“Lasciamo questo sport con le persone pensano di noi in maniera positiva. Non solo in termini di risultati, ma anche sul fatto che siamo stati brave persone, amichevoli. E abbiamo mostrato rispetto verso tutti. Questo è quello che mi auguro”. Così esordisce Johannes Thingnes Bø, nel ricordare il lungo percorso che ha portato lui e, ancora prima, suo fratello Tarjei dall’esordio in Coppa del Mondo fino a scrivere in maniera indelebile i propri nomi nella storia del biathlon. Siamo ad Oslo e i due norvegesi sono ad un passo dall’ultima gara della propria carriera: l’IBU ne approfitta per strappar loro una speciale intervista d’addio, con contributi anche da molti loro avversari, compagni, amici e famigliari.
“Johannes in particolare è stato un grande modello da seguire. Dimostrando che puoi essere il migliore al mondo e contemporaneamente essere anche il miglior padre”, replica Tarjei Bø. Esempi non solo in pista, ma soprattutto fuori dalla pista, dove i Bø hanno lasciato traccia di un comportamento sempre impeccabile e rispettoso. Lo si nota quando, interpellati dall’IBU, sono proprio i compagni e avversari a riconoscere queste qualità in Johannes e Tarjei, ancor prima di quelle sportive evidenti agli occhi di tutti.
Tra di loro anche Dorothea Wierer, che sottolinea: “Credo che il biathlon richieda personalità e loro sono sempre persone allegre. Credo che tutti li adorino”. Un’opinione che si rispecchia anche nelle parole di Franziska Preuss che li definisce “super gentili e sempre amichevoli”, ma anche nell’analisi di Sebastian Samuelsson – guarda caso il vincitore della mass start d’addio dei Bø ad Oslo – che ammette: “Sono stati due ragazzi che abbiamo sempre cercato di battere, pensando a loro durante tutta l’estate durante gli allenamenti, sperando di riuscire a raggiungerli”.
Ma il giudizio più sincero e privo di filtri arriva dai famigliari, chiaramente presenti a Oslo per supportarli nel weekend d’addio al biathlon. Emblematica la testimonianza del fratello maggiore Rasmus Bø, che ammette: “So che dovrei dirvi qualcosa di negativo in questo momento, ma non ne ho così tante su di loro. Sono sempre stati gentili e siamo un gruppo di 5 fratelli. Ancora ci divertiamo insieme, sono bravi ragazzi”. Più incentrato sul lato sportivo invece il commento del padre Klemet Bø: “Quando erano piccoli non pensavamo che sarebbero potuti diventare Campioni del Mondo, ma quando sono arrivati a 16 o 17 anni abbiamo capito che avevano qualcosa di speciale”.
Ma nella lunga intervista , spazio anche a confessioni e retroscena divertenti. Come l’ammissione di Ingrid Landmark Tandrevold che svela di aver avuto una cotta per Tarjei da adolescente, salvo poi spiegare che il rapporto con entrambi è divenuto poi quello che si instaura tra fratelli. Oppure quando Johannes Bø racconta di uno scherzo fatto al fratello maggiore togliendo le doghe del letto a castello e facendolo così cadere violentemente. “Avresti potuto uccidermi”, scherza Tarjei.
Ma sono innumerevoli i temi trattati nell’intervista d’addio dei due iconici fratelli del biathlon norvegese: dall’esempio per i più giovani, alla rivalità in famiglia coltivata fin da bambini, passando per alcune testimonianze del fresco vincitore della Coppa del Mondo Sturla Holm Lægreid. Tante emozioni, tanti ricordi. E soprattutto tanta passione per il biathlon.
Di seguito, riportiamo il video completo in inglese pubblicato dall’IBU sulle proprie piattaforme: