Home > Notizie
Sci di fondo

Sci di fondo – Frida Karlsson, la predestinata è finalmente diventata Regina!

Foto Credits Fondo Italia

Frida Karlsson ce l’ha fatta. La svedese è riuscita finalmente a cogliere quella grande vittoria che le era fin qui mancata, la medaglia d’oro individuale ai Campionati del Mondo.

Un successo ancora più bello per la venticinquenne svedese, perché arrivato nello splendido palcoscenico di Trondheim, alla prima storica 50 km femminile, ma soprattutto battendo la grande favorita, quella Therese Johaug tornata a competere con l’unico obiettivo di vincere la medaglia d’oro nella 50 femminile.

E doveva arrivare questa vittoria, quella che potrebbe rappresentare il grande passaggio di consegne, che molti avevano visto già sei anni fa, quando ancora juniores, Frida Karlsson fece irruzione tra le senior andando a vincere l’argento della 10 km individuale a classico del Mondiale di Seefeld 2019. Quel giorno, quando a pochi chilometri dal traguardo la giovanissima Karlsson passava all’intermedio con un distacco irrisorio rispetto a Johaug, dando l’impressione di poterla addirittura battere, dalle tribune dello stadio arrivò una reazione di stupore ed emozione, la sensazione che si stesse assistendo a un momento storico.

IL SUCCESSO SI È FATTO ATTENDERE

La strada per Frida non è stata però subito in discesa, quell’etichetta di predestinata o anti Johaug, metteva sulla giovanissima svedese tanta pressione addosso. Qualcosa che la stessa norvegese sottolineò nelle interviste, ricordando a tutti che Karlsson era ancora molto giovane e andava lasciata tranquilla. Quasi un gesto di proteazione della grande campionessa, che forse aveva colto nella bionda di Solleftea qualcosa di sé stessa.

Forse non è sempre stata gestita bene Karlsson, anche dalla famiglia, in particolare dalla mamma che l’ha immediatamente troppo esposta ai media. E in Scandinavia non aspettavano altro, se non un personaggio così. Eppure, al di là dell’aspetto mediatico, da atleta Karlsson non ha mai lasciato nulla al caso, allenamento, allenamento e allenamento, dando sempre tutto, a volte varcando anche la soglia.

VITTORIE E CADUTE

Tanti alti e bassi, errori commessi per inesperienza e gioventù, come quando nel 2021 dovette lasciare il Tour de Ski perché facendo esercizi aggrappandosi allo stipite della porta di un albergo a Dobbiaco, che cedette, si procurò un infortunio. Con discontinuità, però, nonostante una magnifica Johaug, arrivavano anche le prime vittorie. Il primo successo? Proprio il colpaccio a Holmenkollen, con una prodigiosa rimonta sulla norvegese, frutto anche del tempismo giusto nel cambiare sci. Era marzo 2020. Quando si dice predestinata …

Alti e bassi, dicevamo, vittorie momentanee, cadute e infortuni, eventi spesso anche pleateali che le sono valse la fama di “Drama Queen, “Regina del Dramma”. L’infortunio alla mano nel corso della 30 km dei Mondiali di Oberstdorf, quando vinse comunque la medaglia di bronzo, mentre nello stadio vuoto rimbombavano quasi le sue urla di dolore ad ogni spinta, mentre raggiungeva il traguardo. Per lei nessuna celebrazione, perché lasciava lo stadio in ambulanza.

Tanti gli appuntamenti importanti nei quali non ere riuscita a vincere quell’oro che sognava, come le Olimpiadi di Pechino 2022, dove non colse medaglie individuali, e i Mondiali di Planica 2023, quando senza Johaug, venne sconfitta da Ebba Andersson e Jessie Diggins, non riuscendo nemmeno a vincere nella staffetta.

Pochi mesi prima, però, era arrivato il colpaccio al Tour de Ski, una vittoria per lei bellissima, appassionante, arrivata in Val di Fiemme, quasi a togliersi una maledizione che sembrava legarla alla corsa a tappe dello sci di fondo. Dopo l’episodio di Dobbiaco, infatti, nel 2022 era anche arrivata poi una pesante penalizzazione per aver danneggiato Diggins nella sprint, compromettendo di fatto il suo Tour de Ski.

