non sono le uniche a pensare di porre fine alla propria carriera dopo i Mondiali di Falun. Con loro anche Maja Dahlqvist, che oggi ha 31 anni: “Sì, credo proprio di sì. È una stagione da sogno per concludere la mia carriera. Con un Campionato del Mondo sulle piste di casa”.
Ebba Andersson, regina delle gare iridate tra Planica e Trondheim, è invece più incerta sul da farsi. La classe 1997, che in occasione dei Mondiali di Falun sarà nel suo 30esimo anno di età, potrebbe però decidere comunque di lasciare la Nazionale pur non rinunciando al piacere di gareggiare sugli sci stretti, come hanno dimostrato le sue incursioni – senza neanche dirlo di successo – nelle gare di lunga distanza. “Sono molto incerta su cosa succederà dopo i Campionati del mondo di Falun. Continuare con le gare tradizionali o provare le gare di lunga distanza? Oppure sarò così stanca di sciare da voler cambiare completamente percorso e uscire dall’intera bolla sportiva? Non lo so. Ma nel 2027 saranno passati dieci anni dal mio primo Mondiale senior.” Certo il ritiro in massa delle compagne di squadra, con cui è cresciuta sportivamente e umanamente è sicuramente un fattore rilevante, ma non l’unico: “È anche una conseguenza dell’età” conclude Andersson “Abbiamo iniziato a raggiungere un’età in cui ci sono altre cose che ci attraggono, oltre a trascorrere giornate intere a sciare.”
Rimane nel dubbio anche la “veterana” del gruppo, il fenomeno trentenne Jonna Sundling vuole confermare che continuerà a impegnarsi dopo la stagione 2026/2027. “Sto solo pensando ai Campionati del mondo di Falun. Poi vedremo. Non ho programmato una data di addio. Quando ero un po’ più giovane l’unica cosa che mi dicevo era che avrei continuato finché non avrei avuto almeno 30 anni. Adesso che ho 30 anni però sento di avere ancora molto da dare, se lo voglio.”
Alla luce di questi dichiarazioni, sarà cruciale per i tecnici lavorare bene in ambito giovanile, cosa che la Svezia sta dimostrando già di fare, con Märta Rosenberg per esempio, vincitrice dell’oro nella 20km in classico dei Mondiali U23 di Schilpario, sebbene questi nomi altisonanti e tutti estremamente competitivi rendano difficile trovare un posto in squadra per le atlete più giovani.