Da protagonista annunciato, a grande deluso. Fin qui i Mondiali di Trondheim non sorridono a Simen Hegstad Krueger, forse il più in difficoltà della truppa norvegese nella prima parte della rassegna iridata. Per il classe 1993, che si presentava a Trondheim per difendere i due titoli individuali vinti a Planica nello skiathlon e nella 15 km a skating, ha raccolto meno del previsto chiudendo 12° nello skiathlon e addirittura 46° nella 10 km in classico. Se il crollo della gara di ieri va anche a braccetto con un feeling meno marcato con la tecnica classica rispetto allo skating, Krueger ha tuttavia svelato che alla base della prestazione difficile nella 10 km ci sono alcune difficoltà di tipo cardiaco.
Ben 2 minuti e 24 il distacco di Krueger all’arrivo della 10 km iridata, decisamente lontano dagli altri 4 atleti norvegesi, tutti in top 5 con il solo Edvin Anger 4° a interrompere il monologo rossoblù. Una prestazione che è difficile attribuire a problemi di materiali, considerando le prestazioni dei suoi compagni di squadra, ma che – come svelato dallo stesso Krueger a VG nel post gara – è da ricondurre a problemi fisici non indifferenti: “Penso che potrebbe trattarsi di fibrillazione atriale. È una cosa che mi è successa un paio di volte durante l’allenamento”. Poi ha aggiunto a TV2: “Sono stato sottoposto a una valutazione per questo in passato. Non mi da molto fastidio, ma ho avuto due episodi in precedenza. È stato completamente innocuo, ma è chiaro che non è facile competere con questo“.
Problemi di natura cardiaca dunque, che – per quanto controllabili – ora gettano dubbi anche sull’impiego di Krueger in vista della staffetta maschile di domani ai Mondiali e soprattutto in vista della 50 km a skating dell’8 marzo, sicuramente la gara più adatta alle caratteristiche del norvegese tra tutte quelle proposte in questa rassegna iridata. In attesa di conoscere quali saranno le evoluzioni delle condizioni di Krueger, va sottolineato che non si tratta del primo caso di fastidi cardiaci dall’inizio di questa stagione, considerando che anche il compagno di squadra Erik Valnes aveva lamentato un disturbo simile in occasione dello skiathlon di Lillehammer, mentre nel biathlon era successo qualcosa di analogo a Ingrid Landmark Tandrevold nella tappa di apertura della stagione a Kontiolahti.