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Sci Nordico – Mondiale di Trondheim, che successo! Organizzazione da applausi e pubblico da favola

Fis Nordic World Championship 2025. Federico Pellegrino (ITA) Trondheim (NOR), 01/03/2025 Photo: Pentaphoto

Un trionfo. Non vi sono altre parole per dirlo. Il Mondiale di Trondheim è andato oltre quelle che erano le già altissime aspettative. Un fiume umano di tifosi ha fatto da cornice a gare bellissime ed emozionanti, che hanno esaltato la bellezza dello sci di fondo ed ovviamente l’orgoglio dei norvegesi.

Un tifo appassionato e corretto, competente e rispettoso degli atleti, dall’idolo locale Klæbo e coloro che hanno partecipato solo per il gusto di esserci, fino ai grandi rivali dei campioni norvegesi, applauditi e sostenuti. Rispetto che hanno avuto anche gli stessi ambientalisti, che dopo la firma di una petizione da parte di molti atleti per la salvaguardia del clima, hanno deciso di non manifestare occupando la pista come da programma nel giorno della 50 km. Non era giusto rovinare un momento così importante ad atleti che per anni hanno fatto sacrifici anche solo per esserci.

In particolare, i complimenti vanno fatti al comitato organizzatore, non solo per come aveva già preparato l’evento, ma in particolare per la capacità di risolvere i problemi che ovviamente si verificano nel corso di un grande evento, e soprattutto per quella di ascoltare, di accettare eventuali critiche costruttive, per poi intervenire e correggere il tiro con grandissima umiltà. A differenza di ciò che ci è accaduto in passato in altri lidi.

Un esempio pratico? L’articolo che avevamo pubblicato qualche giorno fa sulle conferenze stampa in scandinavo, a causa di una parte di media locali che non avevano pensato anche alla presenza di giornalisti stranieri. No, non è intervenuta la FIS, come chiedevamo, lo ha fatto direttamente il comitato organizzatore. Nei giorni successivi al nostro articolo, chi ha presentato la conferenza stampa, dopo aver gentilmente invitato a porre domande in inglese, cosa già fatta anche nelle giornate precedenti, quando ha visto che molti non lo rispettavano, ha iniziato a interrompere e pretendere che si parlasse una lingua comprensibile a tutti i presenti.

Ha fatto la differenza l’esperienza e la gentilezza di Gro Eide, che dopo anni alla guida dell’ufficio stampa dello sci di fondo norvegese, nell’ultimo anno è stata la responsabile parte media dei Mondiali di Trondheim, prima di riprendere il suo posto nel fondo per la prossima stagione. Il suo atteggiamento andrebbe preso da esempio dalla FIS, per la sua dedizione alla causa dello sci di fondo, per aver compreso che questo sport è amato e seguito anche fuori dalla penisola scandinava, motivo per cui fa di tutto per aiutare i media presenti.

E le migliorie si sono viste quotidianamente nell’organizzazione di un evento complicato, con tantissimi media al seguito, tanti tifosi e tre diverse discipline.
Qualcuno ha criticato le condizioni della neve, ma sfidiamo chiunque a fare meglio in quelle condizioni meteorologiche. Anche qui un’impresa, come riuscire ad allestire il tracciato per la 50 km nonostante due settimane di pioggia (l’inizio marzo più piovoso da oltre un secolo)

Magnifico è stato il sistema dei trasporti. Dal centro della città si è raggiunto Grånasen in una mezz’ora, grazie alla presenza di numerosi shuttle. Per noi media, ad esempio, i mezzi partivano ogni 15 minuti negli orari di punta o mezz’ora a distanza dalle gare. Ancora migliore quello per i tifosi, con shuttle per il centro città che partivano con una frequenza altissima, permettendo ai tifosi di non avere lunghi tempi d’attesa. Autobus per il pubblico mai eccessivamente pieni, per consentire a tutti di viaggiare con comodità e senza stress, tornando a casa senza stress e con un bellissimo ricordo.

Anche all’ingresso dello stadio, le file erano composte e veloci, tanto che non si sono avuti disagi nemmeno nelle giornate più complicate, come ovviamente la 50 km maschile per via dell’altissima presenza di pubblico e la staffetta maschile, quando, oltre ai tanti spettatori, vi era anche l’allarme legato al forte vento che stava facendo volare via le transenne. Tutto è sempre avvenuto in sicurezza, nessun rischio di assembramento.

Una festa quella che si è vista poi sabato dopo la 50 km, con le vie della città colme di persone di ogni età, prima a festeggiare in medal plaza il trionfo di Klæbo (e Riiber), poi a fare festa, con locali pieni e tantissimi eventi organizzati. Sembrava la notte di Capodanno o una Notte Bianca, tutto per lo sci di fondo.

Foto credits: Fondo Italia

Una cosa che ha particolarmente colpito dei norvegesi, è la loro voglia di lasciare un bel ricordo della Norvegia a chi viene da fuori, l’impegno ad aiutare, a farsi in quattro per risolvere un qualsiasi problema, capire le necessità dell’altro. Lo abbiamo sperimentato alla medal plaza in occasione della medaglia vinta da Pellegrino, arrivata però proprio il primo giorno, quando ovviamente, come sempre accade il meccanismo non era ancora perfetto. Dall’area giornalisti, infatti, non era possibile vedere la premiazione e quando hanno compreso quanto fosse però importante per noi italiani immortalare quel momento, c’è stata la capacità e l’umiltà di cambiare in corsa ed aiutare, accontentandoci. Da altre parti non lo avrebbero fatto.

Ed è bello toccare con mano anche la stima che i tifosi norvegesi hanno per Federico Pellegrino, fermato da tantissima gente quando dopo aver vinto la medaglia cercava di raggiungere la sua famiglia per un abbraccio. Nel vederlo, erano tantissimi i tifosi che si facevano selfie, che spalancavano la bocca quasi sorpresi di vedere da vicino un campione che stimano, proprio perché avversario di mille battaglie del loro idolo locale.

Insomma, si può solo dire che il Mondiale di sci nordico a Trondheim è stato un grandissimo successo sotto ogni aspetto, organizzativo e umano, un evento che chi era presente può solo portare nel cuore, sognando e aspettando con ansia già la prossima volta.

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