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Biathlon

Voldiya Galmace-Paulin, la stella nascente del biathlon francese: “Voglio continuare a incamerare esperienza”

Photo Credits: Deubert/IBU.

Una delle principali caratteristiche della Nazionale francese di biathlon al femminile, emersa negli ultimi anni e sempre più evidente, è la capacità di dotarsi, di stagione in stagione, di talenti nuovi da proporre nel panorama internazionale, capaci di farsi trovare pronti fin dal loro debutto nelle categorie inferiori e di impensierire le atlete dell’élite, consapevoli di poter essere sostituite al primo passo falso. Una situazione molto simile a quella che si vede nella squadra maschile della Nazionale norvegese, ma ancora più impressionante se si pensa alle differenze numeriche dei due movimenti.

Tra le atlete in grado di mettersi maggiormente in mostra quest’inverno in tal senso c’è sicuramente la 19enne Voldiya Galmace-Paulin, alla prima stagione completa in IBU Cup, chiusa al secondo posto dietro alla vincitrice Camille Benet, con numerose top 10, diversi podi e tre vittorie nel circuito. Una “piccola” sfera di cristallo nel format individuale e la medaglia d’oro in staffetta ai Mondiali juniores di Oestersund hanno poi incorniciato una stagione indimenticabile, che la Savoiarda riassume così a Nordic Magazine:

“È stata davvero pazzesca! Non mi aspettavo così tanto prima dell’inverno. È stata una stagione di cui sono davvero tanto soddisfatta, quando le cose vanno così bene è sempre un piacere. Mi tornano in mente tante piccole cose: la mia prima vittoria, il mio primo podio, la medaglia d’oro nella staffetta ai Mondiali juniores, la Coppetta…è stato incredibile!”

A soli 19 anni, è salita anche in testa alla Classifica Generale del circuito cadetto del biathlon mondiale prima delle ultime cinque gare, grazie ad una costanza impressionante per la sua giovane età, bruciando le tappe tra una categoria e l’altra. Galmace-Paulin, però, minimizza. “Cerco solo di andare avanti e le cose vanno come vanno, io faccio solo la mia piccola parte. Però una delle cose di cui sono più felice è l’essere costanti. È qualcosa a cui teniamo molto. Nonostante un’intensa serie di gare, soprattutto a marzo, sono riuscita a mantenermi in forma e questo da’ soddisfazione”. Anche la Generale, confermando quanto detto durante la stagione delle gare, non è mai stata un obiettivo: “In nessun momento della stagione mi sarei mai aspettata di essere in testa, non era un obiettivo perché ho scelto di fare i Mondiali Junior. Malgrado tutto è stata una bellissima esperienza poter lottare per la generale per qualche gara. Lo considero un bonus, un’opportunità.”

Proveniente dal gruppo Excellence 2030, creato dalla Federazione Francese di Sci in ottica Olimpiadi 2030 – un po’ come in Italia abbiamo i gruppi Milano-Cortina 2026, per la prima volta la biathleta del Mont-Blanc si è trovata questo inverno con ragazze ben più grandi di lei all’interno del contesto dell’IBU Cup. Una transizione non sempre facile da gestire.

“Non ho notato grandi differenze (tra il comitato e il gruppo Excellence, ndr). Abbiamo fatto ritiri più lunghi e più numerosi, ma a parte questo non credo che questo passaggio abbia influenzato particolarmente la mia stagione, mi ha piuttosto aiutato a progredire. Con le ragazze (di IBU Cup, ndr) invece abbiamo un gruppo fantastico. Ci sosteniamo a vicenda e, se si considera il livello che abbiamo raggiunto quest’anno, significa che siamo tutte compatibili.”

I Mondiali Juniores, di fronte ad una stagione come la sua, sono stati una piccola delusione, tornata a casa senza medaglie individuali; anche se riconosce che “non sono stati facili, potevo sperare di meglio visto quanto fatto in IBU Cup”, Voldiya guarda al bicchiere mezzo pieno: “Ho comunque due medaglie in staffetta, che sono già incredibili!”.

Ora la testa, dopo un periodo di riposo, deve andare di nuovo, poco per volta, alla preparazione per la nuova stagione, fissando obiettivi sia lavorativi che in termini di risultato. “Devo continuare a lavorare su tutti gli aspetti del biathlon” confessa “Il tiro a terra è stato un punto forte della mia stagione su cui appoggiarmi e voglio confermarlo, ma devo trovare regolarità nel tiro in piedi. Sugli sci voglio migliorare nei tratti pianeggianti e in discesa. Per la prossima stagione voglio continuare ad essere con regolarità in IBU Cup, e poi c’è la Coppa del Mondo, che in questo momento vedo in un angolo della mia testa, per più avanti. Essendo ancora una junior (nei prossimi anni le categorie giovanili verranno riviste dall’IBU, ndr), voglio continuare a incamerare esperienza in IBU Cup“.

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