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Biathlon – Coppa del Mondo 2024/25: Lampic e Boe i fondisti più veloci, Laegreid e Preuss si difendono

Credits: Dmytro Yevenko

Il sipario sulla Coppa del Mondo è calato ormai da diverse settimane, ma è ancora tempo di bilanci e valutazioni per uno sport tanto complesso quanto il biathlon, in cui gli atleti sono chiamati a destreggiarsi tra equilibri delicatissimi in due specialità diverse quanto contrastanti: il tiro, dove sono necessari calma e precisione, e lo sci di fondo, dove resistenza ma anche esplosività sono le due parole d’ordine.
Proviamo dunque ad analizzare come i tempi sugli sci hanno influenzato il verdetto finale della stagione, scoprendo quali sono stati i migliori biathleti in pista.

Senza troppe sorprese, Johannes Thingnes Boe è stato il migliore “fondista” del circuito, e non è dunque una coincidenza che sia la coppa di specialità che il titolo mondiale nella sprint siano tornati a casa con il norvegese per l’ultima volta, format in cui è necessario puntare – oltre che sulla velocità del tiro – anche sulla reattività sugli sci. Facendo una media aritmetica delle percentuali di distacco dal Course Time medio di ciascuna corsa, Boe è ha una percentuale del -5.09% e una velocità media di 26.29 km/h. Interessante inoltre notare come, nell’arco della stagione, Boe abbia avuto un trend negativo nel secondo semestre, quando era “solo” il sesto atleta più veloce sugli sci, e le sue percentuali sono scene a -3.34% e una velocità media di 26.50 km/h.
Sul “podio” ideale di questa classifica, assieme Giovannino, ci sono anche Martin Ponsiluoma, che però non ha saputo coniugare questi risultati con l’efficienza del tiro, e Quentin Fillon Maillet: con una gara in più del norvegese, lo svedese e il francese hanno avuto un trend estremamente positivo nella seconda tranche di Coppa del Mondo e il veterano dei Bleus ha avuto un crescendo nel finale di stagione, chiudendo l’ultimo trimestre alle spalle di Boe. I due hanno avuto una percentuale sulla media dei Course Time rispettivamente del -4.88% e del -4.60%.

Scendendo poi ai piedi del podio troviamo poi Sebastian Samuelsson, autore di una stagione molto regolare sugli sci, con una percentuale del -4.48% sulla media delle 25 gare disputate; fa riflettere però che in termini di risultati, lo svedese abbia trovato le due vittorie individuali solo a fine stagione, mentre è nel primo trimestre che ha fatto registrare i prestazioni migliori sugli sci. Quinto in classifica generale e quinto anche in questa classifica Tommaso Giacomel: l’azzurro ha avuto una stagione in crescendo: solo 13esimo ad inizio stagione sugli sci, nel secondo trimestre (quando per altro sono arrivate la vittoria a Ruhpolding e i due podi di Anterselva) era il terzo atleta più veloce in pista; il trentino, che ha fatto segnare una velocità media di 26.02km/h ha una percentuale di -4.19% sulla media delle gare disputate.

È interessante notare come dalla top 5 atleti più veloci del circuito siano assenti due occupanti del podio della classifica generale. Sturla Holm Laegreid, vincitore della Sfera di Cristallo, ha fatto del tiro preciso il suo marchio di fabbrica, e può “accontentarsi” di un solido settimo posto in questa classifica. Con una velocità media di 25.94km/h, segna un -3.90% sulla media dei tempi registrati alle spalle di un Jeremy Finello più veloce, ma con solo 13 gare all’attivo. Alle spalle del norvegese, troviamo il giovane francese Eric Perrot, che ha trovato il propri risultati migliori in gare dove è il poligono a fare la differenza più che la prestazione sugli sci: ciononostante con 25.93km/h di media e -3.88% sulla media delle gare, il transalpino è l’ottavo atleta più veloce del circuito.

Completano la top10 Johannes Dale Skjevdal, che paga però le sole 10 gare al via nel massimo circuito, ed Emilien Jacquelin.

Tra le donne, la discrepanza tra Classifica Generale e la classifica delle migliori sciatrici è ancora più marcata. Anamarija Lampic, ex fondista, è la migliore atleta sugli sci stretti del circuito. La slovena, solo 23esima in Generale, ha una percentuale del -5.09% sulla media del Course Time medio di ogni gara, con una velocità media di 22.86. Seconda è Justine Braisaz-Bouchet, con il -5.20% sulla media e 22.68km/h; non a caso la francese ha saputo cogliere l’occasione conquistando il titolo nella sprint.
A causa dell’assenza da ben due tappe, Elvira Oeberg si è tagliata fuori dalla lotta per la Generale (20 gare individuali sulle 25 in calendario), ma rimane la terza atleta più veloce in pista, con un -4.85% sulla media del Course Time e una media di 22.65km/h in pista. Oeberg, inoltre è stata la seconda migliore fondista nei primi due trimestri della stagione, lasciando il “podio” nel trimestre finale. Lou Jeanmonnot è ai piedi di questo ideale podio, con il -4.30%, seguita da Ida Lien (-4.27%) nonostante i risultati della norvegese non abbiano corroborato la sua solidità nel fondo, al punto che le sue statistiche sono calcolate su solo 16 gare individuali disputate.

Un’altra francese è tra le migliori 10 fondiste del circuito: non si tratta di Julia Simon, bensì di una delle atlete rivelazione della stagione, Océane Michelon (-4.08%). E la vincitrice della Coppa del Mondo, Franziska Preuss? La tedesca, dopo un inizio di stagione più incisivo, al quinto posto, è “solo” ottava (-3.57%), con una velocità media di 22.32km/h, preceduta anche da Maren Kirkeeide (-3.59%). Completano la top 10 Paulina Batoska Fialkova e Marketa Davidova, che però non può essere presa come campione rilevante considerando la sua assenza dalle competizioni per quasi la totalità della stagione.

Al femminile, Italia più defilata, con Michela Carrara buona 16esima (addirittura 11esima se si considerano solo le gare del primo trimestre): 22.04km/h di media e un -2.93% sulla media dei Course Time di ciascuna gara.

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