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Sci di fondo

Sci di fondo – L’emozione di Giovanni Ticcò al lancio della staffetta di Trondheim: “Aprire la gara è stato magico, ho dato il 100%”

Credits Photo: Pentaphoto

Non è arrivata la medaglia per l’Italia in questa staffetta iridata di Trondheim, ma essere rimasti a contendersi un posto sul podio fino al finale non può far altro che rendere orgoglioso il quartetto azzurro, dimostratosi solido in tutte le sue fasi. Importantissimo il lancio effettuato da Giovanni Ticcò, che in classico ha dato prova di essere affidabile riuscendo a dare un eccellente cambio a Pellegrino per l’avvio della frazione cruciale della gara in cui era fondamentale restare con la testa della corsa (Norvegia esclusa).

Intervistato al termine della propria frazione dall’inviato di Fondo Italia, Giorgio Capodaglio, il 25enne delle Fiamme Oro è ancora emozionato per l’opportunità ricevuta di poter gareggiare per la propria Nazione in una gara tra le più sentite dell’intera kermesse iridata, come dimostra il pubblico delle grandissime occasioni arrivato allo stadio di Granaasen nonostante le condizioni avverse del meteo e l’allerta diramata dalle autorità locali.

“Sono partito per questo Mondiale per fare solo la 50km e mi sono trovato a fare la sprint, la 10km e ora ho avuto anche questo magico posto in staffetta. È un sogno per un fondista poter correre per la propria nazione in una staffetta mondiale. Al lancio sono partito con tanta responsabilità perché nelle staffette non corri solo per te stesso ma per tutta la squadra, per i tuoi compagni e tutto lo staff, è diverso da una gara mondiale. Aprire la gara è stato magico, io ho dato il 100%, forse mi sono inchiodato un po’ dietro il tedesco nel secondo giro, ma non ne avevo di più per passarlo, ho cercato di tener duro. Gli sci andavano benissimo, erano delle bombe e devo ringraziare gli skiman.”

A dimostrazione del fatto che la squadra italiana possa sempre più contare sulla nuova generazione di talenti, quando manca ormai solo un anno dalle Olimpiadi, il trentino ci racconta un piccolo episodio accaduto questa mattina: “Aprendo i social ho visto un “ricordo” di cinque anni fa, oggi, io e Davide Graz vincevamo una medaglia in staffetta al mondiale junior. Sono sicuro che sei quei due ragazzi avessero saputo questo sarebbero ben più che orgogliosi”. Ed è bello e positivo pensare che i due ragazzi che avevano portato sul gradino più alto del podio l’Italia in quella staffetta oggi fossero insieme in una staffetta di un Mondiale assoluto, nella bolgia di Trondheim, patria del fondo, e tenendo alta la bandiera del proprio Paese indipendentemente dal risultato e con una prestazione incredibile.

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