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Sci di fondo

Sci di fondo – La Norvegia butta via la staffetta iridata: crollo Fosnæs e oro Svezia! Bronzo Germania, l’Italia è 7ª

Crolla la Norvegia, vola la Svezia. E’ un epilogo che ha dell’incredibile quello che emerge a Granåsen al termine di una fantastica staffetta femminile dei Mondiali. Una Norvegia lanciata verso una vittoria che ancora mancava al femminile a Trondheim, dopo tre frazioni di grande livello di Heidi Weng, Astrid Øyre Slind e Therese Johaug si vede sgretolare in mano i sogni di vittoria per mano di Kristin Austgulen Fosnæs, letteralmente paralizzata in ultima frazione. La Svezia di Emma Ribom, Frida Karlsson, Ebba Andersson e Jonna Sundling, staccata di quasi 40 secondi all’ultimo cambio, risale con facilità con Sundling che stampa in volata le speranze norvegesi, regalando alla Svezia il 5° oro su 5 gare a Trondheim. Sale sul podio la Germania (P. Fink, K. Hennig, H. Hoffmann, V. Carl), che bissa il podio di Planica 2023, mentre l’Italia (A. Comarella, C. Ganz, M. Gismondi, M. Di Centa) chiude 7ª.

Un argento dal sapore di sconfitta per la Norvegia, che dopo aver preso il largo nei primi 3/4 di gara paga un’ultima frazione inspiegabilmente sottotono di Fosnæs, che vanifica il lavoro delle compagne di squadra cedendo alla rimonta famelica di Sundling. La Svezia, già vincitrice dell’oro in sprint, skiathlon, 10 km e team sprint, aggiunge un altro tassello a una trasferta trionfante in terra norvegese, con Andersson e Sundling in copertina, titolari fin qui rispettivamente di 3 ori e 3 ori e un bronzo. La Germania soffia alla Finlandia il bronzo grazie a uno sprint finale superlativo di Victoria Carl, che le suona a Jasmi Joensuu – non la migliore cliente da sfidare in volata – relegando la Finlandia al 4° posto. Più lontane le altre, con Svizzera e Stati Uniti a oltre 3 minuti e rispettivamente 5ª e 6ª.

L’Italia si districa in linea con i pronostici della vigilia e chiude al 7° posto a 3 minuti e 46 dalle vincitrici. Le azzurre si distinguono però per una bella e solida prova, sintomo di un percorso di crescita del gruppo che segue quello della squadra maschile. Anna Comarella fa il suo in prima frazione, mentre Caterina Ganz si dimostra ancora in buona condizione in seconda. La più in evidenza di giornata è Maria Gismondi, che a skating fa vedere ancora una volta di essere a suo agio, mentre Martina Di Centa regge comunque bene in ultima frazione. L’Italia non annusa mai la zona medaglia, ma galleggia con disinvoltura tra le nazioni in seconda fila.

CRONACA DELLA GARA

La staffetta femminile, come era lecito aspettarsi, si apre subito su ritmi indiavolati. Nella prima frazione è Weng a dettare il ritmo, con l’obiettivo di riuscire a lasciarsi alle spalle Ribom, sulla carta l’anello debole della Svezia. Una strategia che dà i suoi frutti, con la svedese che crolla e paga 35 secondi al cambio, mentre rimangono a breve distanza la Germania e la Repubblica Ceca di due brillanti Pia Fink e Katerina Janatova, con l’Italia di Comarella 8ª a circa 1 minuto. Nella seconda frazione Slind prova a tenere a distanza la Svezia, con Karlsson agguerrita e capace di risucchiare prima la Repubblica Ceca in difficoltà e poi la Germania di Katharina Hennig, ripresa e saltata dalla svedese. Al secondo cambio rimane pressoché invariato il gap tra le due grandi contendenti per l’oro, 30 secondi, con a breve distanza la Germania che inizia a sognare una medaglia, sperando di difendersi dal rientro della Finlandia. Ganz conferma il buono stato di forma e risale al 6° posto, passando il testimone a Gismondi a poco più di 2 minuti dalla testa a metà gara. Partono quindi le frazioni a skating: è qui che torna in scena il duello che ha caratterizzato tutto il Mondiale, Johaug davanti a guidare e Andersson a inseguire. Questa volta però è il dente avvelenato della norvegese a fare la differenza. Johaug riesce a tenere a distanza l’avversaria, andando – sospinta da uno stadio intero – a incrementare il divario a 37 secondi al cambio. Dietro intanto si accende la lotta a due per il bronzo con Parmakoski che riporta la Finlandia a ridosso della Germania di Hoffmann, mentre Gismondi si supera andando con una grande frazione a riprendere e staccare la Svizzera. L’Italia è 5ª all’ultimo passaggio di testimone. Lo stadio di Granåsen sogna l’oro della Norvegia, ma Sundling è troppo per una Fosnæs letteralmente paralizzata che si fa incredibilmente mangiare tutto il vantaggio già alla fine del primo giro. Le due si studiano e proseguono nell’ultima tornata risparmiando le energie per quello che – considerate le qualità in volata – sembra uno sprint finale già scritto. Il duello si accende sulla ormai iconica salita conclusiva, dove Sundling ci prova. Arriva la buona, seppur tardiva, risposta di Fosnæs, che però non può niente nel rettilineo finale. La Norvegia butta tutto il vantaggio e deve accontentarsi dell’argento. Il terzo posto si decide in volata: Carl, che non era riuscita a scrollarsi di dosso Joensuu nei 7.5 km, ha la maglio in volata. Seguono più lontane le altre, con la Svizzera di Faehndrich e gli Stati Uniti di Diggins a scavalcare l’Italia di Di Centa già nella prima parte dell’ultimo giro.

CLASSIFICA DELLA TOP 10

  1. SVEZIA 1:15.41
  2. NORVEGIA +0.7
  3. GERMANIA +1:13.4
  4. FINLANDIA +1:13.9
  5. SVIZZERA +3:19.3
  6. STATI UNITI +3:21.1
  7. ITALIA +3:46.9
  8. REPUBBLICA CECA +5:44.9
  9. CANADA +6:07.7
  10. GIAPPONE +7:13.1

Di seguito la classifica completa della staffetta femminile dei Mondiali:

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