La off-season – che nei media è spesso ribattezzata silly season per la mancanza di notizie importanti e il fiorire invece di articoli più leggeri – è entrata nel pieno con la fine delle competizioni nazionali e internazionali. Mentre gli atleti ricaricano le batterie, i tecnici e i quadri federali sono già al lavoro per organizzare l’estate di preparazione e la prossima stagione. Se è vero che è così tutti gli anni, quest’anno però l’attenzione è maggiore: i Giochi Olimpici impongono che venga fatta un’attenzione maggiore su ogni dettaglio, a partire dalla formazione delle squadre all’organizzazione degli allenamenti e dei raduni.
Inizia quindi il valzer di speculazioni su chi riuscirà a trovare un posto nella squadra élite o chi dovrà sudare e lottare per un posto in Nazionale con le gare di inizio stagione. È inevitabile che questo generi incertezza, soprattutto nei grandi Paesi, dove l’aspettativa per i risultati è sempre enorme. In Norvegia, per esempio, con i ritiri di grandi fenomeni delle discipline invernali come i fratelli Johannes e Tarjei Boe e Jarl Magnus Riiber, tutti preoccupati per il futuro. Per questo motivo, alla prima avvisaglia di un’apertura verso Milano Cortina, i media e l’opinione pubblica si chiedono se Therese Johaug continuerà per un altro anno: proprio come l’anno scorso, quando la 36enne era ancora in bilico sul ritorno per i Mondiali di Trondheim.
Per tutta la primavera e l’estate ci sono stati aggiornamenti quasi quotidiani sul fatto che forse, la “storia d’amore” tra l’atleta e lo sci di fondo non era ancora finita: una telenovela, se così si può definire, che ha preannunciato una “seconda stagione” per le prossime settimane, e andrà avanti finché la fondista non scioglierà la riserva. Dopo il sogno infranto della prima medaglia iridata in una 50km, il ritorno di Johaug sugli sci stretti doveva essere concluso; eppure è tornata in pista e ha vinto altre due gare. Ora, dopo i saluti finali in quel di Lahti, Nils Jakob Hoff, suo marito, si è lanciato in una serie di speculazioni e “tentazioni” della consorte verso un viaggio in Italia per il prossimo inverno. Un sasso lanciato senza nascondere la mano, sui social, che ha dato il via al valzer mediatico.
Johaug, intervistata ieri dalla trasmissione God morgen Norge (Buongiorno Norvegia, trad.) dell’emittente norvegese TV2, ha precisato che la decisione arriverà tra poche settimane, in concomitanza con la Pasqua. Non ci sarà dunque molto da attendere, nel frattempo, però, i media confidano nello spirito di persuasione di Nils Jakob Hoff.
Del resto, il segreto dietro al ritorno in grande spolvero di Johaug – indipendentemente dal mancato oro in quella che doveva essere la sua gara, la 50km, il Mondiale di Trondheim per il Dalsbygda Express è stato comunque importante, così come tutto il resto della stagione – è proprio la presenza nella sua vita di un marito come Hoff, capace di fornire a “Therese” il sostegno di cui ha bisogno per essere pienamente “Johaug”, prendendosi cura a tempo pieno di tutti gli aspetti della vita familiare, figlioletta compresa.
Inutile nascondersi, però, che questa volta i dubbi sono maggiori: il Mondiale in casa, l’incertezza sul proprio livello rispetto alle avversarie, erano tutti fattori che potevano dare maggiori garanzie sul ritorno visto come un esperimento, un sogno. Ora che Johaug ha provato sulla sua pelle una stagione agonistica da madre, le rinunce e la fatica, oltre alla cocente delusione per il mancato oro contro le acerrime rivali svedesi, investire su un’ultima stagione potrebbe costarle davvero caro, con il prezzo espresso in tempo da togliere alla sua bambina, Kristin.
Con una Nazionale indebolita dai ritiri di alcuni dei nomi più importanti proprio alla vigilia dell’evento a Cinque Cerchi, sembra che la Norvegia abbia bisogno di un nome come quello di Johaug per rimpinguare un medagliere che, al momento, presenta troppe incognite rispetto ai risultati ottenuti quasi quattro anni fa a Pechino 2022. Dopo aver conquistato la cifra record di 16 medaglie d’oro alle Olimpiadi del 2022, molti credevano infatti che l’anno prossimo ci sarebbe stata la possibilità di vincerne ancora di più; difficilmente in dieci mesi si riuscirà a compensare l’assenza di atleti capaci di presentarsi al via per vincere ogni oro in palio. E tutto questo senza contare l’impatto mediatico che vari Riiber e Boe riuscivano ad avere, un’eredità ancora più pesante da raccogliere. Ecco perchè, come commenta Jan Petter Saltvedt su NRK, “in gioco, questa volta, c’è lo status di migliore nazione al mondo per gli sport invernali”. E allora, non sorprende che il vero “salvatore della Patria”, in questo caso potrebbe rivelarsi – prima ancora di Johaug – suo marito!