Eppure, anche nello splendido 2023, quando era riuscita finalmente a vincere l’ambita corsa a tappe, Karlsson era andata in pesante crisi sul Cermis, svenendo poi all’arrivo. Ancora una volta portata subito in ospedale, il premio ricevuto direttamente lì anziché sul campo gara. “Avete notizie, come sta?” la domanda che ci veniva naturale porre ai colleghi svedesi presenti. “Niente di particolare, è Frida”, la risposta accompagnata da risata, volendo sottolineare la sua fama di “Drama Queen”.

UN TRIONFO FORTEMENTE VOLUTO

Aveva però bisogno di un successo netto Karlsson, una vittoria che la proiettasse davvero tra le grandi, che confermasse tutto ciò che tutti avevano pensato il giorno dell’individuale di Seefeld. Quale migliore occasione se non quella di battere Johaug a casa sua, nell’anno del suo ritorno?

Allora ecco un’estate passata ad allenarsi sempre più duramente, a spingersi al limite, a volte anche oltre, fino a procurarsi un infortunio. Una maledetta fascite plantare che la condiziona, l’impossibilità di fare certi allenamenti e sciare. Mentre le compagne finalizzano la preparazione sulla neve, lei è a Maiorca in bici.

Poche aspettative, quando arriva l’inizio di stagione a Ruka. Invece, con tanto di splendida abbronzatura, Frida non solo vince, ma devasta Johaug nel giorno del suo ritorno, battendola con ampio distacco. Solo classico però, perché con quel problema al piede meglio evitare troppe gare.

Così Karlsson in stagione si vede poco, tra risposo e allenamento, tra la salvaguardia del proprio piede e la voglia di preparare al meglio l’appuntamento clou della stagione: il Mondiale di Trondheim.

Un mese in Val di Fiemme, tra Passo di Lavazè, Passo Oclini (giù Südtirol) e Cavalese, a casa di Dorothea Wierer per utilizzare il suo tappeto scorrevole (treadmill). La rinuncia anche alle gare casalinghe di Falun, ma con l’obiettivo di presentarsi al meglio al Mondiale.

Eppure le cose a Trondheim non vanno subito bene. L’infortunio all’amica Linn Svahn, le difficoltà proprio in classico nello skiathlon, quindi “solo” il terzo posto nella 10 km individuale, mentre la compagna di squadra Ebba Andersson vince l’oro in entrambe le gare, mentre Sundling ha già fatto sua la sprint. Poi la staffetta femminile, nella quale Karlsson dà il là alla rimonta svedese, culminata con gli ultimi 7,5 km da urlo di Sundling.

Già nella conferenza stampa post oro, in una giornata di festa per la Svezia “a casa loro” degli odiati norvegesi, Frida Karlsson appare subito determinata, quando le viene chiesto della 50 km. L’obiettivo è segnato: vincere l’oro nella gara di Johaug, in un format perfetto per Johaug, a casa di Johaug.

È quindi arrivato l’appuntamento con la storia, che Frida Karlsson non manca, lottando strenuamente all’inizio, per poi mettersi in testa e fare lei il ritmo, consapevole che in caso di arrivo in volata, non ve ne è per nessuna. Lo scontro con Ebba Andersson, nel quale dimostra di non guardare in faccia a nessuno, quindi l’ultima salita fatta a tutta. Lì dove tutti si aspettano l’attacco di Johaug, è invece Frida ad attaccare e andarsene, entrando nello stadio già con un buon vantaggio prima di una volata che di fatto non c’è.

Le braccia alzate a tagliare il traguardo, il pettorale d’oro, la telefonata con l’amica Svahn, il caloroso abbraccio con l’amica Dahlqvist, il saluto alla casa Reale svedese e quello con la sua famiglia. La mamma che esulta, dopo che negli ultimi tempi ha lei stessa cambiato atteggiamento, apparendo meno sui media, facendo un passo indietro importante.

Nel giorno che doveva essere di Johaug, nel Mondiale che poteva diventare di Ebba Andersson, alla fine si è definitivamente accesa la stella di Frida Karlsson. Il prossimo passo è però farlo per una stagione intera, puntare finalmente anche alla sfera di cristallo, per dimostrare di essere davvero la più grande. Intanto, Frida guarda già a Milano-Cortina, probabilmente ha già anche in testa tutta la marcia d’avvicinamento ai Giochi in Val di Fiemmne, dove siamo certi che la vedremo spesso ad allenarsi. Quindi il 2027 e il Mondiale casalingo di Falun, dove si presenterà da Regina, non del dramma, ma della 50 km con quel pettorale d’oro che vale come una corona. Il trono è suo.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image