Numeri, statistiche, percentuali. Scendiamo in pista con cronometro e calcolatrice alla mano, provando a captare l’andamento della stagione 2024/25 e provando a giustificare con dati reali quello che è stato l’andamento della Coppa del Mondo al maschile. Per farlo, scopriamo chi sono stati i migliori atleti al poligono nel corso dell’intera stagione, considerando soltanto coloro che hanno partecipato ad almeno 10 gare e con riferimento alle sole competizioni individuali.
Tra gli uomini, unendo il tiro a terra e quello in piedi, il più preciso nella Coppa del Mondo 2024/25 corrisponde a colui che quel trofeo l’ha effettivamente alzato al cielo. Sturla Holm Lægreid è infatti il titolare della migliore percentuale al poligono, con un notevole 93,33 % su 25 gare prese in esame. Condivide con lui lo spot di testa anche il rumeno Dmitrii Shamaev (93,33 %), il cui dato, tuttavia, è ristretto a sole 14 gare e non è supportato da shooting time eccelsi, né da prestazioni sugli sci di rilievo. Scendendo in classifica spazio poi a Jakov Fak, una delle sorprese positive della stagione, che della precisione al tiro fa la sua forza, tanto da mettere a referto un 90,95%. Segue l’austriaco Felix Leitner (90.53%), mentre è al 5° posto che si legge una buona notizia per l’Italia, con Daniele Cappellari protagonista di una percentuale decisamente importante, con un tondissimo 90%.
Bisogna scendere al 7° posto per trovare un ottimo Eric Perrot (89,76%), mentre sono 10° Tarjei Bø (89,44%), 15° Justus Strelow (88,68%), buon 23° con 11 gare Patrick Braunhofer (86.47%) e 28° Johannes Thingnes Bø (85,75%). Più indietro Sebastian Samuelsson 42° (83,33%), Emilien Jacquelin 87° (83%) e Quentin Fillon Maillet 58° (82,14%). Rientrano in questa zona di classifica anche due dei migliori azzurri della Coppa del Mondo, con Tommaso Giacomel 53° (82,62%) e Lukas Hofer 54° (82,62%). Per Giacomel, nello specifico, pesa sullo score totale l’inizio di stagione non eccellente, dove l’azzurro aveva faticato proprio nel trovare la giusta precisione al poligono, salvo poi riscattarsi decisamente nella seconda parte della stagione, riuscendo nelle ben note imprese che hanno caratterizzato i suoi risultati da Ruhpolding in avanti.
Occorre tuttavia dare un’occhiata anche alle statistiche parziali che riguardano i tiri a terra e in piedi, dove si notano alcune differenze. Salgono chiaramente le percentuali a terra, dove lo specialista è Simon Eder, che con un 97,33% guida la classifica per la stagione 2024/25. Ma è impeccabile anche Lægreid, che eccelle anche in questo conto parziale con uno score da 96,19%, mentre al terzo posto si scorge Andrejs Rastorgujevs a 96%, con ottimi numeri anche per Tarjei Bø 4° (95%) e Shamaev 5° (94,29%). Cappellari scende al 13° posto (92.80%), Braunhofer risale al 17° (91.76%), mentre è notevole il crollo di Perrot che a terra fa più fatica ed è 36° a 86,67%, poco davanti a Johannes Bø 38° a 86,50%. Rimane pressoché invariato il posizionamento di Giacomel, 55° con un 83.33%, mentre Hofer scende 59° (83,13%) e Fillon-Maillet – notoriamente specialista del tiro in piedi – sprofonda 76° (78,10%).
Guardando invece alle percentuali di tiro in piedi, si spiega il 7° posto nella classifica del tiro totale di Perrot, considerando che è lui il più preciso di tutti nello standing shooting, con una percentuale di 92.86%. Sempre presente Shamaev a 92,38%, ma il piazzamento degno di nota è quello di Lægreid, sul podio anche dei migliori tiratori in piedi con 90,48%. Bene anche il belga Florent Claude 4° (90%), così come il kazako Vladislav Kireyev 5° (89,41%). Il migliore degli azzurri è ancora Cappellari, 13° con 87,20%, mentre risale decisamente la china Fillon-Maillet 16° (86,19%), così come migliora la propria media Johannes Bø 23° (85%). Perde un po’ di terreno rispetto alle altre classifiche Tarjei Bø, 31° a 83,89%, che precede di poco un quartetto tutto italiano: Elia Zeni è tra i migliori italiani in piedi con un 82,35% che vale il 38° posto, mentre dietro di lui ci sono Giacomel 40° (81,90%), Hofer 42° (81,88) e Braunhofer 44° (81,18%).
Le statistiche danno dunque ragione a Lægreid, che combina precisione e giusta pazienza, considerando che il norvegese è 20° per shooting time come media stagionale (25,8 secondi). A guidare la classifica dei più veloci nello shooting time (che non è garanzia di precisione), è lo sloveno Miha Dovzan (22 secondi), seguito dal finlandese Jaakko Ranta (22,9 secondi) e dal canadese Adam Runnalls, appaiato a Strelow a 23,3 secondi. Spazio poi a Fillon Maillet (che è anche 1° nello shooting time in piedi) con 23,9 secondi, mentre l’Italia se la cava decisamente bene con Cappellari e Giacomel al 9° posto a 24,5 secondi, così come anche Emilien Jacquelin e Martin Uldal, vero e proprio specialista della rapidità al poligono. Da segnalare anche la leadership dello shooting time a terra, che quest’anno appartiene a Strelow.