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Combinata nordica – Trondheim, le parole di Kostner, Buzzi, Bortolas e Pittin dopo la Gundersen che chiude i Mondiali

Photo Credits: Fondo Italia

Si chiude per la combinata nordica il Mondiale di Trondheim, con la Gundersen maschile a calare il sipario sulla rassegna iridata. Nella gara conclusiva, dominata dal norvegese Jarl Magnus Riiber, c’è spazio anche per una buona Italia, sospinta in particolare dalle prestazioni di Aaron Kostner (15°) e Raffaele Buzzi (20°), entrambi protagonisti di una bella rimonta nella frazione di fondo. Al traguardo anche Iacopo Bortolas e Alessandro Pittin, che chiudono rispettivamente al 36° e al 41° posto. Intervistati a caldo dall’inviato di Fondo Italia Giorgio Capodaglio, i 4 azzurri fanno il punto sulla propria prova e danno un giudizio complessivo sull’esperienza ai Mondiali.

AARON KOSTNER – Il 15° posto? Siamo partiti forte e poi hanno aumentato. Era veramente dura, poi dopo la 50 la neve era molto molle e nelle salite si sprofondava tantissimo e a un certo punto le gambe non ne volevano più sapere. Nell’ultimo tratto vedevo i primi 10 pochi secondi davanti, abbiamo provato di tutto per chiudere il buco e ci è mancato davvero poco. Sull’ultima salita si sprofondava tantissimo e non vedevo l’ora di arrivare in cima alla salita. Ho fatto del mio meglio per tenere dietro Rydzek, ma mi aveva già affiancato prima della curva, poi nello sprint ci ho provato ma non ne avevo più. Comunque l’obiettivo dopo il salto che ho fatto era la top 15. Sono molto felice di aver dato una svolta ai miei salti in questa stagione e della mia top 15. Ovviamente ai Mondiali contano le medaglie, ma sono molto felice della mia prestazione. Il pubblico di Trondheim? Davanti a tutta questa gente è uno spettacolo, ho avuto la pelle d’oca per tutta la gara. C’era gente dappertutto, in discesa in salita, nei prati, nel bosco. Mi sono goduto la gara dal primo all’ultimo metro. La prossima stagione senza Riiber? E’ un peccato che smetta perché è l’atleta della combinata. Ha dimostrato quanto si può essere forti in entrambi gli sport. Però dall’altro lato si aprono nuove strade per noi atleti, perché la combinata non sarà più così monopolizzata, perché è davvero forte. Però, a parte gli scherzi, è una grande perdita per il nostro sport”.

RAFFAELE BUZZI – La gara? Mi ritengo soddisfatto. Sono riuscito a fare due bei salti oggi, sia in prova che in gara, quindi sono contento anche della prova sugli sci. Dopo aver avuto una seconda parte di stagione un po’ in salita, la gara di oggi mi da morale, sono contento del risultato. Gareggiare davanti a questo pubblico? E’ stato molto emozionante, per noi è un evento più unico che raro avere tutta questa gente, quindi è stata una grande grande emozione. Il prossimo obiettivo? Il lavoro che stiamo facendo secondo me è buono, siamo sulla strada giusta. Dobbiamo sistemare due cose più sulla parte fondo che salto, però le idee sembrano essere chiare anche per il proseguimento della stagione e per il prossimo anno“.

IACOPO BORTOLAS – La mia gara? Io non dovevo neanche essere qui a Trondheim, poi lo staff tecnico ha deciso di farmi venire. All’inizio dovevo fare la gara a squadre, poi visto che gli allenamenti sul trampolino grande non sono andati benissimo hanno deciso di far gareggiare gli altri, perché erano sicuri della loro forma. Ho avuto la possibilità di gareggiare nell’individuale e devo dire che sono abbastanza contento della parte di fondo. Sul salto è mancato qualcosa, un po’ per le condizioni che non erano molto favorevoli, ma anche perché ho fatto un po’ fatica ad adattarmi al trampolino anche perché sono arrivato dopo. Ma sulla parte di fondo rispetto a tutta la stagione c’è stato un passo avanti. Se è un buon segnale in ottica futura? Sì, esatto. Sono stato fermo un mese e mezzo dalle gare, perché la condizione fisica non era delle migliori e abbiamo deciso con lo staff tecnico di cambiare qualcosa. Sembra che sia qualcosa si sia mosso, quindi della parte di fondo sono abbastanza contento. Le mie doti sul salto? Penso di saper saltare, ma il salto è uno sport particolare, da un giorno all’altro può cambiare tutto. Le emozioni di gareggiare con questo pubblico? E’ incredibile vedere così tanto pubblico. E’ bello vedere che almeno in Norvegia c’è un po’ di seguito, perché in certe gare, soprattutto della combinata, è quasi desolante vedere che non c’è nessuno sugli spalti. E’ un’emozione fortissima, io non dovevo neanche essere qui e sono grato di essere riuscito a venire nel tempio dello sci”.

ALESSANDRO PITTIN – Il pubblico? Ho fatto un po’ fatica proprio all’inizio del giro lungo entrando nel bosco, quindi all’inizio non ho fatto tanto caso al pubblico. Poi mi sono ripreso un po’ ed è stato bello. Mi ha aiutato molto il pubblico, mi ha dato un po’ di grinta per il finale. Purtroppo partivo un po’ indietro, quindi sono dovuto partire forte per cercare di prendere quelli davanti e provare a fare una buona gara di fondo. Ho pagato un po’ ed ero anche un po’ stanco oggi quindi ho fatto fatica. Mi dispiace un po’ per il salto, perché avevo fatto abbastanza bene in prova. Non mi aspettavo granché, però potevo difendermi meglio. Ho sbagliato un po’ io e le condizioni che ho beccato erano troppo difficili per me. Ho preso una folata di aria da dietro che mi ha tolto un po’ di pressione dagli sci e soprattutto in questo momento sui trampolini grandi non riesco a gestire una situazione così. La mia ultima gara ai Mondiali? Molto probabilmente sì, a meno di miracoli il prossimo anno. Ci tenevo in particolare a fare questa gara dopo la 50 km maschile, con questo pubblico. E’ stata una bella esperienza, peccato per il risultato ma me la sono comunque goduta. E’ stato un bel Mondiale, abbiamo beccato un meteo un po’ strano, ma sicuramente la località e soprattutto il contorno hanno fatto sì che anche queste piccolezze passassero in secondo piano”.

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