Vincitrice dell’IBU Cup nel 2024, Océane Michelon era sicuramente uno dei nomi più interessanti da seguire in questa stagione per il biathlon d’élite, soprattutto se si considera il contesto della squadra francese femminile, capace di produrre talenti a profusione perfettamente competitivi, fin dall’esordio, ad altissimi livelli. Non dove sorprendere dunque se, da attuale quinta forza nella Classifica Generale di Coppa del Mondo, le ultime settimane della 23enne sono state caratterizzate da una pioggia di medaglie e soddisfazioni: medaglia d’oro nella staffetta dei Campionati del mondo e argento nella partenza in linea, a Nove Mesto ha trovato il podio nell’inseguimento femminile e la vittoria nella staffetta femminile, che ha regalato alla Francia la Coppa di specialità per la staffetta.
“Queste ultime due settimane sono state piuttosto surreali, ci sono state e ci sono ancora tante emozioni e soprattutto tanta felicità e piacere!” ha dichiarato la biathleta nativa di Chambery a biathlonworld.com “Sono davvero felice di ciò che ho ottenuto in queste competizioni, e sono anche felice e onorata di far parte di questa fantastica squadra che abbiamo in Francia! Le prestazioni collettive che stiamo ottenendo sia nelle gare individuali che nelle staffette sono davvero incoraggianti!”
Il segreto per una prima stagione completa in Coppa del Mondo già così ad alti livelli arriva forse dalle esperienze fatte lo scorso anno, quando le 4 presente registrare sono state forse qualcosa di più di un piccolo assaggio.
“L’esperienza dello scorso anno mi ha permesso di realizzare le cose che sono davvero importanti per me, identificare i miei punti chiave e come correggerli, dove è importante concentrare la mia attenzione. Mi ha insegnato l’importanza di ripetere le cose giuste e di dirigere la mia attenzione sulle cose che contano. Mi ha ricordato che la cosa più importante è fare un buon biathlon con la giusta mentalità.”
Dopo una prima parte di stagione con risultati positivi ma non eccelsi, in cui era sicuramente tra le atlete a rischio di scendere in IBU Cup per far posto alle giovani che spingevano dalla serie cadetta, con il nuovo anno sono arrivati diversi podi e top 6. Cosa è cambiato? “Penso di aver capito le cose che funzionano per me e quelle che non funzionano. Le cose sono cambiate davvero da Oberhof, quando sono arrivato malata e non ero sicura di poter gareggiare. Ho imparato ad affrontare le cose giorno per giorno e con un tocco più leggero, a concentrarmi semplicemente sull’essenziale; questo mi ha aiutato molto.” Un grande aiuto e stimolo, è innegabile, arriva dalla presenza in squadra di compagne più esperte e pluripremiate come Justine Braisaz-Bouchet, Julia Simon e Lou Jeanmonnot. “Ho imparato molto da loro, fin dalla preparazione estiva, e anche da tutto il mio team. Abbiamo discusso dei nostri punti chiave di tiro e sci, abbiamo sciato molto insieme e ho imparato molto dalla loro esperienza. Le loro esperienze e le loro sensazioni mi hanno rassicurato a volte. I nostri scambi mi hanno arricchita. I loro consigli sono inestimabili e il loro approccio alle cose mi ha aiutato molto. Abbiamo condiviso anche dei bei momenti al di fuori dello sport, il che ha rafforzato la nostra coesione e ha aggiunto una bella leggerezza all’atmosfera di gruppo.”