TRONDHEIM – Martina Di Centa ha avuto il compito di concludere nel migliore dei modi la staffetta femminile per l’Italia nei Campionati Mondiali di Trondheim e così ha fatto. Ricevuto il cambio in 5a posizione, ha poi dovuto lottare (con molta grinta) contro due mostri sacri della disciplina e ha concluso quindi in una settima posizione che rappresenta il risultato a cui realisticamente si poteva ambire quest’oggi. La Carabiniera di Paluzza, autrice di una stagione tutta a rincorrere la forma migliore dopo un’operazione alla schiena a settembre, conclude un Mondiale che l’ha vista in ripresa e costante su livelli più che discreti. Di seguito, le dichiarazioni rilasciate da Di Centa all’inviato Giorgio Capodaglio:
La fondista azzurra è giustamente felice della sua frazione, la quarta e ultima della staffetta, dato che per alcuni chilometri è rimasta agganciata al treno composto da Nadine Fähndrich e Jessie Diggins,staccandosi solo negli ultimi km di gara: “Sono abbastanza felice perché sono partita con atlete di un certo calibro. Mi hanno presa abbastanza presto ma volevo provare a vedere che ritmo facevano e mi sono attaccata. Le vedevo sempre là, ma non volevo bruciare tutto subito. Nell’ultimo giro le avevo quasi prese sull’ultima salita del giro blu, ma da lì hanno aumentato ancora un po’ e ho capito che non avrei potuto prenderle. Sono atlete che a skating hanno un certo livello, soprattutto Diggins, quindi penso di aver fatto il mio e di aver dato il massimo”.
Quando viene fatto notare alla fondista friulana che le altre non hanno dovuto affrontare un’operazione alla schiena in autunno, contrariamente a quanto occorso a lei, risponde così: “Esattamente. Va detto che Diggins sta combattendo con un problema al piede, ma avranno fatto sicuramente tante ore e volume. Se io volevo incrementare qualcosa quest’anno, in realtà ho finito per dimezzare il carico di lavoro quindi non posso avere troppe pretese. È stato già tanto essere qui e aver preso parte alla staffetta di oggi”.
Di Centa spende qualche bella parola nei confronti di tutte le compagne di squadra, a testimonianza del bel gruppo creatosi. Gruppo che, a piccoli passi e nonostante i troppi infortuni di mezzo, sta facendo intravedere alcuni progressi: “Mi fa molto piacere. Maria ha dimostrato di avere grinta e anche un buon motore. Credo che le faccia piacere dato che ha ancora la 50 km da fare (ride, ndr.). Mi dispiace per Anna che ha fatto un po’ fatica all’inizio di questa che era la sua ultima gara mondiale, quindi mi dispiace che adesso sia amareggiata per come è andata. Caterina è andata migliorando rispetto allo skiathlon, dove non era contenta. Credo che si sia riscattata sia oggi che nell’individuale dell’altro giorno. Sono contenta per loro”.