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Sci di fondo

Sci di fondo – Trondheim, Ree in panchina per tutti i Mondiali. Il suo allenatore non ci sta: “Sconvolgente”

Andreas Ree Foto Credits Fondo italia

La decisione dello staff tecnico norvegese di schierare Simen Hegstad Krueger al via della 50 km dei Mondiali fa discutere a Trondheim. Il norvegese, vittima di alcuni fastidi cardiaci a margine della 10 km di martedì scorso, è stato ritenuto idoneo e quindi (in attesa della startlist ufficiale) selezionato tra i 5 atleti al via dell’ultima gara iridata. Il risultato è chiaro: il giovane Andreas Fjorden Ree, che invece sarà riserva per la 50, concluderà la rassegna di Trondheim senza essere mai sceso in pista, unico dei 12 convocati senza nemmeno un gettone a Trondheim. Una situazione che non trova d’accordo il suo allenatore Magnus Stensås, il quale esprime parole di dura critica nei confronti dello staff della nazionale.

“È davvero sconvolgente, purtroppo – tuona Stensås ai microfoni di Adresseavisen -. E’ chiaro che si tratta di una pura scelta di facciata. E’ bullismo!”. Parole forti, che il tecnico motiva parlando dei due confronti avvenuti quest’anno tra Krueger e Ree in una distance mass start a skating (20 km di Ruka e 20 km di Falun), in entrambi dei quali è stato Ree a precedere Krueger sul traguardo (5° vs 6° e 4° vs 5°). “Ha battuto Simen in entrambe le gare – aggiunge Stensås -. Inoltre, Krueger ha avuto due opportunità ai Mondiali per dimostrare di essere in migliore condizione, ma la sua curva di forma è solo peggiorata“.

Poi, concentrandosi sul risultato della 20 km a skating a cronometro di Dobbiaco, dove invece era stato Krueger a fare meglio di Ree (2° vs 4°), l’allenatore spiega: “La 20 km di Dobbiaco? Era quella pista completamente in piano dove Simen e Jenssen avevano fatto lavoro di squadra. Partenza individuale, ma non su un percorso rilevante. Se la metti nel conteggio, il punteggio rimane 2-1. Penso che l’ultima 20 km dovrebbe essere quella più rilevante. E lì non ci sono dubbi”.

Scelte, opinioni, valutazioni. Stensås dice la sua, mentre lo staff della nazionale norvegese sceglie di non commentare per non alimentare le polemiche. La certezza è che sarà la pista a sancire chi ha avuto ragione.

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