TRONDHEIM – La prima esperienza a un Mondiale per Maria Gismondi si conclude con un discreto 32° posto finale nello skiathlon, gara affrontata proprio oggi per la prima volta in carriera. La fondista delle Fiamme Oro ha accusato un po’ la prima parte in classico, sia perché è la tecnica sulla quale deve ancora lavorare tanto, sia perché le atlete in lotta per la medaglia hanno impresso fin dal primo metro un ritmo indiavolato. Gismondi ha affrontato i 20 km con il suo ritmo e andando in progressione nella parte in tecnica libera. Alla fine l’italiana arriva al traguardo in compagnia di atlete giovani e di sicuro avvenire come la canadese Liliane Gagnon e la svizzera Marina Kälin, quindi è un buon metro di paragone. Una volta terminata la gara, Maria Gismondi è passata dai microfoni dell’inviato Giorgio Capodaglio e ha raccontato la propria gara:
“Un esordio mondiale molto bagnato! La parte in classico è stata particolarmente difficile, ho fatto molta fatica con la tenuta. Gli sci erano molto buoni e veloci ma in alternato devo migliorare ancora tanto, con queste condizioni poi faccio particolarmente più fatica. Non era una giornata di grande forma, ma mi sono abbastanza difesa e ho recuperato qualche posizione nella parte a skating. È stata una bella esperienza. Le prime vanno molto forte, ma noi ci alleneremo per andare come loro, prima o poi”.
Gismondi adesso confida di poter prendere parte alla staffetta femminile, per poi chiudere in bellezza con la storica e inedita 50 km. In queste gara si augura di trovare il vero picco di forma di questa stagione: “Spero di partecipare alla staffetta e alla 50km. Mi auguro di trovare una forma migliore nella prossima settimana. Quest’anno ho fatto molta fatica nel trovarla e devo dire che non è ancora arrivata, non ho ancora avuto le sensazioni che avevo nei periodi di forma dello scorso anno. Spero che arrivino presto, dato che c’è ancora una settimana e poi la stagione non è ancora finita”.
Durante la propria prova, di tanto in tanto Gismondi sbirciava i monitor presenti allo stadio per vedere le fasi di gara del gruppetto di testa. Un’ulteriore conferma di quanto gli atleti gareggino volentieri in questo contesto di gara e di pubblico: “Mentre facevo la gara passavo nello stadio e c’erano le immagini della gara proiettate sullo schermo gigante. Vedevo qualcosa e si sentivano boati in continuazione, diciamo che ho percepito qualcosa. Complimenti a Ebba Andersson per la vittoria”.
