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Sci di fondo

Sci di fondo – Khadijah Ismail, professione architetto che a 41 anni ha rappresentato la sua Malesia a Trondheim: “È una festa”

Photo Credits: Fondo Italia

Entusiasmo e passione l’hanno portata a 41 anni a prendere parte al Mondiale di Trondheim. Khadijah Ismail ha rappresentato la Malesia, dove è nata, lì dove ha le sue radici, anche se oggi la sua vita è da un’altra parte, in quella Australia dove ha uno studio di architettura e dove si è sposata.

Proprio grazie al marito, in Australia, ha scoperto lo sci di fondo, che è diventato più di una passione, una ragione di vita. Ce lo racconta in mixed zona a Trondheim, un’intervista che in realtà avevamo programmato con lei già lo scorso novembre, quando l’avevamo incontrata casualmente sul volo da Helsinki a Kuusamo, dove si stava recando per seguire la prima tappa di Coppa del Mondo e allenarsi.

«Ho sempre amato sciare – ci racconta – ho iniziato facendo discesa, poi mio marito mi ha introdotta allo sci di fondo. Abbiamo così anche iniziato a disputato alcune gare, pure le classiche di lunga distanza in Europa. Un giorno, un mio amico ha iniziato a scherzare, dicendomi che un giorno avrei dovuto rappresentare la nazionale malese».

Per l’architetto Khadijah Ismail lo scherzo è diventato presto realtà: «In un primo momento non l’avevo presa seriamente, poi ho iniziato a informarmi e a quel punto ho realizzato che davvero avrei avuto l’opportunità di rappresentare il mio paese d’origine. Il resto è storia, amo disputare gare di sci».  

Un lungo percorso, ovviamente, dove l’allenamento sempre più serio ha dovuto trovare spazio tra i tanti impegni lavorativi: «Vivo a Melbourne, dove mi alleno con alcuni membri della squadra juniores australiana. In mezzo alla settimana mi alleno due ore o due ore e mezza al giorno, poi tre ore il sabato e quattro la domenica. Credo di essere arrivata qui ben preparata».

La voglia di imparare ed osservare da vicino i grandi campioni è ciò che l’aveva spinta a recarsi a Ruka lo scorso novembre, dove l’avevamo conosciuta. «La squadra australiana si allenava lì dopo la tappa di Coppa del Mondo, così ne ho approfittato per seguire il gruppo ed ovviamente guardare le gare. È stato interessante poter osservare la tecnica di alcuni campioni e provare poi a ripeterla in allenamento. Sono poi tornata in Australia e lì ho preparato il Mondiale, allenandomi sempre gli skiroll. Poi due settimane fa sono tornata in Europa».

A Trondheim, dove si è recata accompagnata dal marito e la figlia, le è sembrato di vivere un sogno. «Qui è una festa dello sci. Visto che mi piacciono sia le feste che lo sci, direi che è un’unione perfetta (ride, ndr)».

In pista ha poi avuto modo di incontrare tanti campioni. «Il mio idolo è Jessie Diggins, la stimo tantissimo. Sono riuscita anche a fare selfie con lei. Ho visto anche il vostro Pellegrino, che ho incontrato in pista durante l’allenamento di lunedì scorso. Ha una bellissima tecnica, poi è davvero impressionante vedere quanto va veloce».

Ma come è andata la gara? La qualificazione non è arrivata, ma la quarantunenne malese guarda già avanti. «Sono un po’ dispiaciuta per aver mancato la qualificazione, ma c’è sempre un’altra occasione (ride, ndr)». Chissà, magari a 43 anni  a Falun, sempre seguita a bordopista dal marito, suo primo tifoso.

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